Italia - Repubblica - Socializzazione

 

La vergogna della distruzione della tomba di Hess

e considerazioni storico geopolitiche sul "delfino di Hitler"

 

Maurizio Barozzi     

 

Quello che è accaduto in Germania con la rimozione forzata della tomba di Rudolf Hess dal cimitero di Wunsiedel e la dispersione delle sue ceneri è qualcosa di inaudito, ma soprattutto dimostra la pervicace volontà dei padroni del mondo di eliminare totalmente ogni pur piccola traccia di un passato che assolutamente non deve essere ricordato o preso come termine di riferimento.

Chi ha ispirato e quindi poi dato le direttive per procedere alla eliminazione della tomba di Hess, con responsabilità che coinvolgono la chiesa luterana, ma anche la trascendono, ha dimostrato che oramai tutto è concesso ai padroni del mondo ed ogni più infame ignominia non gli è preclusa. Lo scorso martedì 26 luglio, Enea Baldi su le pagine di Rinascita ha opportunamente evidenziato quanto è accaduto e poco ci sarebbe da aggiungere.

Evidentemente si è valutato che quelle migliaia di persone che nella ricorrenza della morte, o meglio della uccisione di Hess nel carcere di Spandau all'eta di 93 anni, in qualche modo mantenevano in vita un "ricordo" che -a tutti i costi- doveva essere sepolto nell'oblio.

E questo nonostante che tra i visitatori, oltre a sinceri ammiratori di Hess, reduci o persone vicine ad una certa visione della vita e del mondo, vi erano anche folcloristici gruppuscoli cosiddetti "neonazisti" che come è ben evidente sono etero diretti dalle centrali di intelligence occidentali, alle quali fa molto comodo mantenere in vita una parodia di "nazismo", con tanto di simbologia, bandiere e coreografie varie.

 

Certi gruppuscoli manipolati dai "Servizi".

Una miriade di gruppuscoli che spesso creano atti violenti e inconsulti che tornano comodi e opportuni al sistema per accelerare, dietro lo sdegno sollevato poi ad arte dai mass media, certe Leggi liberticide o forzare l'incremento di quella società multirazziale a cui il mondialismo tiene in modo particolare.

Già nei primissimi anni '60 chi aveva modo di visitare la Germania si era accorto che, salvo alcune eccezioni, i cosiddetti epigoni "neonazisti", giovani che si tatuavano e ostentavano svastiche sul petto, erano un qualcosa di molto diverso da quello che era stato il nazionalsocialismo, e d'altronde non poteva essere altrimenti visto che il nazionalsocialismo aveva chiuso il suo ciclo storico con la sconfitta del 1945 e nei mesi successivi ci avevano pensato gli Alleati e i sovietici ad estirpare con ogni mezzo, anche violento, ogni suo residuo.

Quello che poi è accaduto negli anni seguenti non è stato altro che il formarsi e il prender corpo, sempre fatte salve rare eccezioni, della figura moderna del "nazista", un soggetto che aveva finito per far propria quella "idea" che la propaganda di guerra alleata gli aveva dato: uno psicopatico, assassino, ottuso e privo di scrupoli. A questo contribuì moltissimo la letteratura, la cinematografia e persino il mondo dei fumetti, che con i suoi frustini, berretti militari, stivali, e campi di concentramento andò a evocare nell'immaginario collettivo, soprattutto nelle nuove generazioni, una figura deformata del "nazista", aggiungendoci anche tratti sadomaso di perversione sessuale.

Come detto questa parodia del "nazismo" e del "nazista", magari con testa rasata, che tanto dava l'immagine del male assoluto da contrapporre al "mondo borghese", ha finito per essere fatta propria da una miriade di spostati mentali. È il noto fenomeno psicologico che attrae certe persone, specialmente se giovani, frustati, disadattati o sprovveduti, ovvero quello di impossessarsi dei tratti più "cattivi" e ritenuti perversi e ripugnanti dalla gran massa delle persone comuni, dei borghesi insomma. Oggi più che altro vanno di moda le sette sataniche, ma tutto fa brodo.

Ma questo fenomeno non è spontaneo come, in genere, può esserlo quello che si verifica quando per esempio, un criminale, uno psicopatico o simili soggetti compiono efferati delitti e poi c'è sempre, in particolare sul web o sui muri, chi li esalta, chi vi inneggia per idiozia, per cinismo o altro.

No, qui siamo in un campo politico, di gruppo, territori di caccia dei "Servizi", che hanno interesse a finanziare, condizionare e tenere in vita certe organizzazioni che offrono una immagine deformata di quello che in realtà fu il nazionalsocialismo di per sé stesso già additato e tratteggiato in un certo modo.

Se navighiamo nel web, incorrendo in qualche sito ultra razzista e pseudo nazista, ne leggiamo di tutti i colori, compresi dialoghi nei forum, slogan e canzoncine che esaltano l'olocausto e quindi, di fatto, lo vanno indirettamente ad avallare.

Una pacchia, tutto brodo per chi ha interesse a queste carnevalate che come detto tornano utili e opportune proprio nell'interesse di quelle entità che vengono offese ed attaccate.

Non dobbiamo quindi meravigliarci se ogni tanto, soprattutto negli USA, veniamo a sapere che capi e fondatori di queste organizzazioni "neonaziste" erano sul libro paga della Cia o addirittura erano degli ebrei (!).

Nel caso della distruzione della tomba di Hess, però, si è fatta una eccezione, limitando certe "agibilità", pur di spazzare via ogni ricordo e ogni presenza del passato.

Rudolf Hess fu ucciso perché non doveva essere liberato

Detto questo e per tornare a Rudolf Hess, dobbiamo ora fare alcune considerazioni di carattere storico, per precisare meglio la figura del cosiddetto delfino di Hitler, un uomo che comunque interpretava, agli occhi dei vincitori della Seconda Guerra mondiale, la figura di un mondo che si era vinto attraverso lo scatenamento di una guerra finalizzata a sovvertire tutta l'Europa e quindi si era distrutto ogni tentativo di realizzare forme di Stato nazional popolare che si contrapponesse a quella visione mondialista tanto cara agli interessi dell'Alta Finanza cosmopolita.

Fu per questo che in barba ad ogni senso di giustizia, (Hess non poteva di certo essere accusato di crimini di guerra o di presunti crimini olocaustici, visto che nella primavera del 1941 era volato in Inghilterra per concordare la pace) venne imprigionato a vita in un carcere mantenuto a simbolo di tutte le nazioni vincitrici.

Nella estate del 1987, quando oramai era prevedibile quello che di lì a poco sarebbe accaduto in URSS, con la fine del comunismo e quindi con la fine degli accordi di Jalta, fu evidentemente ritenuto opportuno ammazzare questo "simbolo", anche se ultra novantenne, che si rifiutava di morire e che gli ex vincitori della guerra, avrebbero ora dovuto liberare e non volevano farlo per nessun motivo, tra cui anche quello di evitare che potesse raccontare particolari compromettenti.

Rudolf Hess, la geopolitica e le sette esoteriche anglo tedesche.

Eppure se usciamo un momento dal quadro ideale e ideologico della seconda guerra mondiale, veniamo alla clamorosa scoperta che Hess, in definitiva, fu l'interprete principale di una geopolitica funzionale al mondo anglofono, una geopolitica euro atlantica che in Germania finì per dettare le linee principali della guerra e quindi ebbe una grave responsabilità nell'impedire che ogni altra tendenza strategica, che forse (usiamo il condizionale perché non possiamo sapere come diversamente potevano andare gli avvenimenti politici e bellici) avrebbe potuto indirizzare la politica europea verso una visione euro asiatica, quella visione a cui giustamente Mussolini aveva sempre mirato.

Mussolini infatti era perfettamente conscio che i tedeschi miravano ad un accordo globale con i britannici, nel senso di una spartizione concordata delle aree geopolitiche che prevedeva una egemonia della Germania nel centro Europa ed un dominio assoluto degli inglesi sui mari e nell'Impero.

Una eventualità questa, che se si fosse avverata, sarebbe stata oltremodo esiziale per l'Italia i cui interessi nel mediterraneo ed in Africa erano diametralmente opposti a quelli britannici.

Nonostante le simpatie e le considerazioni politiche che Hitler aveva verso Mussolini e l'Italia, l'accordo globale anglo tedesco, per le naturali leggi storiche e geopolitiche che vanno oltre la vita degli uomini, non poteva che essere contro gli interessi italiani e l'Italia stessa vista la sua collocazione geopolitica e la sua poliedrica entità etnica e razziale, diversa dal mondo anglo germanico, non poteva certo cambiare la sua strategia complessiva.

Da qui anche il sabotaggio tedesco dei tentativi di Mussolini di mettere fine al conflitto ad Est per gettare tutte le residue forze militari dell'Asse contro gli occidentali.

Ma la prospettiva euro atlantica, sposata dalla dirigenza nazionalsocialista, nonostante forti resistenze da parte dell'aristocrazia militare prussiana, era una visione che aveva anche le sue origini in certe sette massoniche che avevano i loro punti di forza nell'Impero britannico, specialmente in Sud Africa e in Egitto e non è un caso che Hess e la sua famiglia venivano proprio dall'Egitto, da quell'Alessandria d'Egitto che pullulava di spie e ambienti esoterici al servizio britannico.

Alcuni ricercatori storici hanno individuato un filo che addirittura lega queste tendenze massoniche, con una loro particolare visione razziale, ad un connubio, per usare un termine paradossale, ario, anglo, sionista, un qualcosa di cui troviamo traccia nel mondo anglofono, ed anche in certi studi e Istituti psichiatrici e genetisti che presero piede negli Stati Uniti.

Costoro finiscono quindi per identificare in Hess, in Himmler, in Heydrich, ecc., una specie di quinte colonne di una entità anglo sionista proiettata al dominio mondiale.

È questa una forzatura che non condividiamo, ritenendo oltretutto che Hess operò sinceramente in favore del popolo tedesco, anche se dobbiamo riconoscere che "esotericamente" e politicamente egli si muoveva in una prospettiva anglo-tedesca e proprio quella visione euro atlantica, indirettamente fece il gioco di coloro che volevano portare la seconda guerra mondiale alle estreme conseguenze distruttive verso l'Europa ovvero l'ebraismo internazionale e l'alta finanza mondialista che si muovevano sull'asse Londra–New York dove, da tempo, avevano in pugno le amministrazioni di governo. Insomma la tendenza anglo tedesca, che scaturiva da presupposti razziali, esoterici e con influssi neo darwinisti, che serpeggiava in Europa ed a cui un ala del nazionalsocialismo sperava di riallacciarsi, nel presupposto che gli inglesi, in definitiva erano "i cugini di razza", venne invece emarginata ed esclusa da chi dettava la linee di una strategia mondialista proiettata alla distruzione dell'Europa stessa.

Certo è che Hess, nella primavera del 1941, aveva sicuramente allacciato e riallacciato importati rapporti con certe consorterie massoniche che vedevano di buon occhio un connubio anglo tedesco.

A nostro avviso Hess venne anche giocato, nel senso che gli si fece credere quello che invece non era, ovvero la possibilità di una pace tra Germania ed Inghilterra e quindi l'approvazione per il riversarsi della macchina bellica tedesca contro la Russia.

Ma come sempre è accaduto nel mondo massonico, divergenze, contrasti e vedute opposte, pur accentuate e pervicaci, nei momenti di grande interesse ideologico e geopolitico, vengono messe da parte ed è sempre il centro massonico universale quello che si impone e detta le leggi e le direttive.

Fu così che Hess paracadutandosi in Inghilterra, con un volo per l'epoca di estremo coraggio, invece di trovare i "suoi amici e ex amici" di Loggia, trovò i servizi segreti di Churchill che lo arrestarono e gli impedirono di rilasciare qualsiasi dichiarazione.

Hitler che aveva sempre mirato ad una alleanza con l'Impero britannico, di certo aveva precedentemente discusso con Hess l'opportunità di un gesto del genere. M Hitler pur condividendo le finalità di questo tentativo disperato, era troppo realista per non intuire che in quel momento esso non sarebbe stato opportuno, anche perché oltretutto Churchill e la cricca che lo sosteneva era decisamente preponderante nel governo inglese. Il führer quindi, aveva probabilmente tergiversato e rinviato un gesto simile ad un momento più favorevole.

Evidentemente poi Hess, dietro qualche consiglio di "confratelli" di questa "massoneria atipica" "anglo tedesca" e confidando sull'importanza che poteva avere la decisione tedesca di attaccare di lì a breve la Russia, ruppe gli indugi e prese l'iniziativa da sé, confidando che se il suo tentativo fosse riuscito, il führer non poteva che essere d'accordo.

Andò a finire invece che venne arrestato, costringendo Hitler a dargli del pazzo per limitare i danni del suo gesto insensato.

La linea "filo inglese", che condizionò tutta la guerra della Germania e quindi anche dell'Italia, la ritroveremo ancora nel periodo successivo, per finire con la auto consegna di Himmler agli inglesi a cui si propose come capo di una Germania sconfitta sotto il dominio dei vincitori.

Fu una linea geopolitica, nata da presupposti anche esoterici e neo darwinisti, che in Italia portò alla resa a tradimento di Wolff, al "collaborazionismo" di Dollman e tanti altri "nazisti", e fini per costare la vita a Mussolini che fu venduto agli Alleati, precludendogli ogni possibilità di agire politicamente nelle sue ultime ore.

Del tutto consequenziale e naturale fu poi l'arruolamento di tanti quadri del partito nazista e ufficiali dell'esercito tedesco, nei servizi segreti dell'occidente. Ma questa è un'altra storia, anche se le matrici euro atlantiche sono le stesse.

Maurizio Barozzi