dal sito NapoLibera
http://www.napolibera.net/
febbraio 2011
In ricordo del colonnello
Gamal Abd 'L Nasr, il divo Nasser
napoLibera
NILO, è una parola-mondo.
Tutto in quattro lettere, come i quattro punti cardinali estesi nello spazio, e
i quattromila anni profondi nel tempo, che ti cadono addosso rotolando dalla
vetta di Cheope, di Giza e Mikerinos...
Il mito greco stesso, che è fondativo della nostra legittimità di Romani Cives,
si riconobbe, specialmente nell'essenziale racconto di Tifeo, tributario di quel
Padre: il raccogliere le 'disiecta membra' di Osiride, da parte della sua
sorella-sposa Iside, a mezzo della piena del fiume, ritorna quale precetto
ultimativo nell'Antigone. Dove il 'parce sepulto', opposto alla ferina rabbia di
Creonte, è il basamento della medesima Christiana Pietas, che tanto ci separa
dall'orrore bestiale dell'atavica Legge del Taglione.
Non è per caso infatti che l'immenso Poema del Mondo, 'Le Metamorfosi' celebrate
da Ovidio nel misterioso rito del Ritorno, costituiscano il punto più elevato,
insieme, della Letteratura di ogni tempo, ed il plinto più solido della
sensibilità e cultura umana: alimento stesso, proprio come il Nilo, di ogni
altra opera vitale, nei linguaggi delle arti, come fu poi dal Rinascimento fino
a 'Odissea nello Spazio'.
Uno stilo romano per un racconto greco, dove però l'egizio 'Padre' sfocia
placido e potente, trasudando ogni verso come la piena equorea che feconda le
campagne adiacenti, e le acque tutte dell' eterno Mare Nostrum.
Il Culto Isiaco infatti, fu, eminentemente, Religione di Roma Universale: e non
soltanto in epoca Imperiale. Dacchè infatti, col Sacramento Matrimoniale, ed il
culto connesso della Vergine Maria, è il Concilio celebrato a Lione nel 1274,
una volta sedata la secessione càtara sulle terre d'Occitania, ad accogliere la
nilotica Diva, poi elladica Demetra, nella Roma Cristiana conseguente.
La 'Beatrice' che è specchio di virtù, all'uomo che vi acceda, mediatrice al
Paradiso, anche dei sensi, nel rito giocoso dell''amor cortese' che si canta nei
regesti trobadorici dei primi secoli nel Secondo Millennio, finalmente rinato
alla 'politesse' e alla grazia dei costumi, come ad Atene e Roma già nel
passato, come a Menfi e a Tebe, e come ad Alessandria.
E come un fiume in piena la massa immensa che si riversa nelle piazze del Cairo
e di Alessandria stessa, è essa stessa metafora del Nilo maestoso e fertile.
Suona a diana di riscatto per tutte le popolazioni rivierasche, mai nella Storia
del Mediterraneo così avvilite e offese come durante questi troppi decenni
trascorsi nella servitù e nell'avvilimento all'orrore ripugnante
dell'americanismo totalitario, lo spaccio della Bestia trionfante, di terrore,
di strage, e distruzione delle vive nazioni... della cancellazione dei popoli e
delle loro culture ed arti, nello annichilimento per narcotizzazione e
alienazione degli individui 'singoli', resecati dalle nostre radici più
nutrienti.
L'ultimo che tenne alta la testa e la bandiera, fu, nel Mare Nostrum tuttora
irredento, un uomo bellissimo ed eroico, Gamal Abd 'L Nasr, il Divo Nasser,
adorato dal suo popolo anche dopo una grave ed ingiusta sconfitta militare, come
fu caro anche agli Dei, che lo vollero con sè ancora nell'intatto fulgore del
suo smagliante sorriso bianco, buono ed aperto nel luminoso olivastro dell'
incarnato antico.
Cantato, nel rito funebre che lo accompagnò, con milioni e milioni, alla Casa
della Vita, da una Dea parimenti, la stupenda Oum Kalthum del Canto millenario.
Quarant'anni fa, sono stati nel 2010: e, come per un altro grandissimo, Charles
De Gaulle, non una sola riga fu versata, di piombo velenoso, dalle puttane
dattilografiche dei nostri manganelli cartacei.
GAMAL ABD EL NASSER È IL MODERNO OSIRIDE, CHE RINASCE AL MONDO VITTORIOSO E
SPLENDENTE NELLE FOLLE CHE ALLE PIAZZE D'EGITTO NUOVAMENTE INTONANO I CANTI DEL
COLONNELLO CHE SCONFISSE I PREDATORI INGLESI, E LI CACCIO' DAL CANALE A PEDATE
NEL CULO!!!!!!
La nazionalizzazione del Canale di Suez, luglio del 1956, è un episodio
leggendario per audacia ed ardore di chi lo diresse ed attuò, con un colpo di
mano degno di essere narrato nell'Iliade di Omero! Dove un pugno di eroi,
qualche centinaia in tutto, ad un segnale convenuto in discorso del Colonnello e
stratega, trasmesso per la radio in tutto il paese, attaccarono ed occuparono,
senza colpo ferire, le postazioni militari inglesi che 'comandavano' il
complesso sistema che governa il corso d'acqua, considerato allora la vena
giugulare del mondo occidentale, come in parte è ancor oggi.
Nel giro di un solo pomeriggio l'Egitto di Nasser si riprese la via d'acqua
vitale, e l'orgoglio Nazionale di tutti i popoli arabi,
E PERCHÈ NO? ROMANI E LATINI!
Tutti noi che, bambini, TIFAVAMO ALLA MORTE, attaccati alla RadioMarelli del
nonno e di papà, per l'Invitto Comandante che puniva così clamorosamente gli
usurpatori bruti del Nostro Mare Eterno!
La leggenda di Nasser nasce in quell'episodio di valore infinito.
Nel successivo ottobre scoppiò la breve guerra di Port Said, dove il neonato
'Stato di Israele', riconosciuto all'ONU grazie a Josip Stalin che poi
vigliaccamente disconobbe, si coprì di vergogna, delegittimandosi agli occhi del
Popolo degli Uomini.*
Infatti, nonostante un accordo stipulato nel 1954, tra il col. Neguib
(predecessore immediato di Nasser, nel fulmineo colpo militare che detronizzò il
Re Faruk Travicello degli inglesi stessi) e Ben Gurion, nella comune (allora:
anche ad Israele, che ancora era 'anti-inglese' come nell'immediato dopoguerra
dell'Irgun ecc.) avversione per i colonialisti britannici, DI RECIPROCA
NON-AGGRESSIONE NEL CASO CHE L'EGITTO, NAZIONALIZZANDO IL CANALE, fosse stato
aggredito dagli inglesi medesimi, ISRAELE AGGREDI' A SORPRESA, CON TRUPPE
PARACADUTATE, PORT SAID, cioè la 'testa' del Canale stesso, costringendo a una
dura battaglia gli egiziani successivamente assaliti anche da reparti
franco-inglesi!
È questa una vicenda CAPITALE della Moderna Storia Mediterranea, che finì con
una dura sconfitta politica degli israelo-franco-inglesi, PERCHE' GLI STATI
UNITI, ALLORA NELLE SOLIDE MANI DI EISENHOWER E DI JOSEPH MC CARTHY (che ben se
ne intendeva...), condannarono, insieme alla Russia, l'aggressione proditoria...
e sia pure con la nascosta intenzione di sostituire un domani, come in effetti
avvenne, la 'loro' dominazione' più moderna, a quella paleo-colonial-britannica...
ad Est di Suez, come si dice in gergo...
Sembrava questo un passato da leggenda soltanto, sembrava che il fertile limo
del Fiume più non seminasse le sponde donde rinacque il Dio, ricomposto alla
Vita in questa Terra, dall' amore beatificante della Donna...
Oggi è di nuovo, fiero ed eretto, L'EGITTO DI NASSER!
napoLibera
[*] (Beninteso, e sia detto a chiarimento: napoLibera è ben figlia, oltre che
del genio di Ovidio, pure di quello di Ser Niccolò. E dunque, politics are
politics, not ethics... dunque è molto interessante seguire come le 'dinamiche
interne' di Israele vadano differentemente dislocandosi, anche 'razzialemente
parlando', rispetto a quel passato di vergogna e ludibrio, tanto da giungere a
confliggere spesso anche con l'Amministrazione americana...)
.
postfazione di Giorgio
Vitali
Pubblichiamo con piacere questo
eccezionale articolo di napoLibera che, evidentemente, visse da
vicino quelle giornate. Ricordiamo peraltro che anche noi, nel
nostro "piccolo", vivemmo intensamente quei giorni. Infatti, la
Storia d'Italia si intreccia da sempre con la storia del Nilo. E non
solo ai tempi di Cleopatra. Come dimostra anche napoLibera, è tutta
la storia delle religioni europee ad abbeverarsi nelle acque del
Nilo, e non saranno certamente alcune leggende derubricate
abusivamente dai miti mesopotamici a cambiare la nostra visione del
mondo e della storia. Occorre, a questo punto, ricordare che in
pieno settecento, cioè alla nascita della nuova filosofia dei Lumi
patrocinata in parte dalla Massoneria, ci fu un tentativo di
composizione fra la Chiesa di Roma e la Massoneria stessa,
documentato dalla massa di reperti egiziani presenti nelle piazze di
Roma, (collezione completata da Napoleone ad ulteriore conferma), in
nome della comune ascendenza "egiziana" delle due manifestazioni del
"rito".
Ricordiamo inoltre che il canale di Suez, progettato non a caso da
un italiano, il Negrelli, che fu defraudato dal Lesseps per
interessi essenzialmente geopolitici, fu aperto in coincidenza con
la nascita dell'unità nazionale d'Italia, che di conseguenza
acquistò maggiore importanza di quanta ne avrebbe potuto avere senza
trovarsi nel cuore del transito navale mondiale.
Non a caso l'apertura del canale coincise anche con la spettacolare
rappresentazione dell'Aida di Verdi. Nel 1875 il governo inglese,
(meglio: il gabinetto Disraeli), acquistò dal Vicerè Ismail,
gravemente indebitato (strana coincidenza...) la maggioranza delle
azioni della Compagnia del canale, diventandone il padrone di fatto.
In tal modo l'Inghilterra, che ne traeva anche il vantaggio di
ridurre del 40% il tragitto fra Londra e Bombay, era diventata di
nuovo, contro gli interessi francesi rappresentati da Napoleone III,
la padrona dei mari potendo bloccare a volontà la circolazione
marittima per tutto il globo.
Ricordiamo ancora che la nostra guerra contro la perfida Albione si
combatté essenzialmente per il controllo del canale, e solo
l'intervento USA salvò l'Inghilterra dalla definitiva sconfitta. Che
avvenne poco dopo ad opera di militari egiziani che durante il
conflitto avevano collaborato con noi. A dimostrazione che la nostra
guerra non era stata inutile.
Anzi! Tuttavia, proprio a confermare che la campagna di Libia aveva
costituito il fulcro della nostra guerra, fu la nostra sconfitta
definitiva in Tunisia ad accelerare nei quadri del nostro esercito
la decisione della resa, tradimenti a parte, che si concluse con la
fuga ignominiosa del 9 settembre 1943. Tutti gli avvenimenti
susseguitisi nel Mediterraneo hanno visto il Canale di Suez al
centro delle vicende, come molto bene ha descritto napoLibera. Ma
ora, e lo ripetiamo ancora una volta, è la presenza minacciosa della
Cina, incombente su quel che fu il nostro Corno d'Africa, a riaprire
i giochi. Che sicuramente non finiranno subito, ma si protrarranno
per decenni. Cambiando definitivamente il quadro generale di quelle
zone, che verranno sottratte ai nostri nemici di ieri (che lo sono
anche oggi, pur nell'apparenza di alleati).
G.V. |
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