Italia - Repubblica - Socializzazione

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No! Almeno io non accetto che una grande Idea sia sconfitta da leggi liberticide

Il "Partito Fascista Repubblicano" e Giulietto Chiesa

Filippo Giannini

 

NON ABBIAMO una particolare simpatia per la Chiesa e men che meno per Giulietto Chiesa il quale, a quanto ci risulta, è entrato nel mirino di certi «amici del giaguaro» a causa di alcune prese di posizione in relazione all'attacco contro le TRE TORRI TRE (una, poverina, è caduta da sola, probabilmente per simpatia con le altre due prese d'assalto dal cattivo Bin Laden).
Il fatto di trovarsi nel mirino di qualche «tiratore scelto» non è piacevole ed induce a comportamenti impulsivi. Uno di questi è il fatto di PRENDERSELA CON L'AUTORE di un altro atto che non sapremmo come definire, e ci asteniamo dal farlo.
Ma non possiamo esimerci dal sottolineare e dal far presente ai nostri benevoli lettori che l'Italia è appunto questa. Un palcoscenico sul quale chiunque può esibirsi. Chiunque può dire quel che vuole e chiunque può fondare i partiti che ritiene utili per accarezzare le protuberanze d'una personalità piuttosto sconnessa.... tanto non conta nulla, anzi... su questi mitomani ci hanno costruito fior di ricatti e di manovre politiche, peraltro da cortile.
In Italia certe provocazioni, che peraltro sono all'ordine del giorno, basta leggere le riviste di gossip, sono pressochè inutili, e non c'è nemmeno il bisogno di «pagare qualcuno».
I «creatori» si muovono da sè... e sempre in nome dell' arte.

Giorgio Vitali

Disse una volta Ezra Pound (cito a memoria): «Se un uomo non ha il coraggio di sostenere un'idea a cui crede, o non ha valore l'uomo o non ha valore l'idea». Per chi non lo sapesse, Ezra Pound è stato il più notevole poeta americano dell'altro secolo e un fervente fascista mussoliniano.
Ricevo da un caro amico: «Visto che siamo in tanti. Anch'io mi dico FASCISTA. E, a Giulietto Chiesa, direi quel tale: "sanzionami questo"».
Non ho ben capito a che cosa si riferisse, poi, leggendo più avanti, ho compreso il suo intendimento.
Leggo: «Denunciata la ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano».
E ancora: «Giulietto Chiesa presenta formale esposto presso la Procura di Roma».
Leggendo ancora più avanti comincio anche a capire le "gravissime preoccupazioni" di Giulietto Chiesa.
Strasburgo, 22 maggio 2007; «Il Partito Fascista Repubblicano, fondato nel settembre '43 da Benito Mussolini, oggi rinasce grazie all'intraprendenza di un camerata che crede ciecamente nell'ideologia fascista. È giunta finalmente l'ora che tutti i fascisti d'Italia, possono di nuovo riunirsi sotto un unico nome e simbolo che il Duce stesso volle creare. Il Partito fa propria tutta l'ideologia Mussoliniana. Il PFR fonda le proprie radici nell'ideale Fascista Mussoliniano».
Osserva allarmato Giulietto Chiesa: «Queste, alcune preoccupanti frasi presenti sul sito www.partitofascistarepubblicano.it, farneticazioni che possono costituire una grave e attuale minaccia alla vita politica e democratica del nostro paese (…)».
Giulietto Chiesa non si ferma a questa denuncia e avverte.
«Per questo oggi ho dato mandato al mio legale, avv. Lucio Barletta, di avanzare formale denuncia presso la Procura di Roma».
E continua: «La ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano si pone in aperto contrasto con la XII norma finale transitoria (ma quant'è permanente questa espressione "transitoria" - N.d.A.) della Costituzione, che sancisce: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Una disposizione fortemente voluta dall'Assemblea Costituente, manifestazione inequivocabile dello spirito repubblicano e antifascista («e daje!», N.d.A.) della nostra Costituzione. Tale disposizione, seppure troppo spesso ignorata, è tutt'oggi in vigore».
Quindi conclude e specifica: «In qualità di europarlamentare, mi riservo di denunciare all'attenzione delle preposte autorità comunitarie un episodio ecc. ecc.. Giulietto Chiesa - Europarlamentare».
E poi c'è qualcuno che si lamenta, sostenendo che i parlamentari non lavorano per quanto guadagnano.
Tutto giusto? Non tanto. Infatti, dato che si parla di Costituzione, documento che, credo, dovrebbe essere la massima garanzia per ogni cittadino, l'art. 21, fra l'altro, recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (…)». E poco più avanti, nell'art. 49: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Come la mettiamo?
Ma non è finita. Domando all'europarlamentare Giulietto Chiesa: quanti cittadini italiani conoscono il Trattato di Pace (per essere più precisi: "il diktat") del 1947, che ci fu imposto dallo straniero perché vincitore del secondo conflitto mondiale?
Trascrivo due articoli inseriti nella "Parte II - Clausole Politiche" che attestano: «L'Italia non incriminerà, né altrimenti perseguiterà, alcun cittadino italiano, compresi gli appartenenti alle forze armate (e qui viene "il bello", N.d.A.), per il solo fatto di avere, durante il periodo di tempo corrente dal 10 giugno 1940 all'entrata in vigore del presente Trattato, espressa simpatia (la chiamano "simpatia", N.d.A.) od avere agito in favore della causa delle Potenze Alleate o Associate».
Questo, in altri tempi, quando le parole avevano un senso, si sarebbe chiamato "tradimento".
Ma andiamo avanti. Visto che Giulietto Chiesa - Europarlamentare cita la Costituzione, io sostengo che alcuni articoli di questa ci furono imposti dallo straniero. Leggiamo l'art. 17, sempre della Parte II: «L'Italia, la quale, in conformità dell'articolo 30 della Convenzione di Armistizio, ha preso misure per sciogliere le organizzazioni fasciste in Italia, non permetterà, in territorio italiano, la rinascita di simili organizzazioni, siano esse politiche, militari o militarizzate, che abbiano per oggetto di privare il popolo dei suoi diritti democratici».
Pure questa è bella! Ed osservo: a parte il contrasto in termini fra le prime imposizioni e la parte finale, se è vero (e non lo è) che gli Stati Uniti d'America, come dicono, sono una grande democrazia, quale interesse avrebbe «una grande democrazia» a proibire la ricostituzione di un Partito politico, anche se "Fascista", oltretutto sconfitto dalla potenza delle armi? È questo il punto. Sconfitto dalla potenza delle armi, ma non dalle idee. E se avesse avuto ragione Benito Mussolini? Nell'ultima intervista, concessa poche ore prima di essere assassinato, ad una precisa domanda rispose: «Abbiamo spaventato il mondo con le nostre idee»: il mondo della grande finanza e del capitale.
E allora tutto quadra. A tutt'oggi "qualcuno" ha ancora paura di quelle idee. E per tornare alla e-mail del mio amico, affermo che: sono disposto a dare altro lavoro all'avvocato Lucio Barletta, legale dell'Europarlamentare Giulietta Chiesa e dichiaro: mi avvalgo degli articoli 21 e 49 della Costituzione e mi dichiaro Fascista. Se questo è un reato, mi autodenuncio e invito il mio amico ad inviarmi l'indirizzo della direzione del novello PFR, perché sono pronto ad iscrivermi, se l'iniziativa è seria.
Perché infierire sui "fascisti", uomini che lavorano e non hanno mai dato adito, dal termine del conflitto, a scandali di sorta?
Non a poche ore, ma a pochi minuti dalla sua morte (queste poche righe portano la data: "27 aprile notte" (1945), Mussolini fra l'altro ha lasciato scritto: «(…). Non so se i miei appunti saranno mai letti dal popolo Italiano; vorrei che così fosse, per dargli la possibilità di raccogliere in confessione di fede il mio ultimo pensiero. Non so nemmeno se gli uomini mi concederanno il tempo sufficiente per scriverli (…). È ormai un fatto che la guerra è perduta, ma è certo che non si è vinti finché non ci si dichiari vinti (…). Oggi io perdono a quanti non mi perdonano e mi condannano condannando sé stessi. (…). All'odio smisurato e alle vendette subentrerà il tempo della ragione (…)».
Rifletta l'on. Giulietto Chiesa su queste parole, e volga lo sguardo e la sua intelligenza e la sua attività lì dove c'è corruzione e arroganza. C'è tanto da fare… E sono certo di interpretare il pensiero e la volontà degli italiani tutti. Altro che andare a denunciare per apologia ecc. ecc.

Filippo Giannini