Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Pio XII, Mattei, Togliatti, Napolitano

napoLibera  (napolibera@giannicaroli.eu)    

 

Introduzione.


Riportiamo una recentissima nota da Napolibera, che ci sembra molto interessante per dimostrare che le cose d'Italia in questo dopoguerra non sono andate come si continua a credere ed a voler credere.

Purtroppo, e ripetiamo purtroppo, in questa situazione le forze politiche italiane più accesamente atlantiste ed amerikanizzanti fra le quali annoveriamo il MSI, che a lungo attaccò la politica nazionale di Mattei, e di cui la politica di AN è diretta erede, che contrastava la politica del PCI senza tener conto delle implicazioni più o meno palesi delle sue prese di posizione, non ci fanno una bella figura.

Anzi! Forse proprio in questi anni arriveremo alla verità su di un intero passato che scotta.

Giorgio Vitali


È un bellissimo libro "Lampi nel buio", del giornalista economico Paolo Panerai, appena uscito per la Mondadori. Simile a un famoso quadro del Greco, esposto al Prado: "Vista di Toledo", Tago incluso, però "inquadrata" sotto un temporale: illuminata da lividi squarci di luce, contrastanti su uno sfondo di cupissime tenebre… Capolavoro senza paragoni, nella inesprimibile angoscia che ci dona, ignari del perché.
Così è la storia d'Italia, da settant'anni in qua, sotto il duro tallone dell'occupante, che Panerai ci narra per bagliori improvvisi ed accecanti.
Già il primo capitolo, "Finanze Vaticane" è grandemente rivelatore. Un fatto, finora sconosciuto, è davvero illuminante. Ci narra di come Sant'Eugenio Pacelli, Papa Pio XII Principe di Roma, fosse il primo finanziatore dell'ENI di Mattei, alla disperata ricerca di capitali per salvare l'impresa nazionale -nata come AGIP durante l'ancien régime (non sempre così pessimo …)- dalle avide brame degli anglo-americani.
Questi infatti avevano affidato al cittadino austriaco-sud/atesino messo a capo dell'Italia sconfitta, che l'aveva svenduta al giogo atlantico in cambi della nativa Valsugana (nomen omen), il compito di consegnargli pro manibus l'ente minerario statale: e Mattei aveva avuto pochi mesi di tempo, dal tirolese stesso "Bresidende" del governo, per metterlo a frutto. Dopo di che, kaputt… E fin qui è storia nota.
Ma era del tutto ignoto che fosse San Pio XII, del "suganese" sempre inimicissimo, proprio in persona a dare ordine a Massimo Spada, il tesoriere delle Mura Leonine, di finanziare con quanto necessario, l'acquisto, da parte di ENI-AGIP, di Egyptian Oil Company, comprandola dalle imbelli mani di Re Farouk, detto "Dolcevita"; che prima o poi avrebbe finito per svendersela a poker proprio agli anglo-americani…..
Fu l'inizio dell'ENI su base internazionale-corsara, che rivoltò contro le Sette Sorelle il mercato del greggio, prima che quello del gas (Patto d'Algeri ENI-Sonatrach, 1973, per il gasdotto mediterraneo), oggi ben più strategico: determinante all' indipendenza algerina e di altre ex-colonie tolte al nemico che se ne era impadronito.
Se ci fosse mai stato al Sacro Soglio, si chiede irriverente Panerai, un polacco o un tedesco metticaso, forse Mattei non sarebbe neppure stato ucciso… Su quell'aereo neppure ci saliva.
Noi rispondiamo che capocolli e crucchi passano presto, perché solo Roma è Eterna… ma non è questo il punto.
Il fatto è che in quegli stessi giorni, ce lo rivela Massimo Caprara nel suo "Paesaggio con figure" pubblicato da Ares editore, Papa Pacelli incontrò segretamente, non di persona ma per il fido tramite di Monsignor Giuseppe De Luca, Togliatti in persona: beffando entrambi l'occhiuta sorveglianza dei servizi segreti degli invasori ennesimi, appena entrati in carica… Caprara, che di Togliatti era anch'egli il fido segretario, fu egli stesso testimone del "fattaccio" narrato….
Nilde Jotti entrò poi nell'ascensore di Monte Citorio, au bon moment per farlo…
Fu la nascita di quella Intesa Nazionale tra due Chiese altrimenti oppositive, che salvò l'Italia dall'essere smembrata e "seceduta" dai cari Alleati, a partire dalla Sicilia, già messa in mano a "Cosa Loro" d'Oltreoceano dal momento dello sbarco di luglio '43.
Togliatti infatti, dopo inaugurata la famosa "svolta di Salerno" che tanto manda in furia gli inglesi ancora adesso, ed applicando le direttive rigidamente anti-rivoluzionarie del lungimirante Stalin, aveva ben compreso che la "via nazionale" era anche la via maestra per la ricostruzione del Paese massacrato dai Liberatori, e che la masse cattoliche ne erano ingrediente indispensabile; e non strumentalmente, come usò invece Berlinguer trenta anni dopo per ingoiarli tutti già nel '78…. consegnandoci poi tutti insieme "sotto la NATO", cui erano stati argine invece proprio il PCI "Italiano" e la Chiesa Cattolica Romana di San Pio XII…
Così ci si commuove, oggi, a sentire le forti parole del Presidente Giorgio Napolitano, in DIFESA DELLA UNITÀ NAZIONALE: che si può ben criticare per i suoi difetti, come uscì allora dalle mani dei "muratori" che la costruirono un po' assai sbilenca.
Come fecero Gramsci e Alfredo Oriani già prima di lui. Come avrebbero certamente fatto Machiavelli e Dante… e Leopardi.
Ma che è pur sempre, storta o dritta che sia, LA NOSTRA UNICA CASA DI ITALIANI, sardi, siculi, sabaudi o lumbardi che siamo. Vorrei vedere la sola Lumbardia alle prese con i rapaci predoni di Brussel ed Euro-Francomorte!!!
Se la magnano un boccone: hai voja a dì che loro "sono virtuosi"! S'a magnano di più, proprio per questo, no? Che l'osso-Sud, come la Grecia , l'hanno già sputato.
Come dice l'inglese a casa sua, dopo avere sputato su quella nostra? Right or wrong, my country.
Questa è l' unica frase inglese che vogliamo ripetere.
Giorgio Napolitano, che così bene ha interpretato in questa circostanza i SENTIMENTI DI TUTTI GLI ITALIANI, nacque infatti alla grande politica, dopo le giovanili "prove" nel GUF-progressista, proprio a Napoli nel '43-'44, all' arrivo di Togliatti: nel nascente, allora, Partito Comunista "Italiano". Italiano a pieno titolo: e non più dunque solo "d'Italia", come era invece prima della guerra, per sottolinearne l'«internazionalità»…
Sembrano solo dettagli, e invece sono cose fondamentali. Esistono tuttora, dopo tanti decenni.
Come la Nostra Casa: che stiamo qui a difendere, ed oggi come allora.
 

napoLibera