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Cavalli di Troia e troie a cavallo

 

Ernesto Ferrante (16 novembre 2010)

 

«Rachitici intellettualoidi del tubercoloso conservatorismo liberale, malati di cronica sifilide democratica, eunuchi del socialismo ed anemici del comunismo», così li avrebbe definiti Abele Riccieri Ferrari, più noto come Renzo Novatore, nobile figlio dell’Italia che fu. Sono gli avanguardisti della variopinta armata che sta accerchiando Arcore per servire al gregge belante lo scalpo del Cavaliere Errante.
È incredibile come la storia dello Stivale dall’etichetta tricolore tenda sempre più ad assomigliare ad un noioso refrain. Le sgrammaticate raffiche nel mucchio di un mediocre valletto del tubo catodico e di un ordinario redattore di mattinali questurini, meglio conosciuti come il duo "Vieniviaconme", hanno preso il posto delle monetine contro Craxi all'uscita dall'hotel Raphael, ma tempi e modi del nuovo ribaltone-ribaltabile sono praticamente i medesimi.
Cavalli di Troia (Fini e Casini) e troie a cavallo (Nina, Lina, Mina, Pina, Gina e le altre presunte ospiti del talamo del reuccio di Arcore), galoppano in direzione del nuovo Britannia.
È la riedizione dei governi Ciampi e Amato, ovvero la tecnocrazia transnazionale e il ragionierismo finanziarista al potere con i loro luogotenenti coloniali Draghi e Montezemolo, da preparare in fretta. La "natura", ancora troppo pubblica di ENI, ENEL e Finmeccanica e i buoni rapporti con Russia e Libia non vanno proprio giù ai signorotti di Washington.
Berlusconi ha ormai il fiatone: quale miglior momento di quello attuale per mandarlo in pensione? Al resto ci vorrebbero pensare i camerieri italioti uniti in un bel "trenino ancheggiante" travestito da governo di "unità nazionale" o delle "larghe intese", con il compito di rompere le relazioni strategiche, facendo saltare delle importanti partecipazioni (Gheddafi con l'Unicredit, per esempio) per far sprofondare il paese in una crisi profondissima, che fungerà da alibi per dare la stura ad una nuova ondata di privatizzazioni a tutto spiano.
Ma siamo sicuri che si tratti del 2010 e non del 1992? Ah, già: questa volta, però, c'è pure l'ex trotzkista Vendola che va da Fazio a leggere i sinonimi della parola "omosessuale".

 

Ernesto Ferrante