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Considerazioni a ruota libera di un pessimista

Ci libereremo mai di questa falsa democrazia e dei banksters?

 

Maurizio Barozzi    

 

Elezioni in Francia, elezioni in Grecia, scampoli di elezioni in Italia: in Francia esce di scena il "guerrafondaio" Sarkozy, in Grecia sono seriamente ridimensionati i partiti che hanno guidato l'austerity imposta dall'Alta finanza mondialista e nel nostro paese si è avuto il piacevole sensibile aumento delle astensioni e delle schede bianche.

Sembrerebbero segnali che pur qualcosa si sta muovendo, ma riteniamo che, come sempre, ci sarà da aspettarsi ben pochi cambiamenti che possano far uscire queste Nazioni, oramai prive di ogni autonomia di Stato, dal loro asservimento all'International Banking Fraternity, la potente confraternita cosmopolita nota con il nome edulcorato di Alta Finanza

Partiamo da un dato di fatto: non c'è bisogno di essere delle cime per capire che il "gioco" elettorale è una truffa bella e buona. Alla faccia di quelle anime pie, che per fortuna sempre più scarse, si vedono sciamare davanti ai seggi elettorali convinte di aver contribuito a determinare la politica del paese. Santa ingenuità, sfruttata come carne di porco dai partiti politici.

Cominciamo allora con l'affermare che, in democrazia, i cosiddetti candidati, alcuni dei quali saranno poi eletti e poi ancora, alcuni di questi eletti entreranno nelle stanze dei bottoni, nella stragrande maggioranza dei casi si sono imbarcati nell'avventura politica per tornaconto personale, nella speranza di allargare la sfera dei loro interessi privati, ma comunque sia non avranno mai il vero potere dello Stato nelle loro mani, perchè le leve effettive con le quali si può condizionare il potere, sono nelle mani di potentissime lobby che possiedono o controllano certe situazioni: in primis la disponibilità dei finanziamenti e secondo poi i mass media i quali, di proprietà di specifiche "famiglie", sono in grado di manipolare, cioè fare e disfare, l'opinione pubblica.

Mai più esatta fu la definizione data per i politici, in particolare i ministri: quella di essere i camerieri dei banchieri!

Dopo ben due guerre mondiali, quali due tempi di un unico atto e altri crimini bellici perpetrati dal dopoguerra ad oggi in ogni angolo del pianeta, il potere, oramai possiamo parlare di potere mondiale, è tenuto ben stretto nelle mani dell'Alta finanza, un pugno di potentissime famiglie direttamente o indirettamente proprietarie di tutte le risorse strategiche del pianeta, che per i metodi che usa, le leggi e gli Istituti che ha imposto (basti pensare al FMI e la Banca Mondiale) per condizionare gli Stati e l'usura che pratica, può ben definirsi una congrega di banksters che non hanno nulla da invidiare ai gangsters veri e propri.

Ma stavamo parlando della Democrazia e del sistema elettivo. Ebbene si dà il caso che il gran baraccone democratico, per garantire una certa continuità di potere ai padroni del mondo, prevede, attraverso trucchi da illusionisti, il "gioco delle parti" e quello della "alternanza".

In genere, vuoi per assuefazione dell'opinione pubblica, disillusa da promesse e impegni mai mantenuti o vuoi per far attuare provvedimenti diversi da quelli delle amministrazioni precedenti, si ricorre "all'alternanza": in poche parole, semplificando, ai cosiddetti "progressisti", succedono i cosiddetti "conservatori", ma in altri casi l'alternanza può anche ballare su un triangolo: Sinistra, Destra, Centro a composizioni e ricomposizioni miste.

L'evoluzione moderna delle Istituzioni degli Stati Occidentali, ha fatto sì che questo sistema si sia "americanizzato", spogliandolo da ogni sovrastruttura ideologica e quindi, per le forze politiche che tanto dividono e appassionano gli imbecilli siamo, di fatto, in presenza, di una medaglia con due facce opposte, ma che costituiscono sempre e comunque un unica sostanza.

Anche gli stessi programmi elettorali, reclamizzati dai diversi schieramenti, spogliati dagli slogan del momento,  non differiscono di molto tra loro e già per questo fanno sospettare la mancanza di una vera alternativa.

Ognuno, candidato o partito, recita il suo ruolo o meglio offre la sceneggiata con il "vestito" politico che ha dovuto indossare per il carnevale elettorale.

Ovviamente, trattandosi di "materiale umano", dove oltretutto girano molti interessi, ci sono a volte discrepanze, imprevedibilità, alzate di testa o scollamenti, ma questo perverso meccanismo, può al massimo incepparsi, non di certo saltare per aria.

Si dà il caso, infatti, che il "gioco" dell'alternanza prevede che la "medaglia" raccatti, sotto forma di voti, nelle sue due opposte facce, le tendenze, le peculiarità, gli umori degli elettori, in modo che, quelli di indole e tradizioni "progressiste", grosso modo, si indirizzeranno su un lato, mentre quelli di indole e tradizioni "conservatrici" si indirizzeranno nella facciata opposta. Essendo, però, la stessa e unica medaglia, la "nuova" amministrazione che in tal modo ne uscirà fuori, sarà diversa solo nelle apparenze, nei nomi o in aspetti di secondaria importanza, ma sostanzialmente saranno invece gli occulti progetti dei burattinai che tirano le fila, che verranno portati avanti.  

Tanto per la sceneggiata ad uso del popolo bue, quando "vincono" gli uni, si genera tra questi entusiasmo, feste, bandiere al vento e quant'altro, un delirio di un paio di notti che poi, prima o poi, alle prossime elezioni si ripeterà nella sponda opposta.

Visto che questa "alternanza" è tutta una presa in giro, tranne che per coloro, galoppini e mendicanti politici, che sono parassitariamente aggrappati ad uno schieramento politico per interessi clientelari e speranze di imminenti favori, non si capisce cosa ci sia da festeggiare, come se avesse vinto lo scudetto la propria squadra di calcio.

In realtà è un modo anche questo per infondere entusiasmo ed energie nella gente e tenere oliato il meccanismo che altrimenti, essendo una realtà del tutto virtuale, si estinguerebbe da solo per morte naturale. Ricordate quanto era comodo per i furfanti di sinistra spingere i loro gonzi a votare per loro altrimenti avrebbe vinto il "mostro" Berlusconi e, altrettanto, quanto era comodo per i furfanti di destra spingere i loro gonzi a votare da questa parte altrimenti "tornano" i comunisti?!

Chi tiene in mano la "medaglia" delle due opposte facce, sa bene come usare, di volta in volta, coloro che sono, ma solo apparentemente, investiti del potere, qualunque sia il loro schieramento di appartenenza e sa bene anche come defenestrarli quando scantonano o non servono più.

E lo sa talmente bene che per operare e realizzare i suoi progetti, quando ad esempio si tratta di grandi imprese come una guerra, in genere e salvo eccezioni, usa il vecchio ma sempre valido stratagemma: quello di far giocare un ruolo a chi, almeno agli occhi della gente, dovrebbe invece recitare quello opposto.

A questo proposito, esempio storico è la falsa democrazia americana che ha sempre fatto intraprendere le sue guerre di aggressione, spacciate per crociate del bene contro il male, ai cosiddetti Presidenti democratici, quelli che passano per "colombe"; mentre invece la fase di sfruttamento e di isolazionismo, che segue a queste guerre, viene fatta recitare da quelli che passano per "falchi" ovvero i Presidenti repubblicani.

Questo almeno fino alla "caduta del muro" e la fine di Jalta quando, la possibilità realmente concretizzatasi di instaurare un Nuovo Ordine Mondiale,  ha reso superfluo questo "giochetto".

Del resto il "gioco delle parti" è comprensibile, esistendo per le nazioni "democratiche", la necessità di compattare tutta l'opinione pubblica e di convogliare i tanti aspetti eterogenei del potere al loro interno, su un fronte bellico comune. Questo fa si che occorre presentare ogni guerra come una crociata, magari a seguito di qualche false flag che susciti indignazione e furore nel popolo.

Vogliamo ricordarle queste false flag? Un film visto e rivisto: dall'affondamento del Maine nel 1898, a Pearl Harbour, al Golfo del Tonchino, all'11 Settembre, alle favole sulle armi di distruzione di massa e l'antrace e tante altre ancora.

Gli strateghi delle guerre "democratiche" sanno che non c'è nulla di meglio per andare in guerra che  far "premere il grilletto" al Presidente "colomba" creando nell'immaginario collettivo un sillogismo istintivo: se un Presidente di un partito non guerrafondaio, è  costretto alla guerra, vuol dire che quella guerra era sacrosanta. E giù a sganciare tonnellate di bombe su inermi civili per importare la democrazia.

Questo per chiarire a tutti i trucchi da illusionisti, imbonitori e prestigiatori della democrazia.

Ma quello che riguarda le fasi belliche o para belliche, vale per la politica quotidiana, sociale o economica che sia. Anche qui infatti il gioco di far recitare una certa parte, di imporre sacrifici a chi sembra immune da critiche e pregiudizi torna spesso conveniente ed opportuno.

In ogni caso è noto che alla Presidenza di grandi nazioni, come per esempio gli Stati Uniti d'America, viene eletto un soggetto di richiamo mediatico, ma contornato di "consiglieri" e "tecnici" allevati in particolari Università e organismi mondialisti come il CFR.

Ma se ciò non bastasse questo "Presidente divo" è anche totalmente dipendente da chi lo ha finanziato (senza finanziamenti niente campagne elettorali e quindi niente voti).

Insomma, soggetti facilmente ricattabili e  manipolabili da chi li ha portati al potere.

Quando in alcuni casi, in particolare alle elezioni per il secondo mandato, questi Presidenti, in qualche modo o per qualche ragione, sfuggono di mano alla lobby che li controlla  (non tutte le ciambelle riescono sempre con il buco), per ridimensionarli c'è sempre la soluzione degli scandali che li travolgono o  il puro e semplice assassinio (da Lincoln ai fratelli Kennedy).

Per tornare all'illusionismo dell'alternanza e per fare un esempio corrente, se qualcuno pensa che in Francia la sostituzione di Sarkozy, con questo Hollande presunto uomo di sinistra, possa determinare cambiamenti radicali nella politica economico finanziaria, controllata dall'Alta finanza, oppure nella politica internazionale, si metta l'animo in pace. Non potrà accadere niente di tutto questo: tranne mutamenti di secondo ordine (per esempio matrimoni per i gay, ecc.) e magari un diverso modo di allacciare alleanze, ma sempre per la stessa politica mondialista, cambiamenti effimeri che non saranno mai decisivi per liberare il popolo dalla dittatura dei banksters.

Questi presunti "cambiamenti", infatti, sono sempre filtrati da vari organismi mondialisti che forniscono uomini e strutture atte ad applicare uno stretto controllo sulle  "evoluzioni" politiche. Organismi come il CFR, e associazioni para massoniche come il Bildberger sono lì che vigilano attentamente e sono loro che selezionano e predispongono anzitempo uomini e politiche "nuove".

La sinistra francese è sempre stata strettamente nelle mani "mondialiste": i suoi giornali sono sotto il controllo dell'Alta finanza e i suoi esponenti emergono dopo una selezione massonica di soggetti che soltanto un imbecille può ritenere di "sinistra", dando a questo termine una valenza ideologica e politica che ci si aspetterebbe di trovare.

L'esempio più calzante di tutti è stato quello del massone François Mitterrand, che quando fu eletto alla presidenza (1981) tanta esaltazione aveva suscitato nei cosiddetti "compagni", i quali poi si dovettero rimangiare ogni loro ottimistica valutazione.

Sempre a proposito della Francia, molti si stupiscono che, comunque ti giri, trovi partiti ed esponenti politici, solidali verso Israele.

Tutto questo ovviamente non è causale, ma come accennato, è la conseguenza del fatto che a quei livelli politici assurgono solo e sempre, personaggi filtrati dalla massoneria o dagli Organismi mondialisti che escono fuori principalmente da giri attigui ai potentati economici e finanziari, ovvero a quelle forze che realmente controllano il potere dentro e fuori della Francia. Se non fosse stato liquidato da certi scandali sessuali, la sinistra socialista francese, avrebbe probabilmente opposto al filo israeliano Sarkozy, l'ex presidente del FMI, l'israelita Strauss Kahn.

Sull'ingenuità dell'opinione pubblica e dei giornalisti di sinistra, risulta veramente azzeccata questa osservazione espressa da Maurizio Blondent in un suo recentissimo articolo: «Quale cuore è tanto duro da non commuoversi all'esultanza dei giornalisti e commentatori italiani di sinistra (cosiddetta) per la vittoria di François Hollande? Sono come bambini. Esultarono allo stesso modo anche alla vittoria di Obama il progressista, il pacifista laureato, il negro (peccato non anche gay ...). Non disperano mai, nell'attesa della "vittoria della sinistra mondiale". E non riconoscono mai che a governare sono altre forze, che loro non vogliono vedere» (M. Blondet: "La comica esultanza per Hollande", Effedieffe.com).

Ma quello che vale per la sinistra, oramai spurgata di ogni principio marxista e impregnata di ideologia neoradicale o radical chic, vale anche per la destra, dove la posizione filo israeliana del Fronte di M. Le Pen la dice lunga.

Qui in Italia, per esempio, solo altrettanti gonzi, possono credere alle esternazioni di alcuni partitini di Destra, che improvvisamente, fiutando il vento che spira e le tematiche che, causa la crisi economica cominciano ad andare di "moda", si sono messi ad esprimere qualche timido attacco contro le banche e contro l'Euro. Tutti pensieri falsi e ipocriti, come è dimostrato anche dal fatto che quando i dirigenti di questi movimenti hanno avuto la fortuna di farsi un giretto nelle stanze del potere (all'ombra di Berlusconi), tali pensieri non gli erano mai passati per l'anticamera del cervello, anzi si scordavano persino i propositi sbandierati in campagna elettorale di difendere i cittadini da questa selvaggia e incontrollata invasione di extracomunitari. E qualcuno poi si meraviglia che certi ex destristi come Fini e Alemanno, una volta entrati in qualche stanza dei bottoni, cambiano totalmente pelle. Ma non salta in mente a nessuno che la loro pelle è sempre la stessa e la si adatta come un elastico a seconda delle contingenze politiche?

In periodi però di particolari e gravi crisi, come quello attuale, spesso il giochetto dell'alternanza politica, pocanzi spiegato, non è più sufficiente, perchè le due facce della medaglia sono oramai entrambe sputtanate e non possono più buttare fumo negli occhi: in soldoni, sempre per un fare un esempio corrente, potrebbe non essere più sufficiente controllare la situazione abbindolando la gente con la sostituzione di un Berlusconi con un Bersani o qualcosa del genere.

La forte ascesa dell'astensionismo e delle schede bianche, in questa ultima, seppur parziale, tornata elettorale, è un sintomo evidente, vera nota positiva, della poca o nulla credibilità oramai raggiunta dai partiti, nonostante che questi siano stati nascosti dietro il governo tecnico dei banksters, mai eletto da nessuno e quindi a nessuno deve rispondere, per fargli tagliare selvaggiamente quel poco che è rimasto di stato sociale e per imporre tassazioni inaudite.

La democrazia insomma è un meccanismo perverso che garantisce il potere a chi detiene immense risorse finanziarie, e può quindi gestire guitti e pupari, ma è oggi anche un meccanismo talmente perfezionato, nelle nazioni più evolute dell'Occidente, che non si vede come possa essere scardinato dal di dentro liberando il popolo dalla schiavitù dei banksters, una schiavitù che con il forzato impoverimento della popolazione (togli al popolo per dare ai banksters) sta determinando situazioni veramente allarmanti.

Molti si fanno, di sovente, delle illusioni e credono che si possa ribaltare questa situazione, in particolare quando constatano che a volte nel paese si determina una forte protesta o comunque un clima di contestazione generalizzato.

Si da il caso infatti che, specialmente in periodi di crisi e forte recessione come l'attuale, il malcontento popolare cresca a vista d'occhio. Del resto le dinamiche storiche, se non altro per il principio della "eterogenesi dei fini", determinano che la vita di una nazione, costituita da politiche e geopolitiche, iniziative e ribaltamenti vari, abbiano sempre dei "contraccolpi" ovvero delle situazioni di retroazione che potrebbero, quando meno te lo aspetti, aprire scenari imprevedibili se non opportunamente controllati da chi di dovere.

Chi realmente detiene il potere ha quindi la necessità di "filtrare" questi processi storici per far si che non assumano particolare rilevanza e pericolosità per il potere stesso.

Anzi, qualche volta gli fa anche "comodo" sfruttare certe situazioni di crisi e di disagio, per inscenare false proteste atte a nascondere o attuare determinati progetti.

Come giudicare per esempio l'attentato di Genova ad un dirigente dell'Ansaldo, una importante impressa che, al pari del gruppo Finmeccanica, viene a trovarsi, in questo momento, di privatizzazioni selvagge imposte dai banksters in una situazione alquanto problematica?

Ma credete davvero che possano ancora esserci gruppetti di comunisti o di anarchici che pensino di portare avanti una ridicola rivoluzione gambizzando un dirigente d'impresa?

Se ci fossero veramente dovrebbero essere delle persone che vivono sulla luna oppure soggetti oramai pronti per il manicomio. Non lo crediamo possibile.

La faccenda è talmente fuori dal mondo, tanto è vero che questa volta non si sono neppure attivate le solite centrali occulte, quelle preposte a sollevare il telefono e fare rivendicazioni a nome di fantomatici gruppi terroristici. Evidentemente chi di dovere sapeva bene che tali rivendicazioni, oggi come oggi, erano troppo poco credibili, bastava l'attentato in sé, senza strafare, per conseguire gli scopi che si erano prefissi.

Ma viene da chiedersi: il malcontento, generato da questa grave crisi del paese, che addirittura ha aperto una spirale di suicidi di gente disperata che ha perso il lavoro e la casa e riempito i mercati rionali di indigenti che vanno a raccattare gli avanzi, potrebbe indurre a coltivare qualche speranza di riscossa, soprattutto quando si vede il crescente interesse verso movimenti "arrabbiati" che amplificano e raccolgono la protesta come per esempio quello di Beppe Grillo, o quando si legge in un sondaggio, promosso dalle Acli, che un italiano su tre spera oramai in una rivoluzione? (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/05/02/Sondaggio-Acli-1-italiano-3-serve-rivoluzione-_6804589.html). A mio parere, non ne uscirà fuori niente.

Certo, fa piacere ascoltare gli strali di Grillo contro i partiti e il Colle, con accuse concrete e condivisibili, ma per noi, eterni malfidati, un minimo di esperienza ci sussurra di essere sempre guardinghi verso tutti questi fenomeni contestativi (c'è già chi, per esempio, mormora che dietro Beppe Grillo e quindi dietro il suo movimento Cinque Stelle, ci sia la Casaleggio Associati che conta esponenti dell'Aspen Institute).

Qualcuno dirà: meglio che niente, certo, meglio che niente; vorremmo tanto sbagliarci, ma per ora riteniamo opportuno esprimere simpatia, ma mantenere ogni riserva. Il pensiero ci va a Maurizio Blondet e le sue inchieste che hanno dimostrato come dietro movimenti antagonisti, addirittura di livello transnazionale, come i No Global, ci sono finanziamenti da parte di quelle stese multinazionali che i No Global apparentemente attaccano (chissà perchè).

Ergo, il Sistema, il potere nei paesi Occidentali, ha mille risorse per far deviare o stemperare qualunque rivolta. Per riassumere e semplificare, la prima risorsa dei padroni del mondo è il già accennato potere dei mass media.

Se considerate che la popolazione è tutta incollata per diverse ore della giornata alla maledetta scatoletta catodica, vi renderete conto come, attraverso questa, si possa fare un totale lavaggio dei cervelli ed operare uno stravolgimento della realtà.

Per il lavoro di disinformazione poi, ne abbiamo esempi quotidiani: rivoluzioni "colorate", la Libia, oggi la Siria, dove fatti e circostanze vengono totalmente capovolti, certi "incidenti" sono  inventati, dando così a bere all'opinione pubblica quella che è una vera e propria "propaganda di guerra", ovvero il falso quotidiano su tutta la linea, battistrada per la guerra di sterminio vera e propria.

Ma al potere dei  mass media si devono aggiungere i lavorii delle Intelligence. Si tratta di Centri, di portata internazionale, che hanno le antenne ben dritte e sono in grado di captare, in ogni istante, segnali di pericolo. Non stanno certo a rigirarsi i pollici.

Ecco che allora i Servizi, di cui questi Centri si servono, dotati di immensi mezzi e risorse, tra le quali il controllo e la schedatura telematica di tutta la cittadinanza, sono in grado di intervenire immediatamente, anzi spesso di prevenire, quindi di condizionare gli avvenimenti, oppure di creare false flag o false opposizioni, addirittura falsi gruppi e movimenti contestativi o anche semplicemente di mandare in malora, creando incidenti per criminalizzare una  genuina e spontanea  manifestazione di protesta.

Intendiamoci, questi "giochi sporchi" ci sono sempre stati, fin dall'alba della storia l'uomo ha sempre usato tutti i mezzi possibili e immaginabili per prendere o mantenere il potere, ma nella moderna civiltà, così tecnologicamente avanzata e oltretutto totalmente dipendente dalle disponibilità finanziarie, hanno oggi raggiunto una portata ed una incidenza, più che rilevante, decisiva.

Non mi soffermo infine, sul potere repressivo delle varie Polizie, che già si stanno organizzando a livello trans nazionale, vedi la creazione di una Super Gendarmeria europea, ecc., anticamera di una Polizia e di un Esercito mondiale, perchè sono sotto gli occhi di tutti.

Ditemi voi allora come potremo liberarci dal "gioco democratico", da questa dittatura dei banksters?  Io non saprei indicarlo, ma sarei ben lieto se qualcuno me lo mostrasse.

 

Maurizio Barozzi      
       

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