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Ordine Nuovo

 

Maurizio Barozzi  (21/11/2013)      

 

 

 

Caro Maurizio,

amerei leggere un tuo parere, libero e non conformista, su "Ordine Nuovo" e i suoi leaders, a cominciare dal sig. Rauti.

So che conosci bene quella storia e i suoi protagonisti e non ti manca né l'onestà né il coraggio per dire qualche parola di verità, fuori dall'agiografia, così come dalla demonizzazione.

Verità senza doppiopesismi, solo questa occorre.

Joe Fallisi

 

Presto fatto caro Joe, anche se parlare di ON è lunga.

Già negli anni '60, militando con gli ex combattenti della FNCRSI, si avevano molti sospetti che Ordine Nuovo avesse "troppi" agganci con lo Stato Maggiore. Quando poi quel furfante di Valerio Borghese mise in piedi il Fronte Nazionale (1968), che i fascisti della FNCRSI definirono una lazzaronata di matrice massonica e NATO e i propositi golpisti una buffonata, come poi in effetti furono, ma che se per un malaugurato caso avessero veramente realizzato un colpo di Stato, i primi ad essere contro sarebbero stati proprio i fascisti il cui portato sociale non si conciliava con i finanziatori di quel "golpe", molte maschere vennero gettate. Tutte queste cose sono oggi leggibili nella stampa d'epoca della FNCRSI pubblicata nel Sito della FNCRSI - Sezione "Periodici".

Tuttavia, all'epoca, l'area di questa specie di "neofascismo", già dal 1945 inquinata dall'OSS di J. J. Angleton, era monca di un livello culturale qualificato, essendo il MSI un partito dedito unicamente a racimolare voti. Ordine Nuovo si inserì in questo vuoto e recuperando il Tradizionalismo, soprattutto Evola, diede una base culturale ad un ambiente che non l'aveva. Ma purtroppo fu una base che finì per distorcere il patrimonio dottrinale e sociale del fascismo stesso, perché la visione politica di Evola era di stampo tipicamente reazionario. Insomma, invece di prendere alcuni concetti della Sapienza antica che ben si inserivano nel fascismo, venne assunta una visione conservatrice che, oltretutto, con la demenziale tesi del "meno peggio" (cioè il "mondo libero" rispetto al comunismo) fece da puntello per le scellerate politiche di sostegno all'Atlantismo. In Ordine Nuovo, comunque transitarono tanti camerati in buona fede, forse la parte migliore di questo ambiente, anche se molti finirono poi per "storcersi". Non si tratta di fare del cerchiobbottismo, ma come sovente accade, anche in ON ci furono aspetti positivi, solo che quelli negativi annullarono e superarono abbondantemente i primi.

Oggi infatti sappiamo che quello che si sospettava al tempo, la collusione di ON con i Servizi era ancora più grave di quanto si potesse immaginare. Testimonianze di rei confessi, addirittura bombaroli, di pentiti, documenti di varia natura ed inchieste giudiziarie ci hanno oggi dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che Ordine Nuovo nacque come una operazione dello Stato Maggiore in esecuzione delle strategie (anticomuniste, ma anche anti italiane) dette stay behind. Agli atlantici, per perpetuare il loro colonialismo e fronteggiare le sinistre nel paese, serviva una struttura che fornisse sostegno politico-ideologico e all'occorrenza paramilitare con i civili, per le loro Gladio. E questo fece ON che, da quanto ci dicono i documenti, ci racconta il Generale Maletti del SID, ecc., di fatto non faceva politica, come non fanno politica i Servizi e gli apparati di polizia, ma solo iniziative, azioni, funzionali a quelle strategie atlantiche. Dei veri e propri "parastatali".

Tutto questo ovviamente era nascosto, non visibile ai militanti, anzi in un certo qual modo ON, a parole, si spacciava come un movimento antiamericano, salvo poi, come fu per esempio, nella esaltazione dei Berretti Verdi in Vietnam, gettare la maschera. Ma fu nell'area del Triveneto che ON era in stretto collegamento con ambienti della NATO e i suoi militanti entravano e uscivano, dalla base Fatse NATO.

La collocazione di ON nelle strategie stay behind, finì per inquinare quel poco di buono che poteva avere un certo messaggio culturale. Di fatto si finì per sostenere i terroristi dell'OAS che agivano sotto l'egida della CIA interessata a far saltare De Gaulle, i mercenari in Africa, al servizio delle multinazionali e dell'Occidente, si sostenne, sia pure subdolamente, Israele definito un baluardo dell'uomo bianco nel Vicino Oriente, ecc., e si allacciarono intesse e comunanze con vari movimenti di destra conservatrice e filo atlantici, d'Europa.

Fu così che questa organizzazione non poteva non essere al centro della strategia della tensione.

Oggi sappiamo che la magistratura non ha voluto e non ha potuto dare un volto ad esecutori di tante stragi, molte delle quali, soprattutto quelle dal 1974 in avanti, sono effettivamente ambigue ed anzi sono servite per portare il paese alla sua omologazione progressista, neoradicale, da Seconda Repubblica.

Ma chi ha esperienza e sa leggere, si rende conto che alcune stragi, tra cui piazza Fontana hanno una matrice ben precisa. L'accusa è troppo grave, e come dicemmo al tempo in FNCRSI, passibile di pena di morte, per aver sparso sangue italiano, per cui io non posso sostituirmi alla magistratura, non ne ho i mezzi, né ho potuto leggere tutti gli atti. Da quanto si evince però, penso di capire bene chi sono gli autori di quelle bombe false flag da accollare agli anarchici, almeno in termini generali, ma me lo tengo per me perché non sarebbe giusto esternare fatti di tale gravità di cui non si hanno prove certe.

il giudice Guido Salvini, forse l'unico magistrato che più si è avvicinato alla verità su Piazza Fontana e proprio per questo è stato boicottato (anche se non tutti i suoi teoremi, sono apprezzabili), forte di testimonianze, anche di rei confessi, sentenze e prove documentali, ha anche affermato: «Ordine Nuovo ha compiuto molti attentati prima e dopo il 12 dicembre».

E inoltre ha aggiunto: «Nei discorsi che si tenevano nella libreria padovana di Freda e nel sentire dei suoi militanti, si parlava infatti dell'uomo "indifferenziato" e quindi dei comuni civili, come semplici bipedi che potevano essere sacrificati per realizzare il "Nuovo Ordine europeo" appunto» (Cfr: AA.VV., "Piazza Fontana: 40 anni dopo", Ed. Mimesis, 2012).

Io non posso sapere se quanto riportato dal giudice Salvini corrisponde al vero (quando si verificavano questi dialoghi? Verso la fine degli anni '60, primi dei '70?), ma non mi sorprende che possano esserci stati bombaroli di destra che hanno fatto discorsi sostanzialmente simili a quelli sopra riportati, circa esseri superiori e esseri inferiori da sacrificare dietro un machiavellico "il fine giustifica i mezzi".

Sono il frutto di letture esoteriche da parte di cervelli inadeguati, di infatuazioni superomistiche demenziali, di un razzismo di stampo darwinista (selezione del più forte) e quant'altro.

Trattasi di "sacerdoti" della politica che dovrebbero sapere che uno Stato fascista, pur con le sue gerarchie, non riguarda solo una èlite, ma coinvolge, interessa e protegge tutti i cittadini, accumunati in amalgama nazional popolare, dove vige anche il principio della giustizia sociale, della mutualità e del fine comune.

Ora, a parte il fatto che risulta ripugnante quello che certi bombaroli e chi li ha indirizzati, volevano conseguire: di fatto speravano che terrorizzando la popolazione (e poi magari criticavano gli attentati partigiani che causavano rappresaglie!), le autorità proclamassero uno "stato di emergenza" o addirittura un golpe che mettesse fuorilegge le sinistre e desse a questi cialtroni di destra, che mai avevano contato nulla, un minimo di considerazione, ma a parte questo, ci chiediamo: come si sono arrogati, questi "figli del sole", il diritto di togliere la vita o mutilare chi si trovava casualmente per strada, in treno o in banca, ovvero sul posto delle esplosioni, fors'anche il più umile dei ciabattini analfabeta, o una donna, un bambino, magari un camerata?!

Chi ha stabilito la loro "superiorità" di intelletto, di razza e di spirito?

E supposto anche che i loro folli progetti potevano andare in porto, quale società di gerarchie "aristocratiche" credevano di realizzare? Con chi poi, se non con i più gretti e meschini interessi padronali e ambienti politici conservatori inglobati nel sistema atlantico americanista?

E questi "figli del sole", che non tenevano in conto la vita degli altri, dove hanno dimostrato di non tenere, del pari e per prima cosa, in nessun conto neppure la loro vita?

A quanto risulta non ce ne è neppure uno che constatato e preso atto che le sue folli e sanguinarie gesta, hanno:

1. sputtanato il fascismo, perché come tali (cioè neofascisti) li riteneva, anche se a torto, l'immaginario collettivo;

2. hanno contribuito alle strategie Atlantiche finalizzate a tenere il nostro paese colonizzato, e 3. hanno portato acqua al mulino delle sinistre che con i loro "botti" ci hanno fatto carriera, ma come dicevo, non c'è ne è uno che dopo aver preso atto di questi fallimenti si sia sparato un colpo in testa. Nessuno, eppure molti cianciavano di Bushido e senso dell'onore!

Per quanto riguarda Pino Rauti, ho già pubblicato, sia nel sito della FNCRSI che in quello Archivio Guerra politica, un articolo "Ma quale Rauti fascista?" a cui rimando:

http://www.archivioguerrapolitica.org/?page_id=4725

 

Maurizio Barozzi          

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