Libero Tronocozzo
Il fine
“Giulio Perrone Editore Srl”, 2018
COMUNICATO PER TUTTI E PER
NESSUNO
È stato dato alle stampe nella collana “L’erudita” -marchio
della “Giulio Perrone Editore Srl”, che a seguito di questa
iniziativa è da ritenersi, tra le case editrici, la più
imprudentemente temeraria-, il mio libro di racconti “Il
fine”, del quale ho curato anche le illustrazioni (a parte
quella di copertina, che è di Umberto Boccioni: “Studio per
la scultura: vuoti e pieni astratti di una testa"). Chi
volesse acquistarlo (perché apprezza l’artista futurista)
può trovarlo nelle seguenti librerie fiduciarie:
Amazon
Ibs
Libri&Bar Pallotta - Piazzale Ponte Milvio 23, Roma
Libreria Mangiaparole - via Manlio Capitolino 9, Roma
Libreria Mondadori - via Piave 18, Roma
Libreria Testaccio - piazza Santa Maria Liberatrice 23/26,
Roma
Libreria Minerva - piazza Fiume 57, Roma
Libreria “A. Manzoni” - Viale Parioli, 16/L, Roma
Libreria Iocisto - Via Cimarosa, 20, Napoli
Pacifico libri S.r.l - via Ceccano 7/17, Caserta
Il mio libro di Cristina di Canio - Via Sannio 18, Milano
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Se le vendite saranno cospicue, aggiungendo qualche decina
di euro alla mia percentuale riuscirò forse ad acquistare
una bottiglia di rum “Santiago De Cuba 11 Años”, con la
quale mi sarà gradito brindare ripetutamente (fino ad
esaurimento della stessa) alla salute degli acquirenti.
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Di seguito alcuni stralci della prefazione scritta
dall’amica -che ringrazio “coram populo”- Ambretta Caleri
(decisamente il miglior testo presente nel libro):
[…]
Libero Tronocozzo, "nom de plume" ed anagramma di Roberto
Cozzolino, […] col suo fine e robusto talento narrativo,
affonda la lama del suo sguardo apparentemente distaccato
ma, in realtà, acutamente severo e critico, nel magma
truculento e macabro della vita brulicante di passioni, di
crudeltà, di vizi. Vi compare infatti un'umanità
canagliesca, dominata e condannata dalla sua stessa hybris,
perduta com'è nei meandri oscuri del tradimento, della
malvagità, dell'ambizione, annientata da passioni funeste
come l'ira, l'invidia e la gelosia.
[…]
Costretti tra la rinuncia a ricercare un dignitoso fine da
raggiungere per dare un senso alla vita e la costrizione in
cui ci sospingono e ci imprigionano i nostri limiti e i
nostri errori, in una peregrinazione disperata e disastrosa,
all'inseguimento di obiettivi fallaci, sembra non esserci
alternativa possibile, sembra essere preclusa una terza via.
Di fronte a questa aporia, l'uomo deve arrestarsi o
cimentarsi nel difficile ed incerto cammino dell'utopia?
Sulla soglia di questo emozionante e trepido interrogativo
ci lascia l'Autore, certi comunque di una cosa: interrogarsi
è già intravedere e rintracciare il filo di Arianna, per
intraprendere un percorso di liberazione e di uscita dal
labirinto, dalla prigione del non senso e della follia.