È uscito "I legionari di
Nettunia", ultimo lavoro di Pietro Cappellari
Una verità sconvolgente
che cambierà la storia di Anzio e Nettuno
Lemmonio Boreo
Questi primi
giorni di agosto sono stati "scossi" da un'importante novità
editoriale che non mancherà di suscitare accese polemiche. Si tratta
di uno studio del noto ricercatore della Fondazione della RSI il
Dott. Pietro Cappellari, studio dedicato ai Caduti della Repubblica
Sociale Italiana di Anzio e Nettuno.
Pietro Cappellari
I LEGIONARI DI NETTUNIA
I CADUTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA DI ANZIO E
NETTUNO (1943-1945)
Formato: 17x24 - 248 pagine - € 20.00 |
Siamo andati a
trovare Cappellari presso il suo studio per farci raccontare come
nasce il libro "I Legionari di Nettunia". |
Come mai l'interesse per queste storie dimenticate?
«Da diversi anni ormai -ha dichiarato il noto ricercatore- mi occupo dello
studio dei caduti della RSI, caduti considerati dei veri e propri "fantasmi"
dallo Stato italiano. Mentre i caduti della Seconda Guerra Mondiale sono in
generale considerati "morti di serie B", quelli della RSI non sono neanche
considerati come tali, non sono mai esistiti, dei "fantasmi" appunto. Questo
lavoro nasce dalle ricerche di Cipriano Porcu che, negli anni '90, cercò di
ricostruire le vicende dei fratelli Fioravanti, due ragazzi di Anzio e Nettuno
caduti combattendo nelle fila della GNR. Purtroppo, non si riuscì mai a trovare
una documentazione idonea per ricostruire le vicissitudini di queste due Camicie
Nere, fino a quando -grazie alla Fondazione della RSI- è stato possibile trovare
delle fonti inedite su questi episodi e, inoltre, scoprire che Anzio e Nettuno
avevano avuto diversi giovani che si erano arruolati nella RSI e sotto queste
insegne erano caduti. È iniziata per me la scoperta di un "mondo" sconosciuto.
Attraverso delle ricerche condotte in tutta l'Italia settentrionale ho potuto
ricostruire tassello dopo tassello le vite di questi volontari dell'onore. Si
tratta di storie drammatiche ed eroiche nello stesso tempo, che gettano una luce
nuova sulla storia di Anzio e Nettuno, il cui Novecento non è mai stato studiato
con cognizione di causa».
Le verità contenute nel libro sono state definite "sconvolgenti". Perchè?
«Purtroppo, la popolazione italiana fa dell'ignoranza della storia patria un suo
fiero distintivo. Ad Anzio e Nettuno, dove il falso mito della "liberazione"
degli Americani persiste con tutto il suo apparato propagandistico, lo studio
della RSI e le motivazioni ideali che spinsero il fior fiore della gioventù
italiana a immolarsi sui campi di battaglia sono semplicemente tabù. I giovani
italiani preferirono combattere gli Alleati, anziché aspettare, fazzoletto
bianco in mano, la loro venuta. Ed è per questo che il mio studio è
"sconvolgente". Dimostra come i Nettuniani, ossia i ragazzi di Anzio e Nettuno
che fecero delle scelte precise, optarono principalmente per combattere sotto il
Tricolore italiano, sotto le bandiere della RSI. Nel bellissimo corto che è
stato lanciato per pubblicizzare il campionato del mondo di baseball che si
terrà, per l'appunto, a Nettuno nel prossimo settembre, si vedono dei giocatori
con la maglia della squadra cittadina che sbarcano come i soldati americani e
combattono, con tanto di mazze, sulle spiagge nettunesi contro ipotetici
"crucchi". Ebbene, nella realtà, in quel 1944, gli Italiani erano dall'altra
parte della "barricata", a combattere al fianco dei soldati germanici. Altro che
sbarco in maglia di baseball. Ecco perché questo libro è "sconvolgente" per il
cittadino medio. Tutte le sue certezze vengono infrante dalla realtà storica dei
fatti».
Questo libro, comunque, ha un respiro ben più ampio di quello della
microstoria, non è vero?
«Effettivamente, credere che questo studio sia una "storia locale" è un errore.
Le vicende che vengono raccontate riguardano tutto un "mondo umano" che tra il
1943 e il 1945 si schierò sotto le insegne repubblicane. Le vicissitudini dei
ragazzi di Anzio e Nettuno non sono altro che le vicissitudini di quel "mondo".
Non a caso, Nettunia, nel racconto, assume un ruolo marginale, visto che gran
parte dei fatti narrati si svolgono nell'Italia settentrionale. Si parla della
GNR di Brescia e Imperia come della Divisione "San Marco", dei combattimenti
avvenuti nelle Langhe, nel Torinese, nel Vercellese, nell'Astigiano e nella
Pianura Pontina, per finire con l'eroica e sconosciuta resistenza delle Camicie
Nere dell'"Etna" contro le soverchianti forze angloamericane negli ultimi giorni
dell'aprile 1945. Tutti fatti che mai sono stati raccontati e che, per la prima
volta, vengono presentati al grande pubblico attraverso una rigorosa
ricostruzione storica».
Quale è il contributo più importante di questo studio?
«Per prima cosa si deve segnalare come le vicissitudini riportate tendono ad
evidenziare con la massima precisione la fisionomia spirituale del combattente
della RSI. Oggi che è stata ripresa la tematica del "male assoluto", questo
studio si inserisce nelle polemiche mettendo a tacere i detrattori della
Repubblica Sociale Italiana. Le cristalline figure dei combattenti della RSI
escono dalle pagine del libro splendenti in tutta la loro purezza. Ecco che,
allora, parlare di "male assoluto" diventa una idiozia, prima che un falso
storico. Il contributo dato alla conoscenza della RSI da questo studio è
importante proprio per questo fatto. Infine, non si può neanche ignorare che I
Legionari di Nettunia sono il frutto di una collaborazione tra la Fondazione
della RSI di Terranuova Bracciolini e il Centro Studi Militari della RSI di
Latina. Questo libro ha messo in moto una preziosa "intesa" -un vero e proprio
"Asse"- tra i due enti, che dimostra come lo studio della Repubblica Sociale
Italiana non può più essere ostaggio delle falsi tesi degli antifascisti».
Lemmonio Boreo
Per informazioni sul testo si veda:
http://www.heraldeditore.it/cappellari.htm |