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Maledetti!

 

Maurizio Barozzi (6 giugno 2013)    

 

Premessa: non è certamente con la lettura di alcuni testi, anche quelli qui da noi definiti indispensabili e consigliati,  che si può arrivare alla verità su certi avvenimenti. Molte le imprecisioni, molte le generalizzazioni, spesso vengono perseguiti dagli stessi autori fini che a noi sfuggono, ma che non hanno niente  che vedere con la verità. Non siamo ingenui fino a questo punto.

Però molti di noi hanno un loro passato, esperienze e militanza politica, occhi per vedere, orecchie per ascoltare e memoria per ricordare,  abbiamo anche un ideale e una cultura che si sostanzia in una nostra weltaschuung e quindi possiamo discriminare, leggere tra le righe e saper cogliere elementi e fatti essenziali.

Se poi a questi testi ci aggiungiamo un lavoro di ricerca, in parte possibile anche attraverso la rete internet, che ci consenta di leggere testimonianze di vario genere, anche di pentiti o dissociati, inchieste, atti processuali e sentenze, seppur anche qui bisogna poi saper capire o intuire quelle che sono confessioni veritiere da quelle che sono menzogne dette o fatte dire per svariati interessi,  ebbene mettendo insieme tutte queste possibilità, capacità ed esperienze, è perfettamente possibile comprendere certe verità e smascherare una volta per tutte tanti farabutti che ancora, qualche imbecille, ritiene camerati.

Ho appena terminato la lettura del pregevole e documentato libro di Stefania Limiti: Doppio livello, l’ho incrociato con tutti gli altri testi, i più importanti dei quali consiglio qui in fondo, e con tutte le altre mie conoscenze e pur trovando conferma a quanto ben sapevo, ne sono rimasto ugualmente sconvolto.

E mai titolo di un libro, Doppio Livello, fu più azzeccato perchè qui siamo in presenza di gruppi e personaggi che agivano proprio su due piani, su due livelli: uno quello di facciata, a tutti noto e funzionale alla attestazione di un gruppo o di una attività  politica, e l’altro quello segreto, attraverso il quale si era al servizio di "chi di dovere".

Si può, infatti, dire che oramai abbiamo la "prova provata" che un numero enorme di presunti "camerati", svariati gruppi e movimenti, sono stati al servizio delle Intelligence occidentali, dei Servizi nostrani, di Commissariati e comandi dei Carabinieri che poi, in virtù della collocazione atlantica del nostro paese, sono tutte strutture riconducibili alle Intelligence occidentali.

Ci può confortare solo il fatto che, in mezzo a questi farabutti, c’erano anche tanti camerati in buona fede, che hanno profuso lacrime e sangue nella loro attività politica e si spera sia rimasti puliti e moralmente integri, pur passando in questo mare di sterco.

Spie, delatori, organizzatori di iniziative politiche, ispiratori o esecutori di attentati, stragi, violenze e quant’altro, persino coinvolti in criminalità comune e tutto questo per gli interessi dei nostri colonizzatori che avevano e hanno lo scopo di interferire nelle politiche del paese, attraverso questa specie di guerra "non convenzionale", praticata anche attraverso l’uso di questi prezzolati, che è il mezzo da loro scelto dal momento in cui, finita la guerra, sapevano di dover ritirare le loro truppe di occupazione dall’Italia, avendo però l’accortezza di creare strutture e cellule in grado di garantirgli comunque un certo controllo ed una loro interferenza nella vita futura degli italiani.

Corrompere, deviare con false flag, destabilizzare, quando serviva terrorizzare con attentati, violenze o stragi, persino controllare ambienti criminali o incentivare lo spaccio di droghe pesanti, sono stati i mezzi scelti e praticati dai nostri colonizzatori per mantenere la loro egemonia.

E il nostro ex nemico in guerra ebbe anche la furbizia e l’accortezza di scegliere e di individuare negli sconfitti, che ora potevano chiamarsi "neofascisti", gli uomini che gli occorrevano per queste sporche operazioni.

Essi avevano in mano due carte importanti da giocare: l’offerta della salvezza personale e la disponibilità di mezzi e il coinvolgimento ideale nella pratica dell’anticomunismo.

E fu così che sotto la guida di James Jesus Angleton, capo dell’Oss in Italia, ma anche il Soe britannico non stette a guardare e successivamente mettiamoci anche il Mossad israeliano, vennero avvicinati, circuiti e recuperati ai loro scopi, tantissimi reduci del fascismo repubblicano. Altri poi si aggiunsero, pseudo fascisti, o più esattamente "destristi", per germinazione verminesca spontanea.

Ecco quindi la creazione di una rete di spionaggio e di delatori, ma anche la costituzione di cellule segrete operative e gruppi politici funzionali alle strategie Stay Behind. Cia, basi Nato, Sifar, Sid, vari Sios,  insomma lo Stato Maggiore, AA.RR, ecc., tutti ad arruolare, coinvolgere, corrompere ispirare la destra neofascista.

Per gli statunitensi soprattutto, l’esca era il coinvolgimento dei neofascisti nella lotta al comunismo, trovare l’adesione di strutture militari o paramilitari sulla base di un presunto fronte comune contro il pericolo sovietico.

Ma oggi sappiamo perfettamente che dietro questi specchietti per le allodole, visto che Jalta era una scelta strategica perfettamente concordata tra sovietici e occidentali, lo scopo vero di tutte queste iniziative degli Occidentali era quello di avere la possibilità di praticare in Italia la loro "guerra non ortodossa", di dispiegare all’occorrenza le strategie Chaos elaborate a Washington e Langley, onde mantenere ingessato il nostro paese nell’alleanza atlantica e sotto il tallone americano.

E ci sono riusciti e alla grande se oggi possiamo contare sul nostro territorio 113 basi Nato, anche nucleari tutte sotto controllo atlantico!

Ai reduci "neofascisti" così recuperati si aggiunsero, via via con gli anni, i successivi "neofascisti" cresciuti sotto la perfida stella della politica missista, quindi già con una conformazione mentale tipica del destrismo più becero e deteriore.

Come afferma, con perfetto intuito, Stefania Limiti, in questi neofascisti, avvenne a poco a poco una "mututazione genetica".

Verissimo, perchè costoro, eccetto gli infami per convenienza personale, sono magari partiti dalla valutazione demenziale che accettando certe collusioni, chissà, era forse possibile fare la "rivoluzione" (ma quale?!) del resto, pensavano i farabutti, siamo tutti concordi nell’osteggiare quel comunismo di cui ci si offrono i mezzi per apportargli una lotta più decisiva.

E così, una volta coinvolti, di mese in mese, di anno in anno, di infamità in infamità hanno tutto sceso gli scalini dell’abiezione, del totale tradimento degli ideali fascisti e della Patria. E alcuni si sono sporcati le mani di sangue italiano.

Da passare per le armi (e alla schiena, aggiungiamo noi!), scrissero per costoro i veri fascisti della Federazione Nazionale Combattenti della RSI, aggiungendo che mai, ad un vero fascista sarebbe passato per la mente di compiere attentati che potevano ferire, mutilare o uccidere degli italiani. 

Possiamo quindi comprendere e dare per scontato come tutto un ambiente, gruppi, movimenti e personaggi, abbiano fatto parte di questa infame e criminale militanza politica. Ma restiamo ugualmente sgomenti nel constatare i nomi di questi farabutti, e sono tanti, nomi di personaggi, spesso anche di cultura, preparati, a volte cultori di dottrine sapienzali, fautori del Tradizionalismo, assertori dei valori eroici, di onore, lealtà e fedeltà, in cui magari pure credevano, ma che nascondevano invece le loro collusioni: Capi, Capetti, Ducetti, attivisti, militanti, scrittori, giornalisti e altri, tutte carogne che hanno circuito, ingannato, spesso rovinato tanti camerati e soprattutto, mettendosi al servizio dei nostri colonizzatori, tradito quella Patria di cui si riempivano la bocca.

Maledetti! Esaltavate la guerra del sangue contro l’oro, ma avevate scelto "l’oro", avevate scelto  Giuda, giuda voi stessi.

Camerati Addio! vi disse con parole di fuoco Vincenzo Vinciguerra, e mai definizione fu più appropriata, soprattutto se specifichiamo che Voi, dietro i vostri saluti romani, il culto del "nostro onore si chiama fedeltà", sotto la camicia nera, avevate la bandiera a stelle strisce, se non la stella di Davide.

E non solo avete rovinato tanta gente, ma avete finito per rovinare la testimonianza e l’immagine storica del fascismo perchè, anche in virtù del gioco delle parti, svolto dagli avversari politici a cui faceva comodo darvi del "fascista", eravate voi, maledetti!, che nell’immaginario collettivo rappresentavate il neofascismo.

Ma oggi, constatando che non siete poche decine di traditori, ma siete centinaia e centinaia, anzi migliaia, anche se magari grazie a Dio molti di voi sono passati a miglior, anzi speriamo "peggior", vita (pensare che ci sono inguaribili ingenui che vi hanno anche dedicato il "Presente!" o "l’andare oltre"), tutti gli altri dove sono? cosa fanno adesso?

Perchè ci viene naturale pensare che certe "collusioni", certe pratiche delatorie e inquinanti, non si cancellano dall’oggi al domani, ma restano sempre, si rimane sempre, se non nei libri paga, nei taccuini di "chi di dovere".  E’ quindi probabile che molti stiano ancora ramazzano cercando di allevare polli, di ispirare azioni o idee, insomma quello che hanno sempre fatto.

Ed allora dobbiamo tutti fare molta attenzione e diffidare sempre, soprattutto di chi, rispetto a questo problema, minimizza, di chi trova giustificazioni.

 

 

Ed eccovi ora una cernita di testi, che ogni fascista, ogni degno italiano, deve assolutamente leggere, sia pure con le riserve sopra specificate, confrontandoli con le proprie esperienze e con gli atti e documenti di cui abbiamo parlato.

 

- S. Limiti:  "Doppio Livello", Ed. Chiarelettere 2013

- F. Imposimato: "La Repubblica delle stragi impunite", Ed. New Company 2013

- P. Cucchiarelli: "Il segreto di P. Fontana", Ed. Ponte delle Grazie 2012

- G. Fasanella, M. Cereghino: "Il Golpe Inglese", Ed. Chiarelettere 2011

- A. Giannuli: "Il noto Servizio", Ed. Tropea 2011

- A. Seresini, N. Palma, M. Scandaliato: "Gianadelio Maletti: P. Fontana Noi sapevamo",  Ed. Aliberti 2010

- G. Fasanella, R. Priore: "Intrigo Internazionale", Ed. Chiarelettere 2010

- G. Casarrubea, M. Cereghino: "Lupara Nera", Ed. Bompiani 2009

- V. Vinciguerra: "Camerati Addio!", Ed. Avanguardia 2000

- e a seguire TUTTI i saggi e gli articoli di Vincenzo Vinciguerra pubblicati nel Sito:  

   http://www.archivioguerrapolitica.org/ - L’Archivio, Sezione Vinciguerra.

 

Maurizio Barozzi      

       

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