Italia - Repubblica - Socializzazione

Controcorrente

Anno 1973 - N° 4

 

Via Pasquale Villari 27 - 00184 Roma

Stampato fronte e retro - dimensioni: 22 X 33 cm.

 

 

INVITO

 

Oggi in Italia stiamo assistendo allo scontro tra due forze moderate del sistema: da una parte la politica della centralità, incarnata dal governo Andreotti, dall'altra coloro che auspicano una formula di centrosinistra.
Il prevalere dell'una o dell'altra, come già nel passato, non incide se non minimamente sul ruolo dell'Italia nel contesto internazionale: quello di un paese asservito agli USA. Le ultime vicende monetarie europee hanno, se ce ne fosse bisogno, ancora una volta evidenziato tale funzione servile.
Ad ogni modo i mesi a venire ci diranno quale di queste due forze moderate prevarrà sull'altra, anche se al momento pare che Andreotti debba alzare bandiera bianca.
La strage di Piazza Fontana, il caso Feltrinelli ed il caso Calabresi, la questione del "golpe", etc. sono vicende la verità delle quali sembra essersi volatilizzata. Esse ci inducono a credere che in questa primavera-estate lo scontro tra gruppi di potere ce ne farà vedere delle belle.
È per questo che invitiamo quanti si sentono sinceramente rivoluzionari a stare alla larga da certi ambienti di destra e di sinistra ormai squalificati, e da certi discorsi velleitari.
 


EUROPA


Gli USA per risolvere la loro crisi monetaria la hanno scaricata, ancora una volta, sull'Europa, e tanto per cambiare i politicantucoli europei hanno subito supinamente questo duro colpo, con un signorsì degno dei migliori lacchè.
Dalla fine della guerra, escluso il tentativo di De Gaulle, abbiamo assistito ad una pietosa gara di servilismo verso gli USA da parte dei nostri governanti, con le cosiddette conferenze per la sicurezza europea, e mai ad un tentativo tendente alla volontà di autonomia dagli attuali padroni dell'Europa.
Non si può parlare di Europa libera se non si superano i falsi temi ed i falsi scopi dell'attuale sistema. Se non ci si pone al di fuori ed al di sopra delle manovre e delle faide volute da chi, pur di conservare lo stato di potere o per lo meno un'influenza di potere, coinvolge i popoli europei in uno stato di schiavitù morale e culturale, prima che politica, nei confronti del colonialismo americano. Non si può costruire l'Europa su basi occidentalistiche.
Quando si parla di Europa in termini di Europa federale; Europa ultimo baluardo dell'Occidente, insieme a Israele e contro il comunismo; Europa democratica; Europa rossa e proletaria, o peggio ancora Europa mercantile, o non si è capito nulla del problema o si è in evidente malafede.
 


ARGENTINA


Con la vittoria di Campora, inferiore alle previsioni di Peròn, il candidato per i "giustizialisti" ha consolidato le nuove posizioni prese da Peròn, notevolmente accentuate sul piano riformistico.
Ci sembra evidente che l'oligarchia militare del presidente Lanusse, che reggeva le sorti dell'Argentina prima delle elezioni, fosse al corrente delle manovre architettate dagli USA e dal Vaticano nel tentativo di sottomettere l'economia locale, e che solo in tal senso abbia cercato di incrementare lo spazio politico in favore dei peronisti. Quindi Peròn, se avesse tenuto fede alle promesse fatte alle correnti rivoluzionarie in seno al movimento peronista, avrebbe dovuto far scendere in campo, dato il momento favorevole, tutte le forze giustizialiste per soffocare il colonialismo USA in Argentina.
Così non è stato. Peròn, divenuto ormai morbido nei confronti degli americani e (per acquiescenza verso loro) del Vaticano, ha respinto ogni istanza rivoluzionaria, tradendo così per un posto di favore l'impegno assunto con quanti vedevano in lui un simbolo per una spinta autonoma in Argentina.
 


INTERCETTAZIONI TELEFONICHE


La vicenda delle intercettazioni telefoniche, ci offre lo spunto per alcune brevi considerazioni.
A nostro avviso essa si inserisce in un contesto di ordine politico, ove attraverso ricatti e controricatti si colpiscono ambienti (vedi ad esempio la sinistra manciniana nel PSI) in modo da coprire manovre di vertice ben precise.
Una cosa comunque ci preme sottolineare: da tale complessa vicenda è emerso che alcune agenzie investigative (guarda caso legate ad ambienti di destra) hanno operato ed operano una funzione provocatrice di cui si è servita la CIA.
Per ultimo una domanda: ammesso che alcune organizzazioni spiavano i telefoni del mondo politico ed economico, chi controllava e controlla, chiediamo noi, il telefono di tanti militanti rivoluzionari?



POLITICA INTERNA


È ormai chiaro il connubio esistente tra PSI radicali ed extraparlamentari di sinistra. Perchè quest'ultimi hanno trovato appoggio nel PSI e, sopratutto, nei radicali e non nel PCI?
Che il PCI sia un partito tutto dedito a garantire l'ordine democratico lo hanno capito, fuorché i destristi, tutti.
Alla DC non bastava trasformare il PCI in agnellino, e dopo la riuscita manovra di spostare al centro l'asse della politica italiana, che gli ha permesso di attuare una sorta di "colpo di stato silenzioso", ha varato un governo reazionario e repressivo senza tante proteste. Tale manovra iniziata con le bombe di Milano, e continuata prima con la repressione a sinistra mediante le piste rosse, e poi con la repressione delle destre, in pericoloso aumento, mediante manovrati attentati e golpe che hanno portato alla scoperta delle piste nere.
Vistosi estromesso dal governo, il PSI grazie all'azione dei radicali è riuscito a monopolizzare ed imbrigliare le ultrasinistre, e le ha fatte scendere in piazza, sempre meno violentemente, con slogans e tematiche di netta marca radicale che non rivelano certo un volto rivoluzionario.
«Al centro con la DC»: è sulla scia di questo motto che la direzione del partito cattolico si è rivolta al PSI per un suo eventuale rientro al governo.
A tale richiesta il PSI ha risposto con l'isolamento della corrente di sinistra e frontista manciniana a favore di quella moderata di De Martino e, come detto sopra, con l'immobi-lizzazione delle ultrasinistre, cioè con una virata al centro del partito.
Quando da quasi tutte le correnti della DC e dal PSDI, per bocca di Tanassi, si invocava il dialogo con un PSI in edizione finalmente moderata, giungono le clamorose dichiarazioni di Andreotti contro i socialisti. Evidentemente Andreotti non soddisfatto, con la sua sortita chiede al PSI di andare ancora più al centro: un vero e proprio aut-aut.

A nostro avviso questo è un ulteriore passo in avanti della manovra che Andreotti cerca di portare a termine.
Dopo aver ricercato un valido sostegno al suo governo imponendo un regime che sfiora quello di polizia ed immobilista, nella sostanza, mirando parallelamente a costruirsi una notevole base di potere per il futuro (ponendo ai consigli di direzione dei maggiori enti pubblici tutti i suoi fidi) sta ora tentando di assicurare al futuro della politica italiana un lungo periodo di governo centrista.
Ma la manovra potrebbe essere ancora a più lungo raggio: con le sue dichiarazioni ha esplicitamente invitato il PSI a scomunicare le ultrasinistre (il PCI già lo ha fatto) e ad abbandonare ogni velleità frontista. Se De Martino, e con lui tutta l'ala moderata, accetteranno, inevitabilmente verranno a crearsi all'interno del partito contraddizioni tali da provocarne la scissione.
Se questo colpo gli riuscisse potrebbe formare un governo di netta marca centrista e reazionaria con in più l'ala moderata del PSI, ed Andreotti si sarebbe assicurato un lungo periodo di governo.
Nel frattempo, grazie a vari attentati, di cui saranno incolpate una volta le destre una volta le sinistre, e alla repressione che seguirà, i movimenti più contestatori saranno sempre più indeboliti e i radicali continueranno ad affossare la volontà rivoluzionaria di quei gruppi che cadono nella loro trappola con le loro tesi, tesi che portarono allo sterilizzamento della contestazione.
Staremo a vedere come reagiranno le parti interessate a tale piano, siamo comunque sicuri che le loro scelte non saranno certo a favore del paese, presi come sono a servire interessi extranazionali (USA e Vaticano).
E le destre? Non staranno certo a guardare, e con la sapiente guida della CIA, del SID, del Ministero degli Interni,e quando servirà dei servizi segreti israeliani, in nome della ennesima crociata anticomunista, contribuiranno anche loro alla messa a punto della manovra.
E poi senza le destre come si fa a varare un governo antifascista?



MEDIORIENTE


Con il congelamento militare del fronte vietnamita, la questione mediorientale sta sempre più ponendosi al centro di tutta la politica internazionale.
In tale contesto due forze, all'interno del mondo arabo, vengono a trovarsi contrapposte: da una parte le forze rivoluzionarie, dall'altra quelle conservatrici, legate in qualche modo agli USA ed al sionismo.
La prospettiva di un accordo di pace sulla scia dell'esempio vietnamita ha rilanciato quest'ultime e,come diretta conseguenza, si è avuto un ulteriore frazionamento tra gli stati arabi a tutto vantaggio di Israele, fautore del "divide et impera".
La strage dei passeggeri del jet libico abbattuto ad opera degli israeliani -monito sionista contro qualsiasi risoluzione pacifica che preveda il ritiro, sia pure parziale, dai territori rapinati- e la ulteriore fornitura di armi modernissime da parte americana ad Israele, contemporaneamente al rifiuto dell'URSS di fornire eguali mezzi agli arabi, indicano una sola prospettiva per la riscossa dei popoli arabi: la lotta rivoluzionaria degli studenti e del popolo palestinese e la guerriglia di Settembre Nero portata in tutto il mondo.
Tali azioni, infatti, facendo esplodere le contraddizioni latenti nel mondo arabo fanno uscire allo scoperto le classi dirigenti arabe asservite al sionismo (Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, etc.): ultimo caso in ordine di tempo quello del Sudan, dopo l'azione di Kartum.
Per quanto riguarda l'attacco dei mirage libici all'aereo militare USA C-130 che stava svolgendo un'azione di spionaggio a vantaggio di Israele, ha reso evidente per tutti quale sia lo scopo delle basi NATO in Italia, Grecia, Turchia, cioè nel Mediterraneo: quello di sostenere il colonialismo israeliano.
Ancora una volta dunque torna valido che la lotta dei palestinesi contro Israele è la nostra stessa lotta contro USA e NATO per l'Europa.

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