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BREVE RICORDO DI
GASPARE  FANTAUZZI

Portavoce della Federazione Nazionale Combattenti della R.S.I. - FNCRSI

 

Giorgio Vitali

 

Gaspare Fantauzzi è morto all'età di settantasei anni martedì quattro giugno 2002, dopo breve e fulminante malattia, resa forse più feroce dal fatto che aveva attaccato un organismo ancora dinamico e giovanile.

Perché Gaspare non aveva mai dismesso quella caparbia e lineare energia profusa durante tutta la sua esistenza nella difesa e per l'affermazione di quella linea politica che dal dopoguerra fino ad oggi è stata rappresentata dalla FNCRSI. Gaspare Fantauzzi era la memoria vivente della Federazione nata nell'immediato dopoguerra per rappresentare l'eredità storica e politica della Repubblica Sociale Italiana. Le vicissitudini della FNCRSI sono state più volte narrate da Fantauzzi proprio su queste pagine, perché è ancora oggi necessario, di fronte alla confusione politica ed ai tentativi massicci di disinformazione, tenere ben distinti il neo-fascismo, il post-fascismo e l'eredità storica della RSI.  Si tratta, come sanno gli storici seri ed onesti, di realtà profondamente diverse che non è il caso in questo momento di precisare ma di cui si parlerà ancor di più in seguito, visto che, malgrado i molteplici tentativi di falsificare la realtà attraverso la manipolazione dei Media e delle coscienze, l'interesse per quel fortunato periodo della nostra Storia Nazionale non viene a mancare anzi, a giudicare da quanto viene pubblicato in questi anni, non fa che aumentare, perché la Storia privilegia sempre e comunque i suoi momenti più interessanti e creativi. È quanto l'uomo inventa e costruisce non durante gli interminabili anni di piatta e servile decadenza, ma nei brevi istanti in cui ci si gioca tutto, che resta a puntellare il cammino evolutivo della nostra specie.

E qui mi fermo perché nel ricordare Gaspare non posso scadere nella retorica. Il personaggio non me lo perdonerebbe.

Sobrio ed asciutto secondo l'impronta della gente d'Abruzzo, egli ha sempre aborrito la retorica, profusa peraltro a piene mani e per decenni dai retori del neofascismo in cerca di voti. Che fine abbiano fatto quei voti lo possono vedere in molti al giorno d'oggi, ma qui occorre chiaramente dichiarare che da parte della Federazione, impersonata per moltissimi anni da Gaspare e da Bruno Ripanti che qui voglio doverosamente onorare uniti, l'attuale conclusione era stata ampiamente prevista. La qualcosa, come sanno i miei lettori, non vuol essere un giudizio negativo. La politica, si sa, è l'arte di interpretare (e sfruttare) il presente. Ma un conto è la politica di basso cabotaggio ed un conto è il progetto politico da lanciare alle generazioni future. Sono due realtà antitetiche.

Un'ultima considerazione: l'amico Gaspare ha ritenuto di doversene andare il giorno che ricorda l'entrata in Roma delle variopinte truppe cammellate agli ordini dell'Impero atlantico avviato alla conquista d'Europa.

Mi sembra l'ultimo atto di un'esistenza vissuta sotto l'intensa  luce della coerenza.

 

Giorgio Vitali