Italia - Repubblica - Socializzazione

Controcorrente

Anno 1972 - N° 10

 

Via Pasquale Villari 27 - 00184 Roma

1 pagina con dimensioni: cm. 22 X 33 ripiegata in tre parti

 

 

CENTRISMO

 

I recenti avvenimenti politici italiani ci dimostrano che è in atto l'operazione iniziata alcuni anni fa, tendente a rafforzare il centro con tutti i mezzi disponibili, legali e no.

Si tratta in sostanza di una scelta di fondo della Democrazia Cristiana che ha mirato a castrare i socialisti, dimostrando di poter andare avanti anche senza loro.

E sono stati proprio i socialisti a prestarsi al gioco, facendosi prima sbarcare dal governo, per tornare di corsa nell'area della sedicente opposizione del PCI, e quindi potersi ripresentare con rifatta verginità ad un nuovo incontro storico coi cattolici, magari a Natale.

È stato così attuato un colpo di Stato silenzioso, che dimostra come la funzione di questo sistema politico sia la stasi più completa, il bloccare non solo gli impulsi di rinnovamento ma ogni sforzo di aggiustamento delle enormi contraddizioni presenti nella società odierna.

Il rafforzamento al centro è anche dovuto alla nuova situazione internazionale nel mondo occidentale, che rispecchia il protezionismo e l'interventismo economico degli USA, iniziati con le misure prese da Nixon nell'agosto 71, tendenti a mantenere il dominio del dollaro nell'economia internazionale, facendo pagare all'Europa il costo della guerra nel Vietnam, e accentuando il controllo americano sull'economia europea.

In Italia poi, la situazione dovuta alla presenza del Vaticano, si inquadra perfettamente in questo disegno, essendo i preti maestri nel minchionare il popolo e nel deformare la realtà.

Al gioco si uniformano tutti i partiti e in modo particolare le due estreme che danno modo di far apparire ogni spostamento dalla palude del qualunquismo centrista come un salto nel buio.

Noi rifiutiamo tali false estremizzazioni perché artefatte e tendenti ad imporre un centrismo ottuso.

Noi affermiamo che non c'è differenza tra un PCI, espressione di un culturalismo estetizzante ed impotente oltre che di una massa di proletari che aspira a vita e ruoli borghesi, ed un MSI, portavoce di interessi reazionari e facente leva su chi vuole l'Ordine inteso come «mia tranquillità»; comprese le loro derivate extraparlamentari che pur operando una discriminante tra esse stesse e i partiti relativi, non escono dalla falsa antitesi antifascismo- anticomunismo.

È quanto spetta ad un popolo di schiavi, che non sa abbattere forme politiche estranee alla sua civiltà e contrarie ad un reale progresso civile.

 

 

SCUOLA

 

La scuola attuale -istituto di semplice specializzazione, creatore i uomini robot- invece di essere una palestra formativa per il giovane, in grado di svilupparne la personalità e le doti creative, si preoccupa unicamente di fornire un tanto di istruzione ed un poco di cultura, per permettere al sistema di usare lo studente ai fini della produzione capitalistica e del suo mantenimento.

La fase di sviluppo del capitalismo e la sua area di allocazione prevedono una scuola ad esso conforme. Il Grande capitalismo (USA-URSS) necessita di un certo tipo di scuola, mentre il capitalismo dei paesi assoggettati (es. Italia) che segue la volontà dei padroni più grandi, dovendosi accontentare delle briciole, deve fornire un tipo di scuola evidentemente inferiore.

Viene così attuata la criminale volontà dei Padroni del Mondo di tenere in perenne stato d'inferiorità le nazioni assoggettate, provvedendo anche alla fuga (leggi: razzia) dei cervelli che si elevano dalla mediocrità. Basti vedere a tale scopo la funzione delle succursali IBM in Europa, dei corsi d'addestramento da parte di industrie straniere, il Trattato di Non Proliferazione che vieta la ricerca in campo atomico (agli europei), l'inattività dei centri nazionali di ricerca e di programmazione, resi asfittici dalla mancanza di mezzi che sono invece largamente elargiti presso le università USA e le centrali URSS.

La logica rivolta a questo stato di cose, operata dai giovani da vari anni a questa parte, è stata purtroppo riassorbita in termini di moda e incanalata sui binari di una contestazione sterile, che si perde ancora dietro la falsa antitesi anticomunismo-antifascismo, alimentata dal sistema a suo uso e consumo.

L'antitesi tra destra e sinistra, falsamente contrapposte ed in realtà cooperanti al mantenimento del regime, serve infatti a smorzare ogni possibilità rivoluzionaria, accecando le coscienze e distraendole dai reali problemi.

La nostra lotta è contro gli schematismi parziali, contro tutto il sistema, per una nuova civiltà di uomini liberi.

 

 

MEDIORIENTE

 

La questione mediorientale si trascina da anni su posizioni di compromesso a tutto vantaggio delle Potenze arbitre della politica internazionale: gli USA e l'URSS.

Gli USA sono interessati a perpetuare lo sfruttamento economico basato sul controllo dei prezzi del petrolio a discapito dell'Europa, e sono i principali protettori dell' azione colonialista d'Israele, essendo gli ebrei i detentori delle posizioni-chiave della vita politica americana.

L'URSS mira a mantenere la posizione di influenza raggiunta in un settore per essa importantissimo, stante la concorrenza cinese in tutto il cosiddetto "Terzo Mondo".

Entrambe sono inoltre interessate a mantenere almeno in M.O. un focolaio acceso, nella prospettiva della liquidazione del conflitto vietnamita.

Del resto una liquidazione del problema mediorientale non è oggi possibile, per la dura volontà di riscossa e per l'ansia di liberazione dei rivoluzionari palestinesi; anche se i rappresentanti ufficiali del popolo arabo sono proni a tutti i compromessi e sembrano insensibili alle continue, sanguinose aggressioni israeliane contro la loro gente.

Dalla morte di Nasser l'assenza di una forte personalità ha evidenziato il processo centrifugo a carattere piccolo-nazionalista tra i vari Stati arabi: attualmente il solo Kaddhafi potrebbe riscattarne l'eredità, ponendosi però al centro di una iniziativa pan-araba sui comuni presupposti religiosi e ideologici del mondo arabo.

La schiacciante superiorità militare di Israele, la posizione accomodante degli Stati Arabi filo-occidentali, (Giordania, Libano, Arabia Saudita, ecc), gli atteggiamenti folkloristici del moderato Arafat, rendono improbabile una ripresa della guerriglia con possibilità di vittoria da parte dei rivoluzionari arabi; l'unico mezzo di lotta appare perciò, quello di Settembre nero: colpire il sionismo nei punti vulnerabili, ovunque si manifesti.

La tesi secondo cui il terrorismo è sfruttato dagli ebrei come pretesto per operare delle rappresaglie non ha valore in quanto il machiavellismo dei sionisti non abbisogna di pretesti per agire, ed anche quando questi fossero necessari, l'Ebraismo Internazionale che può manipolare a piacimento gli organi di informazione, non ha mai avuto difficoltà a crearne.

Il fatto che tutti i partiti (dal MSI al PCI) abbiano gridato al sacrilegio, lacerandosi ipocritamente le vesti, dimostra ancora una volta il totale asservimento dei politicanti italiani ai sionisti e ai loro soci yankees né ci impressiona lo sdegno (ben presto sopito) dei borghesi e dei benpensanti.

Le recenti azioni di Settembre Nero hanno fatto fallire la prospettiva di una ripresa dei negoziati tra l'Egitto ed Israele (in cui il primo avrebbe tutto da perdere), ed hanno riportato molte coscienze su posizioni anti-americane ed anti-occidentali.

La lotta dei rivoluzionari arabi per la liberazione delle proprie terre dall'aggressore sionista, è la nostra stessa lotta per la liberazione dell'Europa dal colonialismo russo-americano.

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