E ora Wikileaks: ci hanno
preso tutti per imbecilli
Maurizio Barozzi
Le Lobby che controllano i mass media del pianeta
e le Consorterie mondialiste che ne indirizzano le strategie di imbonimento dei
cervelli, probabilmente sono oramai più che certe di avere a che fare conuna
massa di imbecilli, con una opinione pubblica decerebrata alla quale si può far
credere ogni genere di sciocchezza.
Del resto non è forse vero che dall'11 settembre 2001 in avanti, con relativa
facilità, si sono potuticoprire e mistificare, verso l'opinione pubblica
mondiale, una sorta di cruenti attentati, talmente evidenti quali delle false
flag, facendoli passare come opera di una fantomatica Al Qaeda?
In questo Nuovo Ordine Mondiale post caduta del muro di Berlino, non solo ci si
è potuti permettere tali manipolazioni della credulità popolare, ma si è
praticato anche l'utilizzo spudorato e la successiva pacifica sconfessione di
menzogne, utilizzate per criminalizzare stati e nazioni sovrane che si volevano
militarmente attaccare, distruggere e occupare. Il tutto come se niente fosse.
Non ricordate forse la storiella che aveva terrorizzato l'America, quella
dell'antrace? O le famose "armi di distruzione di massa"? Tutte favolette cotte
e mangiate, pietanze utili per terrorizzare per qualche tempo le popolazioni e
raggiungere certi obiettivi.
Evidentemente, con il passare del tempo, chi tira le fila di queste
manipolazioni dei cervelli, si deve essere reso conto che oramai si può giocare
con l'opinione pubblica, attraverso la pratica virtuale di notizie e
informazioni vere o taroccate che siano, ma ammantate dal crisma
dell'ufficialità, che vengono oltretutto strombazzate su tutte le fonti di
informazione e quindi sottoposte a discussioni, dibatti, attacchi, invettive,
censure, ecc. Tutto un clamore che in definitiva finisce per conferirgli quella
patina di importanza, "verità" e autorevolezza che un minimo di riflessione
dimostrerebbe che non possono avere.
Stante così le cose, a "chi di dovere", è risultato evidente che per ricattare,
spaventare e tenere sotto continua pressione governi e opinione pubblica, non è
neppure più necessario mettere in atto grandi e spettacolari attentati. Tanto è
consolidata la manipolazione e lo stravolgimento dei cervelli, che è sufficiente
spedire qualche pacchetto, presunto esplosivo, via aerea, seguito dal solito
minaccioso comunicato rivendicativo, che il gioco è fatto: per giorni e giorni
nelle case della gente, dove in genere alle ore di pranzo e di cena si ascoltano
i telegiornali, o sulla stessa stampa, fiumi di parole e d'inchiostro
terrorizzano su queste "nuove minacce" verso l'umanità o meglio verso il
cosiddetto "mondo libero". La solita strategia del "destabilizzare per
stabilizzare" (consolidare l'ordine mondiale), un tempo praticata con lo
stragismo, oggi viene attuata con la ridicola minaccia delle "cartucce per
stampanti" esplosive.
Ma visto che da cosa nasce cosa e alla "fantasia" non c'è mai fine, ecco l'altra
più grande invenzione di questi tempi: quella della WikiLeakes.
WikiLeaks (da leak, "perdita", "fuga", in questo caso di notizie) dovrebbe
essere una presunta organizzazione a livello internazionale, un sito fondato
dall'australiano Julian Assange, che riceverebbe in modo anonimo e attraverso
uno studiato sistema di criptaggio, documenti, in genere diplomatici e
governativi, ma non solo, spesso coperti da segreto, diffondendoli poi
attraverso Internet dopo averne preannunciato la pubblicazione.
Lo scopo sbandierato da questa organizzazione che non può non avere mezzi,
cervelli e risorse di una certa entità,dovrebbe essere quello di ottenere una
trasparenza da parte dei governi quale garanzia di giustizia e vera democrazia
(figuriamoci!).
Il solo fatto che se ne parla e se ne scrive, mentre fonti nazionali autorevoli
ne denunciano i gravi pericoli per i governi, finisce ovviamente per conferire
una patina di grande importanza a questa WikiLeakes.
Recentemente, come ricorderete, vennero pubblicati una enorme mole di documenti
che volevano dimostrare torture e stragi compiute dagli americani in Irak, ma in
definitiva, ad una lettura attenta di quanto pubblicato, ne usciva fuori un
forte ridimensionamento di tali nefandezze, sia nelle cifre che nelle violenze
perpetrate sulla inerme popolazione irakena.
Per quanto ci compete, guarda caso, ne usciva anche fuori che in definitiva
Nicola Calipari era stato ucciso non per vendetta e avvertimento da parte
statunitense, ma grazie a un equivoco conseguenza di un diversivo escogitato da
Al Qaeda. Inoltre la parte più sensibile dei documenti pubblicati, ovviamente,
tendeva a dimostrare le ingerenze di Teheran nelle situazioni calde del
medioriente, il pericolo costituito dagli Hezbollah nel Libano, ecc. Quasi un
sottile invito a farla finita con i regimi di Siria e Iran visto che "ora
abbiamo le prove dello loro trame" e tanto più che queste "prove" non le
forniscono americani o israeliani, ma una fonte di verità indipendente che è la
tanto "temuta" (dagli USA) WikiLeaks.
Un bel giochetto, niente male. Se questo ridimensionamento delle malefatte
yankee, fosse avvenuto attraverso una parziale ammissione di colpa della stessa
amministrazione americana, ammesso che lo avesse potuto o voluto fare, tutti
avrebbero avanzato il facile sillogismo che se gli americani ammettono dieci,
vuol dire che, come minimo, hanno commesso cento.
WikiLeaks invece, spacciata come una fonte apparentemente "nemica" dei governi
americani e comunque preposta a una controinformazione finalizzata a fare
chiarezza,attraverso questa "clamorosa denuncia", che comunque per i massacri e
distruzioni perpetrati da anni in quelle località, era da tempo evidente, ha
fatto tutti contenti e canzonati.
Ora, in questa ultima edizione di WikiLeaks, si vanno a pubblicare documenti
segreti o secretati che dovrebbero mostrare alcuni aspetti nascosti della
diplomazia e delle relazioni internazionali, tali dicesi, da mettere in
difficoltà i governi delle rispettive nazioni chiamate in causa.
Niente di particolarmente eccezionale, a differenza di quanto i mass media
vorrebbero farci credere, ma comunque sufficiente a tenere sotto scacco e
ricattoi vari governi nazionali con una serie di rivelazioni più che altro da
gossip, ma che riferite a importanti (e mirate) personalità e governanti possono
complicarne i normali e futuri rapporti tra Stati.
E proprio in questo senso vengono fuori i veri fini e scopi di WikiLeaks, perché
è facile rendersi conto che tutto questo non nasce per caso, ma è la conseguenza
e la reazione alle fluttuazioni geopolitiche, a un parziale rimescolamento di
alleanze e rapporti internazionali che si sta verificando negli ultimi anni.
Novità e rimescolamenti che devono assolutamente essere ridimensionati a difesa
di un ordine di triplici interessi relativi ai "padroni del mondo":
1. l'interesse geopolitico degli Stati Uniti.
2. l'interesse geopolitico di Israele
3. l'interesse ideologico-finanziario del "mondialismo".
Tre entità, solo apparentemente distinte, ma in realtà interconnesse e coinvolte
in un comune cointeressenza geopolitica.
È oramai evidente che l'egemonia mondiale degli Stati Uniti, sempre salda da un
punto di vista militare, anzi ancor più estesa attraverso i nuovi compiti della
Nato e le occupazioni di spazi e risorse energetiche precedentemente preclusi
(per esempio Irak e Afganistan), è però profondamente scossa da un grave
ridimensionamento economico e da una crisi di rapporti internazionali piuttosto
pronunciata tali da metterne in discussione la leadership mondiale. E questo non
deve accadere perchè per il "mondialismo" gli Stati Uniti, costituiscono ancora
le "gambe" attraverso cui passano i progetti di dominio mondiale non ancora
completati.
Israele poi, potenza di livello nucleare, raggiunta oramai da anni la sicurezza
strategico militare ai suoi confini (ma non si nasconde che si vorrebbero
espandere) è proiettata verso la distruzione totale di ogni "realtà" che in
prospettiva futura possa costituire un pericolo per il suo imperialismo.
L'Alta Finanza mondialista, infine, sta producendo il suo massimo sforza,
attraverso le sue Lobby, Organismi e Istituzioni trans e over nazionali,
indirizzato verso la completa subordinazione delle sovranità nazionali ai suoi
dettami e interessi.
Ora, domandiamoci: se andiamo a ben guardare, una pubblicazione di documenti
definiti "scottanti", ma in realtà scarti e ritagli di pettegolezzi
internazionali, che coinvolgono varie nazioni, definiscono con epiteti insultati
e denigratori varie personalità e statisti, sostanzialmente a chi possono andare
a nuocere?
Non certo agli americani, se non in lievissima percentuale, meno che mai a
Israele e ancor meno alle strutture e Consorterie ombra del mondialismo.
Viceversa danneggiano invece proprio quei nuovi rapporti internazionali che si
erano appena stabiliti o si stavano per stabilire e che nel rimescolamento di
carte in atto, con la crescita di nuove grandi realtà geopolitiche (per esempio
il ruolo della Cina, a seguire dell'India, ecc.), contribuivano a mettere in
crisi proprio l'egemonia statunitense nel mondo e a cascata gli interessi di
Israele e del mondialismo.
Guarda caso, per fare un esempio e venire a parlare dell'Italia, si pubblicano
documenti, presunti segreti, che chiamano in causa gli accordi energetici tra
Putin e il governo Berlusconi.
E lo stesso lo si fa con la Libia di Gheddafi. Proprio quelle due iniziative
positiveo comunque con un minimo di autonomia nazionale (accordi con Gheddafi e
con Putin), conseguite da quello che, per il resto, è stato un insulso governo
Berlusconi, ma che erano viste come il fumo negli occhi dagli americani.
È allora solo un sospetto quello che ci fa pensare che, sempre per quel che
riguarda l'Italia, grazie a WikiLeakes, si è portata quella desiderata bordata
contro quei progetti, che gli americani avevano rinfacciato all'Italia
attraverso i canali diplomatici, ma che ora viene portata anche a livello
internazionale proprio grazie alla pubblicazione di questi documenti?
Cosa sono dunque queste "rivelazioni" di WikiLeaks, se non un nuovo modo per
esercitare ricatti e pressioni sui governi?
Chi danneggia veramente la "rivelazione" di documenti e notizie che dimostrano
che gli americani spiano Statisti alleati e nemici e personalità dell'ONU? Gli
USA o i rispettivi "spiati" di cui vengono così messi in piazza aneddoti e
aspetti poco edificanti?
Ma ancor più tutta questa pubblicistica prodotta da Wikileaks, migliaia e
migliaia di documenti che nessuno leggerà mai interamente, ma che i mass media
estrapolano, attraverso opportune dritte, con cognizione di causa, quelli di cui
se ne deve parlare, consente a chi ne era veramente interessato, di accusare di
aspetti e atti poco edificanti personaggi mirati, in genere scomodi per l'Usa-Israel.
Un lavoretto che non poteva esser fatto direttamente. Tutto il tam tam mediatico
sollevato da WikiLeaks, inoltre, lascia intendere come reale e quindi ne rimarca
la minaccia, la presenza di alcuni paesi arabi, quella del terrorismo islamico,
insomma tutti quei leit motiv, ripetuti come un mantra, dai mass media
occidentali e strombazzati dall'amministrazione americana, a cui magari poteva
darsi minor credito perchè venivano denunciati da chi era interessato a
sfruttarne la loro presenza, ma che ora invece, essendo indirettamente
attestati, attraverso documenti prodotti da una voce "libera, anzi dicesi
avversa al governo Usa, come "Wikileaks, assumono nell'inconscio collettivo una
diversa dimensione.
Si è riusciti, in pratica, ad attestare quanto si voleva da sempre attestare, a
veicolare idee e luoghi comuni, attraverso quella che viene spacciata come una
voce libera, spregiudicata e dissidente!
Maurizio Blondet sul Sito Effedieffe afferma giustamente che tutte queste
notizie non sono altro che "spazzatura": «Scarti. Ritagli di giornale.
Pettegolezzi senza uno straccio di fonte nè documentazione d'appoggio. È la
solita disinformazione degli amici di Israele, che si possono leggere sul blog
della Nirenstein».
E Blondet elenca anche una serie di situazioni che dovrebbero dedursi da questa
"spazzatura":
La Turchia ha fornito armi ad Al Qaeda in Iraq.
Ahmadinejad è peggio di Hitler, gli emiri del Golfo pensano che sia uno
squilibrato.
L'Arabia Saudita ha chiesto agli Stati Uniti di bombardare l'Iran.
Osama Bin Laden è vivo e vegeto, e dirige personalmente i terroristi suicidi e
quelli che mettono le bombe a lato strada per ammazzare soldati americani.
L'Iran ha ottenuto dalla Corea del Nord dei missili «che possono colpire
l'Europa».
Prima di lanciare il massacro su Gaza detto Piombo Fuso, Israele chiese invano
di coordinare le posizioni con Egitto e l'Autorità Palestinese contro Hamas;
data la risposta negativa, Israele, a malincuore, dovette far tutto da sè.
Insomma, dice Blondet, sono i motivi più consueti, rozzi e screditati dell'hasbara,
della propaganda e disinformazione israeliana, usati per sostenere le folli
strategie israeliane.
Ormai dovrebbe essere chiaro. Le centinaia di migliaia di comunicazioni
riservate e diplomatiche passate a Wikileaks sono probabilmente gli scarti
dell'immane apparato di intercettazione che i servizi israeliani esercitano in
USA.
Fin qui Blondet, che giustamente sostiene che questo Assange, pretestuosamente
criminalizzato, dicesi ricercato, accusato di varie nefandezze, in realtà non
rischia niente, perchè se i servizi segreti occidentali lo avessero veramente
voluto eliminare non lo avrebbe certo salvato il rifugio Svedese, proprio quella
Svezia dove venne assassinato Olaf Palme nel 1986 e Anna Lindht nel 2003.
Veramente strano poi questo Assange, sembra impegnato in campagne di
controinformazione apparentemente anti americane, ma guarda caso va sostenendo
che l'11 Settembre 2001 in America non ci fu complotto!
Come dicevamo all'inizio, le strutture del "mondialismo" e i relativi mass
media, sono oramai arcisicuri di avere a che fare con una massa di imbecilli,
perchè infatti, solo degli imbecilli possono ritenere che documenti veramente
"segreti" e di vitale importanza possono venire in possesso di chiunque e questi
poi ne può addirittura disporre come e quando crede usandoli come un arma verso
le più potenti nazioni del mondo.
Siamo quindi, come al solito, in presenza di altre mistificazioni, di una gran
messa in scena finalizzata a manipolare l'opinione pubblica e condizionare
l'operato dei governi, quei governi e quegli Stati a cui il mondialismo, proprio
di questi giorni, con il suo governo mondiale ombra, ha brutalmente ricordato
che devono cedere sempre più spazi di sovranità nazionale in favore delle
strutture sovranazionali (in particolare il Fondo Mondiale e la Banca Mondiale).
Per concludere, tutto è finalizzato a destabilizzare gli Stati nazionali e
fargli perdere sempre più forza sul terreno della loro sovranità nazionale, ma
ci hanno anche preparato uno scenario di gestione di tutto questo veramente
incredibile, dove l'informazione sarà sempre più monopolio di poche Lobby e
centrali, come per esempio le reti Fox News di Murdoch, e il contrappeso della
critica, dell'opposizione e delle denunce, sarà monopolio di queste WikiLeaks
che magari per far vedere quanto erano "cattive e pericolose" verranno prima o
poi oscurate, ma altre ne spunteranno come funghi: insomma se la cantano e se la
suonano da soli.
Del resto, in piccolo, non avevamo noi in Italia l'esperimento che la critica e
la denuncia di fatti e misfatti si tendeva a farle svolgere a strutture private
come "Striscia la Notizia" e il suo Gabibbo sponsor commerciale?
Maurizio Barozzi
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