Promemoria per presidenti,
ministri, poveri di spirito, finti tonti, analfabeti, voltagabbana, vigliacchi,
figli di…. e simil lordura
Francesco Paolo d'Auria (RSI)
Siccome da decenni, e ormai alla noia, si replica la farsa della "pacificazione"
e, ultimamente, della "parificazione", immediatamente contestata e subito
rinnegata per finanche dal Presidente del Consiglio in carica (al quale davo
credito di una migliore intelligenza!), sarà opportuno, una volta per tutte,
definire la posizione degli unici interessati che possono o meno desiderare,
chiedere, proporre o accettare qualsiasi atto di unità fra gli italiani. Unità
che, in ogni caso, non potrà celebrarsi il 25 aprile, giorno di sconfitta che si
pretende di far passare, con contorsioni da circo equestre, per giorno di
vittoria!
Si vuole davvero una "pacificazione" per mettere una pietra sull'ignobile
passato che ha portato ad una insanabile divisione fra Italiani per colpa
ESCLUSIVA di vigliacchi traditori al servizio e al soldo del nemico?
(Le "parificazioni"… Quelle lasciamole alla "Livella" di Totò!)
Orbene ecco le condizioni MINIME per una possibile riappacificazione.
1) Riconoscimento che la Resa incondizionata e la fuga del Governo illegittimo
di Badoglio furono atti di viltà e di tradimento ignominiosi, verso il Popolo
italiano, verso i Combattenti, i gloriosi Caduti e gli Alleati Germanici.
2) Riconoscimento dei valori della RSI come stato sovrano e riconoscimento dei
suoi Combattenti e Caduti come Combattenti della Patria in guerra contro le
"Nazioni Unite" così come stabilito dalla Sentenza del Tribunale Supremo
Militare del 1954.
3) Riconoscimento che le truppe Germaniche erano in Italia, non come occupanti
ma come Alleati in forza di un trattato, confermato da Badoglio, in vigore prima
e dopo l'8 settembre '43, e che dopo tale data queste truppe dovettero difendere
da sole la linea del fronte, abbandonato dai traditori, contro gli invasori
Anglo-Americani.
4) Riconoscimento che la RSI non aveva lo scopo di combattere una guerra di
fazione ma quello di affiancarsi agli Alleati Germanici, nella impari lotta
contro l'invasione, riscattando la vergogna del tradimento.
5) Riconoscimento che la guerriglia partigiana fu condotta nell'interesse delle
Nazioni Unite, nemiche dell'Italia, da queste sovvenzionata, diretta e armata
così come risulta dal contratto mercenario firmato il 7 dicembre 1944 a Roma dai
rappresentanti del CLNAI e dal generale Maithland Wilson del Comando Supremo
Alleato.
6) Riconoscimento che la guerriglia, non avendo apportato alcun contributo alle
operazioni militari ma immensi lutti alla popolazione civile, collaborava con il
nemico angloamericano alla sconfitta dell'Italia e allo stesso tempo conduceva
una lotta di fazione per il successo della ideologia comunista.
7) Riconoscimento che le truppe del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) erano
agli ordini e alle dipendenze delle Armate Anglo Americane, operando quindi
anch'esse per la sconfitta della Patria, pur non avendo avuto rilevanza alcuna
nella condotta di guerra.
8) Riconoscimento che, alla fine delle ostilità, fu perpetrato l'ennesimo vile
tradimento da parte dei guerriglieri partigiani che, dopo aver proposto la
"pace", si abbandonarono a stragi premeditate per eliminare ciò che loro
consideravano nemici del comunismo.
9) Ammissione che, la resa incondizionata e la successiva accettazione del
diktat di pace, portò l'Italia ad essere una nazione non libera, e che la parte
migliore del suo popolo fu sottoposta ad assurde restrizioni di libertà. In nome
degli ignari cittadini, che non furono minimamente interpellati, furono
accettate condizioni di servaggio inaccettabili e umilianti.
10) Riconoscimento dei crimini commessi ai danni di cittadini italiani con la
promulgazione delle cosiddette "leggi retroattive", con la istituzione di
"tribunali del popolo", con la colpevole acquiescenza delle autorità del tempo
alla violenza omicida delle squadre comuniste, con i processi e con le condanne
a morte o a centinaia di migliaia di anni di galera comminati a cittadini
colpevoli solo di aver amato la Patria e fatto il proprio dovere.
11) Ammissione che quanto sopra indicato avvenne in ottemperanza a ordini o
influenze di provenienza estera, sia di Mosca che di Londra o Washington a
marcare ancor più, se ve ne fosse ancora bisogno, la stretta osservanza della
funzione servile e obbediente allo straniero dei governi italiani da esso
insediati.
12) Abolizione di ogni celebrazione delle "ricorrenze" che richiamano
l'ignominia della sconfitta e cioè il 25 luglio 1943, l'otto settembre 1943, il
22 gennaio 1944, il 4 giugno 1944, il 25 aprile 1945 e ogni altra data relativa
a "liberazioni" fasulle e istituzione di una data che davvero possa
rappresentare l'Unità di tutti gli italiani (ad esempio il 20 settembre 1870).
13) Erezione di monumenti e lapidi e onoranze alle vittime delle stragi
partigiane, delle stragi titine (foibe), dei Caduti nella guerra (El Alamein,
Tunisia, Africa Orientale, ecc.), ricordo di quegli eroi nelle scuole.
Quando tutte queste condizioni "minime" saranno accettate, attese e rispettate,
si potrà parlare di pacificazione e procedere alla ricostruzione della Patria,
passo agognato dai combattenti della RSI e dagli italiani che in essa si
riconoscono.
Necessariamente, si dovrà ottemperare ad altre clausole quali:
* Abolizione della attuale costituzione, pesantemente condizionata dai nemici
Anglo Americani e convocazione di una Assemblea Costituente LIBERA per una nuova
Costituzione, suffragata dal popolo, che sia basata sulla continuità del
retaggio storico, compreso il FASCISMO.
* Ristrutturazione delle Assemblee rappresentative con la istituzione di
rappresentanze del lavoro e delle imprese alla gestione della cosa pubblica,
eliminazione dei privilegi; stipendi per deputati non superiori ai 2.500 euro.
* Creazione di una Federazione, con possente Esercito, con quegli Stati Europei
e non asiatici che vogliano sostenere le sfide politiche, economiche e sociali
del mondo contemporaneo riportando l'Europa al centro del progresso nella
tradizione culturale e storica greco, romana e cristiana.
* Denuncia e abolizione delle ignobili clausole del DIKTAT di pace del 7 gennaio
1947.
* Lo Stato Italiano, allora, potrà chiamarsi Repubblica Sociale Italiana con
bandiera di combattimento con aquila che artiglia un fascio littorio.
Il tricolore ci proviene dal Risorgimento, l'Aquila e il
Fascio dall'antica Roma!!!
Francesco Paolo d'Auria (RSI)
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