dal sito NapoLibera
http://www.napolibera.net/
marzo 2011
Nazionalisti vestiti di
rosso
napoLibera
«Gentile
napoLibera,
proprio come ho
letto in una vs. missiva di alcun tempo fa, Giorgio Napolitano ha
poi davvero preso la testa del partito guerrafondaio e
collaborazionista-anti/italiano, per la guerra alla nostra vicina e
socia, Libia di Gheddafi... Però non crede che invece di Pierre
Laval, che era solo Capo del Governo, il parallelo vada istituito
con Philippe Pétain, che fu il Presidente della Repubblica di
Vichy?»
Paolo Puggiante - Lambrate |
Neppure per idea: il parallelo non è di natura
istituzionale, ma di natura politica, se volete anche 'etica', che peraltro è
materia NON contemplata negli studi di napoLibera, la quale al contrario esatto
analizza la politica.
Pétain fu un eroe della Prima Guerra Mondiale, allorché Laval era addirittura un
'disfattista' della sinistra radical-socialista, cioè massonica-eccetera.
Bene Napolitano ha sempre 'lavorato' per la disfatta dell'Italia: sia quando, al
GUF di Padova, predicava la guerra alla Russia insieme al gruppo degli
ebrei-nazisti de "il Bò", ammiratori delle Waffen-SS dell'ebreo Alfred
Rosenberg... sia quando, nel settembre '43, riconosciuto dal Cpt. Ralph Merrill
(alias Renato Mieli che al GUF di Padova aveva tanto collaborato prima di
ritornare ad Alessandria d'Egitto donde proveniva da una famiglia di spie al
servizio britannico, amici della famiglia di Rudolph Hess), si 'trasferì' nel
nascente PCI di Napoli, sempre al servizio inglese.
Napolitano infatti NON APPARTENNE MAI, come la maggior parte dei dirigenti
comunisti napoletani, per la buona ragione che erano tutti o quasi PAGATI dagli
occupanti, in stipendi, vettovaglie, abitazioni e ogni sorte di benefits (cfr.
"Confesso che mi sono divertito" di Maurizio Valenzi, Pironti Editore, Napoli
2008) a quella radice nazionalista del comunismo stesso che fu vincente ovunque
contro gli anglo-americani, ed i 'franglesi' tipo Sorcionazy (un vero e proprio
'clone' di Laval!) e Bernard Henry-Lévy.
Il comunismo, quello vincente, fu in realtà, fino dagli anni Venti, un
nazionalismo travestito da 'religione vincente', perché tale appariva alle masse
proletarie di tutto il mondo la Rivoluzione bolscevica. Il Mito della Russia di
Stalin vittorioso...
Per capire i fatti bisogna risalire al Secondo Congresso dell'Internazionale
Comunista, che ebbe luogo a Mosca nel 1919 *.
Qui fu approvata, per indicazione di Lenin, una risoluzione che vincolava
all'appoggio delle 'lotte nazionali' contro l'imperialismo anglosassone, citando
esplicitamente l'esempio dell'" Emiro dell' Afghanistan"... Ai delegati che si
chiedevano se i comunisti non dovessero appoggiare 'la modernità democratica'
dell'Inghilterra contro la 'feudalità arretrata' dell'Emirato, Lenin rispose
esplicitamente che 'IL NEMICO TEOLOGICO' dell'umanità era proprio il capitalismo
finanziario all'inglese. Parole non dissimili da quelle pronunciate da Ernesto
Che Guevara 5 decenni dopo, nel considerare «gli Stati Uniti del NordAmerica, il
Grande nemico del genere umano ...».
Il Che, del resto, era un peronista argentino che aveva vissuto come un trauma
sia il golpe militare contro la Casa Rosada; che quello in Guatemala, della
United Fruits, contro il governo progressista di Jacobo Arbenz. Entrambi opera
delle oligarchie locali, parassiti compradores, al soldo della CIA.
Ecco dei comunisti con i coglioni. Napolitano invece lo è con le natiche...
In verità mai nè comunista nè fascista, ma sempre e solo inglese, come del resto
tutto il gruppo dei giudeo-nazisti di Padova, tipo Henry-Lévy, Glucksmann, Cohen
Bendit, Bruckner ecc. ne sono emuli odierni, giammai francesi di 'interesse
nazionale'.
E come Rudolph Hess, il prototipo di ebreo antitedesco, che mandò la Germania a
sfasciarsi per favore un favore alla sua madrepatria...
Lenin era l'esatto opposto: un filotedesco, come nella tradizione russa da
Pietro il Grande in poi, e perciò anti-inglese in via trascendentale. Tanto che
si disse fosse proprio un agente del Kaiser, dal quale del resto ricevè i marchi
necessari alla rivoluzione, tramite il finanziare ebreo Israel Helphand: in
questo ostile all'ala ebraico-trotzkista che venne invece finanziata dagli
anglo-americani.
Il primo scontro fu sulla 'rivoluzione in Germania' che era il mito di Trotzki,
nell'interesse della Gran Bretagna che vedeva in Berlino le vera rivale
strategica, e nel 'bismarckismo' sociale e sovranista, rispetto al capitalismo
finanziario di rapina come quello inglese, l'arma vincente del Modell
Deutschland, e perciò da abbattere.
Trotzki, che aderì al Partito bolscevico solo a rivoluzione già compiuta, NON si
rassegnò mai alla Pace di Brest-Litovski con la Germania, che Lenin impose ad un
Partito assai recalcitrante. L'idea invece, degli ultrasinistri, era che la
guerra ala Germania proseguisse in veste 'rivoluzionaria' per favorire la presa
del potere degli spartachisti di Rosa Luxenburg, a Trotzki 'consanguinea', come
ben si evince. La rivolta spartachista, nella quale un ebreo insorgente stava
per uccidere il futuro Papa Pacelli dopo avergli puntato la pistola in faccia,
fu invece isolata e sgominata, nel gennaio del 1919, per l'azione congiunta del
governo e dei Frei-Korps anti-sovversivi, la cui esperienza è straordinariamente
narrata nel libro di Michail Solomon, "I Coscritti" ["I proscritti" - N.d.R].
Lenin pagò quasi con la vita quella audacia. Infatti venne sparato alla testa,
nel settembre del 1918, da una terrorista ebrea, Fanny Kaplan, militante del
Partito Socialista Rivoluzionario; un cui 'consocio' assassinò, nel luglio
precedente, l'Ambasciatore tedesco a San Pietroburgo. Russia-Germania,
quell'Asse d'EuRoma Nostra che fa corpo e cuore della Terra stessa, e che Carl
Schmitt teorizza nella sua visione del GrossRaum (il 'Grande Spazio') da opporre
agli Imperi Marittimi della rapina e del saccheggio ai danni di Nazioni e di
Popoli, costantemente aggrediti dalla Bestia.
Fu questa ragione trascendentale, anche di natura 'mitopoietica', la Grande
Rivoluzione Vittoriosa sui vampiri anglosassoni, che produsse il fenomeno
vincente del Comunismo Nazionale, cui fece eco, nel dopoguerra, il Partito
Italiano di Togliatti, nettamente anti-atlantico, e dunque 'Nazionale', come del
resto era pure la Chiesa di San Pio XII, sotto mentite spoglie.
Fu così che rivoluzionari 'solo' Nazionalisti, come Ho-Ci-Min o Fidel Castro,
per non parlare dello stesso Nasser, si avvicinarono alla Russia, sperimentando
SUL CAMPO l'impossibilità di edificare alcuna Sovranità Democratica entro i
confini dell'imperialismo Anglo-USA.
Il primo era l'eroico Comandante del VietMinh che disfece a Dien Bien Phu, nel
1954, in una battaglia rimasta memorabile per l'abilità tattico-strategica
dispiegata dal Generale Vo Nguyen Giap, l'armata coloniale francese al comando
del generale De Castries.
Poi anche dei Vietcong, che, terminata quella contro i francesi, ricominciarono
a combattere dieci anni dopo, come se nulla fosse, quella contro gli americani
del Presidente 'buono', il fantoccio Kennedy, un boia mafioso e criminale che
mandò a Saigon i primi 'consiglieri militari' per sostenere il dittatore Ngo
Dinh Diem... Anche lui, come l'attuale 'Faccetta Neghra', ebbe nella mafia di
Chicago la base elettorale decisiva, per battere Nixon di soli 300.000 voti,
alle elezioni del 1960.
Ho Ci Minh vinse pure la seconda, anche se morì prima del trionfo finale, aprile
del 1975, con gli yankees in fuga scomposta aggrappati agli elicotteri. Bene,
'Zio Ho' non era che un indipendentista vietnamita che aveva trovato, negli anni
Trenta risiedente a Parigi, nel comunismo-nazionalista di Stalin la 'giusta
risposta' ai problemi del colonialismo: UNIRE LE CLASSI SOCIALI nella lotta
all'imperialismo straniero! Una Guerra Patriottica, giammai settaria 'di
partito', o angustamente 'classista', contro il parassitismo coloniale....
Anche Fidel Castro, che diventò comunista solo 'dopo' la Rivoluzione cubana, per
assoluta impossibilità di conciliare anche un minimo di sovranità con le pretese
egemoniche degli USA, lo fu da 'patriota', prima che da 'marxista'... questo fu
anzi l'aspetto 'perdente' della sua esperienza, con la socializzazione,
sbagliata perchè totale, dei 'mezzi di produzione', applicata dogmaticamente.
Nasser è un caso (non tanto) differente, perché comunista non diventò mai. Ma,
non appena volle nazionalizzare il Canale di Suez, che gli inglesi rapinarono
all'Egitto, legittimo proprietario e committente, mercè lo strozzinaggio delle
banche ai danni del Khedivè, con loro indebitato per realizzare l'opera
grandiosa, si trovò i parà colonialisti a Porto Said! Ed anche gli USA contro
quando, successivamente, volle creare con la Diga di Aswan, quell'imbrigliamento
delle acque del Nilo così necessario allo sviluppo dell'agricoltura, un settore
dove i 'fellaghas', i contadini proprietari di micro-appezzamenti però
fertilissimi (poderi che fanno più raccolti all'anno, grazie al clima, di
qualunque prodotto, dal riso ai pomodori), letteralmente morivano di fame, prima
di allora.
Bene, chiesti i crediti alla Banca Mondiale, ricevè condizioni iugulatorie (le
solite 'privatizzazioni'), che lo spinsero a rivolgersi all'URSS, che quei
crediti accordò a nessuna condizione di 'politica interna'. L'Egitto poi
concesse autonomamente la base navale di Mars Matruh, vicino Alessandria, che
poi Sadat, riportando il paese nella disastrosissima orbita anglo-USA, concederà
proprio agli americani.
Non possiamo tacere un fatto odierno: LA DITTATURA MILITARE AL POTERE IN EGITTO
FARA' APPROVARE DOMANI 20 MARZO, IN ELEZIONI-FARSA, UNA NUOVA COSTITUZIONE CHE
ADOTTA LA SHARIA COME LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO!!!!
Alla faccia dei magnaccia e delle troie-dattilografiche della carta piombata,
che della Grande Rivoluzzzione democratica filo-USA, tacciono questo esito
essenziale!
Nasser, dunque, è INVECE IL TRAIT-D'UNION FRA MUSSOLINI E STALIN... Infatti egli
adottò, dal grande teorico del Baath siriano, il cristianissimo filosofo Michel
Aflaq di Aleppo, un socialismo nazionale laico di tipo fascista-progressista
come regime politico interno.
Ma una politica estera NETTAMENTE ANTI-BRITANNICA ed ANTI-AMERICANA, che ebbe la
Russia come partner decisivo.
Bene. A questo argomento ESSENZIALE, che è il controverso rapporto tra Mussolini
e Stalin, napoLibera è in grado di dare un rilevante contributo di CONOSCENZE
INEDITE, derivanti dall'aver letto, in anteprima di nessuna pubblicazione poi
seguita, buona parte del dattiloscritto della monografia di uguale titolo,
"Mussolini e Stalin", che Valerio Riva scrisse prima di morire, sette anni fa,
sulla base di una ineditissima documentazione proveniente dagli archivi del
Cremlino... E consegnò a Mondadori perchè il volume facesse pendant a quel
capolavoro dostoievskjiano che è "Oro da Mosca", un classico del genere.....
CHE FINE HA FATTO QUESTO LIBRO ANCORA INEDITO?
Che di Stalin e Mussolini avremo modo di riparlare. Sottolineando in primis una
essenziale differenza: Mussolini ebbe il genio di favorire l'insediamento e
l'estensione della proprietà rurale (vedi: "Canale Mussolini"), base di una
socialità radicata nella terra, e di uno Stato conseguentemente SOLIDO E FORTE,
come quello di Cesare che spartì tra i suoi legionari le terre incolte dei
latifondisti.
MENTRE STALIN COMMISE L'ERRORE CAPITALE DI DISTRUGGERLA, TRAMITE
COLLETTIVIZZAZIONE DELLE PROPRIETA' AGRICOLE E PERSECUZIONE LIQUIDATORIA DEI
KULAKI!
Questa strategica debolezza fu alla base della rovina stessa della costruzione
'sovietica'.
IL DIRITTO DI PROPRIETÀ È LA BASE DI OGNI NAZIONALE SOVRANITÀ, bandiera essa
stessa di ogni solida politica
ANTI-IMPERIALISTICA, dacchè proprio l'espansione illimitata del "Capitale
Finanziario", vedi Rudolph Hilferding, alla anglo-americana, è la peggiore
minaccia ad ogni 'diritto alla proprietà' da parte dei ceti produttivi
'nazionali', predati dalla speculazione come avviene oggi nella Am-Eur-ica
atlantizzata di Brussel-Francoforte, al servizio esclusivo delle sanguisughe di
Wall Street e della City. Pronubo di infiniti cicli di guerre, terrore e stragi,
di Popoli e Nazioni, onde assistiamo adesso, che un 'comunismo' Nazionale,
combattente e vittorioso, opposto a quello dei B.R.linguerinnegati traditori e
guerrafondai, non esiste più a frenare la Bestia.
(segue...)
* Non va dimenticato inoltre l'appoggio esplicito
di Lenin alla Rivoluzione di Fiume ed alla carta costituzionale del Quarnaro
napoLibera
napoLibera
la NOTA di Giorgio Vitali
Pubblichiamo per alto dovere di informazione l'articolo seguente di
napoLibera che illustra con dovizia di particolari quello che NOI
scriviamo da sempre. Ciò che scrive napoLibera non è solo confermato
dai documenti storicamente acquisiti, ma è anche intuibile dalle
persone colte ed intelligenti, che sanno risalire dai fatti alle
loro ragioni. Infatti, ci vuol poco a capire che l'omicidio di
Mussolini e quello di Nicola Bombacci, nel quale lo zampino delle SS
Himmleriane è evidente, e forse anche quello di Bruno Buozzi, vanno
ascritti alle trame di tipo "occidentalista" che regolano la vita
dei paesi in qualche modo soggetti all'imperialismo anglosassone.
Ricordiamo che la guerra di liberazione dei popoli passa
inevitabilmente attraverso la guerra del sangue contro l'oro. Noi
della FNCRSI siamo stati sempre favorevoli a tutti i movimenti di
liberazione nazionale, ravvisando che in essi la componente
nazionalista e spesso razzista era l'elemento vivificatore della
capacità di resistenza e di lotta dei singoli individui che
contrastavano l'impero dell'oro e dei commerci. Il marxismo ne era
solo un corollario, e spesso un puro espediente per ottenere
finanziamenti ed aiuti dall'URSS e dai suoi satelliti. Abbiamo
sempre sostenuto anche l'aspetto nazionalista della lotta di Stalin,
campione ed esponente del popolo caucasico, contro
l'internazionalismo di Trotskij (Lev Bronstein) e seguaci. Non a
caso gli attuali Theocons, esponenti di un sionismo apocalittico e
fondamentalista, autori delle strategie di conquista USA degli
ultimi decenni, si sono trasformati, come per magia, da trotzkisti
in ultra conservatori. Ma il fine è sempre lo stesso: il DOMINIO
MONDIALE.
Giorgio Vitali |
la NOTA di
Maurizio Barozzi
Questa analisi storica e
geopolitica di napoLibera è fondamentale, perchè, al di là di
qualche aspetto che meriterebbe di essere ulteriormente approfondito
e specificato, centra un problema importante della storia del XX
Secolo, un aspetto che quasi nessuno ha colto, fornendo le dovute
informazioni e ricollegando fatti e circostanze che si sono
verificati nel recente passato.
Siamo sempre stati tutti bravi a individuare i sottili fili che la
grande Massoneria universale e l'ebraismo internazionale hanno teso
negli avvenimenti storici che oggi hanno portato il cosiddetto
"Mondialismo", con le sue Istituzioni e Organizzazioni finanziarie e
politiche, a divenire una "potenza" trans e over nazionale in grado
di imporre leggi e scelte di campo ai singoli Stati, ma ci è invece
sfuggito quel sottile e quasi invisibile filo che riannodava, forze
occulte ed elementi eterogenei, che vanno a riallacciarsi a certe
consorterie filo inglesi e filo giudaiche.
E questi fili, anche se può apparire incredibile, passavano persino
attraverso determinati ambienti della Germania nazionalsocialista
(Rudolf Hess e Himmler in primis) e il comunismo internazionalista,
soprattutto quello di stampo trozkista.
Connubi che, di fatto, volenti o nolenti, hanno impedito quella
saldatura geopolitica Euroasitica, intuita anche da Mussolini, che
sola avrebbe potuto salvare la cultura europea e anche gli interessi
del nostro paese, rispetto a quel mostro tentacolare che è
l'occidente anglo americano.
Sono aspetti che meritano di essere approfonditi perchè sono i
prodromi e le cause di quanto oggi sta accadendo nel mondo: dai
neocons in America, alla Francia di Sarkozy, all'Italia di
Napolitano gli stessi fili di allora annodano certi legami.
Come sottolinea Giorgio Vitali, noialtri, a suo tempo, nell'ambiente
dei reduci del fascismo repubblicano, attraverso la FNCRSI,
indicammo le scelte di campo che, proprio come fascisti
repubblicani, era allora necessario fare, appoggiando le lotte di
liberazione che dalla Cuba di Castro e Guevara, quelle del Vietnam
di Ho-Ci-Min, dell'Egitto di Nasser e della Libia di Gheddafi
(almeno in quei primi anni '70). Lotte che infiammavano il mondo e
lasciavano un minimo di speranza di poter scardinare il predominio
planetario dell'Occidente.
Quell'occidente che era il vero
nemico dell'Uomo.
Indicammo in Italia la strada della lotta alla NATO e contro
l'imperialismo Russo-Americano scaturito dagli accordi di Jalta,
precisando però altrettanto bene, onde non generare equivoci e dare
alibi a certi furbastri, che qui in Italia, non c'erano i sovietici,
ma le basi americane ed altrettanto bene che dietro un apparente
risveglio nazionalista, come nel 1968 sembrò infiammare Praga,
c'erano in realtà le emulazioni del modello di vita occidentale con
le sue ideologie d'assalto neoradicali, quelle ideologie che alla
lunga hanno finito per sfaldare e distruggere lo stesso comunismo.
E mentre qui in Italia, noi facevamo questo, non solo quel
ributtante partito di conservatori e ex venticinqueluglisti che era
il MSI, del resto apertamente schierato su posizioni filo
atlantiche, ma anche certi ambienti cosiddetti "tradizionalisti",
certi movimenti che guardavano con favore a quelle squallide figure,
create a Hollywood, quali i "Berretti Verdi", si dannavano l'anima
per spostare su posizioni di ultra destra il cosiddetto "nostro
ambiente".
E giù di lì opuscoli, libri, pubblicazioni tutte incentrate contro
il cosiddetto Bolscevismo, la Russia atea e marxista, la guerra
contro la Russia, le Waffen SS (magnificate sopratutto quali
antagoniste del comunismo), le stragi dei sovietici all'est (come se
gli anglo americani fossero stati buoni e gentili), e così via.
Insomma per costoro il vero nemico era il comunismo, pensate un po',
proprio quella struttura ideologica fuori della portata umana che
alla prova delle realtà storiche non avrebbe mai potuto reggere.
Ci meravigliamo che le inchieste giudiziarie, sia pure spesso
manipolate da una magistratura di parte, hanno poi fatto emergere
innumerevoli fili che collegavano certi ambienti ai servizi segreti
occidentali, strani via vai, di strani personaggi, presso le basi
NATO nel Veneto, ecc.?
Il dibattito aperto da napoLibera merita di essere approfondito.
Maurizio Barozzi |
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