Querela/denuncia contro i
più grandi evasori fiscali
12 MESI
DELLA VOSTRA VITA
4 MESI LAVORATE PER VOI (ma saranno sempre meno)
8 MESI LAVORATE PER I PARASSITI
ossia:
2 MESI PER I BANCHIERI (interessi sull' EURO MONETA DEBITO)
2 MESI PER POLITICI E APPARATI VARI (SINDACATI-PARTITI-
GIORNALI ECC)
2 MESI PER SPESE MILITARI (PER LE DECISIONI NATO E/O USA)
2 MESI PER PER PENSIONI E INFRASTRUTTURE
quando pagate gli F24 pensateci
AAAAAAA NON AVETE IL LAVORO (CHE SBADATI)
NON C'E' PROBLEMA VI TOGLIAMO CASA A VOI
O A VOSTRO PADRE VI COSTRINGEREMO A VENDERLA!!!! |
Il giorno 19 settembre 2011 05:26, Orazio Fergnani <393921915235@tre.it> ha
scritto:
ROMA, 08/09/2011
Al Comando stazione dei Carabinieri
SEDE
Alla Procura Della Repubblica Competente
E, p.c. Ad Altri
Querela/denuncia contro i più grandi evasori fiscali:
1) Tutti i governatori e dirigenti della Banca Centrale Europea a partire
dall’anno 2002;
2) Tutti gli appartenenti al consiglio d’amministrazione della .B.C.E.;
3) Tutti i governatori, consiglieri ed alti dirigenti della Banca d’Italia a
partire dall’anno 1992;
4) Tutti gli appartenenti ai consigli d’amministrazione delle banche commerciali
private operanti sul
5) territorio italiano a partire dall’anno 1992;
6) Tutti i titolari e dirigenti del ministero dell’ Economia a partire dall’anno
1992;
7) Tutti i titolari e dirigenti del ministero delle Finanze a partire dall’anno
1992;
8) Tutti i titolari e dirigenti del ministero del Tesoro a partire dall’anno
1992;
9) Tutti i titolari e dirigenti del ministero del Bilancio a partire dall’anno
1992;
10) Tutti i ragionieri generali dello Stato a partire dall’anno 1992;
11) Tutti i consiglieri e i direttori generali della Corte dei Conti a partire
dall’anno 1992;
12) Tutti gli appartenenti ai consigli d’amministrazione delle società
commerciali turistiche e
commerciali operanti sul territorio italiano riconducibili al controllo della
chiesa cattolica a partire dall’anno 1992;
13) Tutti i consiglieri d’amministrazione dei gestori delle sale bingo e
“giochi”, giochi “on-line” etc.;
14) Tutti i consiglieri e i direttori generali dei ministeri, istituti, apparati
dello Stato, amministratori e
quant’altri responsabili degli enti periferici e degli enti locali a partire
dall’anno 1992;
15) ed eventuali altri, secondo il ruolo ed il grado di responsabilità
risultante dalle indagini.
Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:
1) Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
2) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
3) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
4) Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
5) Associazione a delinquere (art.416 bis);
6) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476
c.p.);
7) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.477
c.p.);
8) Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479
c.p.);
9) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480
c.p.);
10) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481
c.p.);
11) Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);
12) Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);
13) Falsità in registri e notificazioni (art.484 c.p.);
14) Uso di atto falso (art.489 c.p.);
15) Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio
(art. 493 c.p.);
16) Omessa ed infedele dichiarazione ai fini delle imposte sul reddito o sul
valore aggiunto d.l. 429
del 10 luglio 1982 artt. 1; 4
17) Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso
delle indagini.
LUOGO DI COMMISSIONE: Tutto territorio nazionale
TEMPO DI COMMISSIONE: Reati in corso di esecuzione;
Arresto obbligatorio in flagranza
1. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all'arresto di
chiunque colto in flagranza di un delitto non colposo, consumato o tentato, per
il quale la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non
inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimo a venti anni.
2. Anche fuori dei casi previsti dal comma 1, gli ufficiali e gli agenti di
polizia giudiziaria procedono all'arresto di chiunque è colto in flagranza di
uno dei seguenti delitti non colposi, consumati o tentati:
a) delitti contro la personalità dello Stato previsti nel titolo I del libro II
del codice penale per i quali è stabilita la pena della reclusione non inferiore
nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni;
e) delitto di furto, quando ricorre la circostanza aggravante prevista
dall'articolo 4 della legge 8 agosto 1977 n. 533 o taluna delle circostanze
aggravanti previste dall'articolo 625 comma 1 numeri 1, 2 prima ipotesi e 4
seconda ipotesi del codice penale (1);
l) delitti di promozione, costituzione, direzione e organizzazione delle
associazioni segrete previste dall'articolo 1 della legge 25 gennaio 1982 n. 17,
delle associazioni di carattere militare previste dall'articolo 1 della legge 17
aprile 1956 n. 561, delle associazioni, dei movimenti o dei gruppi previsti
dagli articoli 1 e 2 della legge 20 giugno 1952 n. 645, delle organizzazioni,
associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 13
ottobre 1975, n. 654 (3);
l-bis) delitti di partecipazione, promozione, direzione e organizzazione della
associazione di tipo mafioso prevista dall'articolo 416 bis del codice penale
(4);
m) delitti di promozione, direzione, costituzione e organizzazione della
associazione per delinquere prevista dall'articolo 416 commi 1 e 3 del codice
penale, se l'associazione è diretta alla commissione di più delitti fra quelli
previsti dal comma 1 o dalle lettere a), b), c), d), f), g), i) del presente
comma.
Persone offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, tutti i
Contribuenti italiani
PREMESSA
Sono in atto dal 1992 (ed anche da prima marginalmente) manipolazioni e
travisazioni plateali delle leggi, della Costituzione e della conseguente
pressione fiscale dai modi irrituali ed usurpativi di ogni diritto proprio del
cittadino presunto “debitore”, usate a seguito della legge 130 del 1999 per la
“cartolarizzazione” e l’esazione fiscale ed adottate dalle bande criminali che
hanno occupato, modificato le istituzioni dello Stato e le sue leggi
incostituzionalmente e contro gli interessi dei cittadini e dello Stato stesso.
Tutto questo quando esistono soggetti platealmente ed indiscutibilmente evasori
parziali o totali “ALL’INGROSSO”, incredibilmente (in tutte le sue accezioni),
che vengono impunemente tralasciati dall’essere perseguiti perché “too big to
enchain” ….. per calare invece la mannaia dell’inquisizione e dell’indagine sui
poveri, disgraziati privati cittadini, artigiani, commercianti al minuto,
professionisti, lavoratori autonomi , etc., etc.-.
IL FATTO
Qualche giorno fa è apparsa in TV una “Pubblicità Progresso” certamente molto
efficace e scioccante che equiparava gli evasori fiscali ai parassiti esistenti
in natura… su questa scìa oggi veniamo a denunciare, da una parte questa
disparità di trattamento fra soggetti e dall’altra, e soprattutto, la
macroscopica tolleranza, connivenza, e/o compiacenza tenuta nei confronti di
evasori parziali e/o totali che sono noti a tutti, e ciononostante stimati ed
apprezzati cittadini ed istituzioni … Ma che per qualche incomprensibile motivo
non vengono perseguiti dagli organi dello Stato deputati a questo scopo…
MA CHI SONO I QUERELATI E MAGGIORI EVASORI FISCALI ITALIANI?
Eccone un campione rappresentativo ma non esaustivo
1) B.C.E. (REALIZZA GUADAGNO DA STATO ITALIANO, MA NON DICHIARA REDDITO
NE’ IN ITALIA NE’ IN NESSUN ALTRO STATO AL MONDO) DAL 2002 HA REALIZZATO,
CALCOLANDO A SPANNE (MA A RICHIESTA SI PUO’ CALCOLARE CON ESTREMA ESATTEZZA);
EVASIONE STIMATA : 2.500 MILIARDI DI EURO
2) BANKITALIA (NON DICHIARA REDDITO ESTERO SU ESTERO);
EVASIONE STIMATA : 500 MILIARDI DI EURO
3) BANCHE COMMERCIALI CHE NON EMETTONO PER PRASSI NE’ FATTURA NE’
SCONTRINO FISCALE;
EVASIONE STIMATA : 3.500 MILIARDI DI EURO
4) BENI DELLA CHIESA CATTOLICA (30% DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ITALIANO)
I.C.I. OMESSA FATTURAZIONE;
EVASIONE STIMATA : 200 MILIARDI DI EURO
5) GESTORI DELLE SALE BINGO E "GIOCHI” PER UN PROCEDIMENTO DELLA CORTE
DEI CONTI RELATIVO AL MANCATO COLLEGAMENTO ALLA RETE INTERNET DEI MONOPOLI DI
STATO E ALLA MANOMISSIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO DI VINCITE E INCASSI NELLE
MACCHINE DA GIOCO (SLOT MACHINE E I VIDEOGIOCHI), CHE SONO STATI OGGETTO DI
AZIONI ESECUTIVE DI RECUPERO DEL CREDITO.E QUINDI EVASIONE FISCALE CONCLAMATA
NON PAGATA AI MONOPOLI DI STATO.
EVASIONE CERTA E DEFINITIVA: 98 MILIARDI DI EURO
6) STATO EVASIONE CANONE RAI SUI MONITORS, COMPUTERS, CELLULARI, IPHONE…,
CONSIDERANDO ALMENO UN MILIONE DI APPARECCHI ….
EVASIONE STIMATA: 2 MILIARDI DI EURO
7) GESTORI AUTOSTRADALI CHE NON EMETTONO AI PRIVATI, CHE SONO LA GRANDE
MAGGIORANZA… MAI NE’ FATTURA NE’ SCONTRINO FISCALE;
EVASIONE STIMATA: 150 MILIONI DI EURO
TOTALE STIMATO CIRCA: 6.800 MILIARDI DI EURO………… E SPICCI …..
CONSIDERAZIONI SULLA B.C.E., BANKITALIA, BANCHE COMMERCIALI
A) EVASIONE MEDIANTE SIGNORAGGIO PRIMARIO
La Banca d’Italia è in realtà una S.P.A. a capitale privato ed autocratica, la
cui compagine proprietaria è sempre stata illegittima rispetto allo statuto
previgente,
La B.C.E. è essa stessa pure autocratica ed è proprietà delle banche centrali
nazionali, pure per lo più controllate da privati; il Trattato di Maastricht le
attribuisce indebitamente ed impropriamente indipendenza politica ed
incredibilmente immunità giudiziaria ai suoi dirigenti “a vita” rispetto agli
Stati nazionali e all’U.E.; inoltre le assicura la segretezza massonica assoluta
delle sue procedure e discussioni interne.
L’indebito arricchimento è grosso modo pari al debito pubblico contratto dallo
Stato e dalle P.A. verso le banche suddette, infatti il cosiddetto “debito
pubblico” non è dello Stato verso le banche, ma delle Banche verso lo Stato ed i
cittadini.
Il profitto così realizzato a spese dei cittadini è stimabile, in Italia,
intorno ai 60/80 miliardi di euro l’anno.
la B.C.E., autocratica, a proprietà e gestione privata, non sottoposta a
controllo (MENO CHE MAI FISCALE) di organi democratici nazionali o comunitari,
con dirigenti esonerati da ogni responsabilità (art. 12 del protocollo SEBC).
B) EVASIONE MEDIANTE SIGNORAGGIO SECONDARIO O CREDITIZIO
Notoriamente, solo l’8% circa della liquidità è denaro contante (M0, banconote +
monete metalliche); il resto è credito, quasi-denaro … scritturale, esistente
solo come annotazioni della banca, lettere di credito, sight deposits,
fideiussioni, assegni circolari, etc. – ossia come promesse di pagamento che la
banca emette a costo zero, perché esse non sono coperte e garantite da oro né da
riserve frazionarie in valuta legale. Quindi la banca presta proprie Promesse di
Pagamento Scoperte – nel senso che sono promesse di pagamento di valuta legale
che la banca non ha, o ha all’1 per 1.000. Gli assegni circolari sono tutti
scoperti, come pure gli altri strumenti emessi dalle banche. Il sistema bancario
è basato sulla frode e si sostiene e mantiene solo perché la gente non lo sa.
In cambio dell’emissione di tali promesse di pagamento di soldi non posseduti,
create a costo zero per essa, la banca si fa dare dal mutuatario (che tale non
è, perché il mutuo esige la dazione reale di valuta legale, ex art. 1813 cc, non
di promesse di pagamento denominate in valuta legale che, per di più, la banca
non ha, e che non esiste nemmeno, dato la che la valuta legale è solo l’8% della
liquidità complessiva):
a) interessi corrispettivi, che possono divenire interessi di mora;
b) la promessa di rimborso del (mai prestato) capitale;
c) una garanzia reale.
Orbene, ottenuto ciò, la banca mette a capitale -ossia, incamera come cespiti-
il credito verso il mutuatario per il supposto capitale, nonché l’interesse
capitalizzato.
Ma non dichiara in bilancio e nei redditi tali utili, sicché su di essi non paga
le tasse.
Il volume di utili così sottratti all’imposizione in Italia è stimabile in circa
700 miliardi di euro l’anno.
Tutta questa creazione di denaro apporta al sistema bancario un pari reddito,
detto reddito monetario o signoraggio. Un reddito che dovrebbe andare invece
allo Stato, dato che la creazione di denaro è un atto sovrano.
C) EVIDENZIAZIONE DI FALSI CONTABILI, IN BILANCIO, ED EVASIONE FISCALE
I bilanci e le dichiarazioni dei redditi delle banche centrali di emissione sono
falsi, rispetto alla realtà economica e giuridica, in quanto:
a) nel conto dei profitti e delle perdite non dichiarano il signoraggio
monetario realizzato durante
l’anno precedente con lo scambiare valuta legale da esse a costo zero creata ed
emessa contro titoli del debito pubblico o altri titoli;
b) nel conto patrimoniale non dichiarano il signoraggio realizzato e
accumulato nelle annate pregresse nel predetto modo;
c) nel conto patrimoniale, appostano come voce passiva le banconote in
circolazione, mentre le banconote non costituiscono alcuna obbligazione reale
per la banca che le ha emesse, e non
possono quindi considerarsi una passività.
È come se si pretendesse di responsabilizzare il tipografo per avergli fatto
stampare sui nostri bigliettini da visita il titolo che non ci competeva.
Ed ancora più….. i bilanci delle banche non di emissione sono falsi in quanto
non dichiarano l’incremento di valore realizzato come incremento di potere
d’acquisto attraverso la concessione dei crediti di vario titolo e la creazione
di liquidità a costo zero per le banche, con pari aumento del loro potere
d’acquisto – come si è descritto nel precedente capitolo.
È vero che le regole contabili elaborate dai contabili delle banche
internazionali ed adottati dalle stesse,
noti come International Accounting Standards, consentono, anzi impongono quanto
sopra; ma è anche vero che esse sono regole falsanti elaborate dai banchieri
privati pro domo sua, al fine di nascondere il “core business” della loro
attività, il loro principale reddito, e e cioè il fatto che, creando liquidità
dal nulla a costo zero, sottraggono depauperano, avviliscono, inibiscono
unilateralmente e ingiustificatamente il potere d’acquisto alla società
economica, imprenditoriale, civile.
APPROFONDIMENTO
La Banca d’Italia, prima e dopo l’istituzione della Banca Centrale Europea,
opera ed è partecipata in una sostanziale illegittimità rispetto alla legge
costituzionale, penale e civile.
I bilanci sono sistematicamente e oggettivamente contrari alla realtà economica,
in quanto non indicano nel conto economico di gestione il reddito monetario; e
in quanto indicano pure nella situazione patrimoniale, tra le passività, il
valore della cartamoneta circolante, sebbene questa non costituisca debito per
la banca di emissione.
Per documentare quanto sopra, iniziamo dalle aberrazioni del bilancio della
B.C.E., analoghe a quelle del bilancio della B.d.I.
Riproduciamo qui di seguito, dal bilancio contenuto nel Rapporto Annuale della
B.C.E. per il 2004, lo stato patrimoniale e il conto economico di gestione. La
voce” Banconote in circolazione – 40.100.852.165” – è la massima voce del
passivo, ed è pari alla massima voce attiva “Crediti derivanti dall’allocazione
delle banconote in Euro all’interno dell’Eurosistema – 40.100.852.165”.
Essa risulta aumentata di oltre 5 miliardi nel corso dell’esercizio 2004. Come
si vedrà, dal conto economico di gestione risulta però una perdita di esercizio
di € 1.636.028.702. (VEDI IL BILANCIO DELLA BCE ).
Se il bilancio 2004 fosse stato redatto conformemente alla realtà
economico-giuridica, ossia alla inesigibilità verso la banca emittente delle
banconote emesse, la voce passiva “Banconote in circolazione” dello stato
patrimoniale, di oltre quaranta miliardi di Euro, sarebbe stata soppressa, e si
sarebbe messa, nel conto economico, tra i ricavi, la posta “Sopravvenienza
attiva € 40.100.852.165”; la quale porterebbe a un utile di esercizio di €
38.464.823.463 – utile da riportarsi nello stato patrimoniale in luogo della
perdita. Anzi, l’utile di esercizio sarebbe molto maggiore, perché questa enorme
variazione del patrimonio netto attivo porterebbe a ricavi proporzionalmente
maggiori (circa € 1.000.000.000 al t.u.s. del 2,5%) come interessi attivi (e ciò
non solo per l’anno 2004, ma anche per tutti gli anni precedenti in cui la voce
passiva fasulla era presente).
Inoltre, tutto l’incremento annuale della massa di banconote circolanti -circa €
5.200.000.000- andrebbe ad aggiungersi agli utili di gestione. Si noti che, in
questa riscrittura del bilancio, si sommerebbero, per l’anno 2004, alcune voci
attive straordinarie (la sopravvenienza attiva del controvalore delle banconote
circolanti e la conseguente sopravvenienza attiva degli interessi attivi per
tutti gli anni precedenti al 2004), e alcune ordinarie, ossia destinate a
ripetersi (gli interessi attivi o gli altri utili derivanti dal maggiore
capitale netto; il profitto del signoraggio, ossia dell’emissione di nuove
banconote).
La gigantesca somma delle passività inesistenti costituisce il valore non
manifesto del patrimonio della B.C.E., quindi del patrimonio delle Banche
Centrali che ne fanno parte. La quota competente alla Banca d’Italia, al netto,
è € 4.796.563.485,84 – pari alla stima del patrimonio di Banca d’Italia come
stimata nel proprio bilancio consolidato dalla sua partecipante Banca Popolare
di Lodi.
Il bilancio della Banca d’Italia è fatto secondo i medesimi metodi che occultano
reddito e “negano” cespiti patrimoniali.
È da tener presente che gli accordi del Sistema Europeo delle Banche Centrali
riservano alla B.C.E. l’emissione dell’8% della cartamoneta Euro, e il restante
92% alle Banche Centrali partecipanti della
B.C.E., per quota. La Banca d’Italia, stante il 14,85% di proprietà azionaria
della BdI, emette in proprio, dunque, circa il 10% della emissione complessiva
di Euro ossia, in base ai dati del su riprodotto bilancio della B.C.E., ha
emesso nel 2004 € 6.500.000.000, che costituiscono sua voce di profitto, la
quale come tale andrebbe fiscalmente dichiarata.
D) ELUSIONE/EVASIONE SUI CREDITI “INCAGLIATI”.
L’altro aspetto eclatante della assoluta delinquenzialità ed illegalità
comportamentale strutturale e standardizzata delle banche commerciali e di tutto
il mondo economico – finanziario che ruota loro intorno è stato l’atto di
approvazione del D. Lgs 385/1993, meglio conosciuto come T.U.B. - Testo Unico
Bancario.
Tutto il vandalico progetto studiato e voluto da molto lontano nel tempo e nello
spazio prende però forma, consistenza e materia in particolare dalla legge
130/1999 fatta dal governo D’Alema, quella delle “cartolarizzazioni” e
successivamente supportato, modificato, integrato da tutti i successivi governi
che si sono alternati al potere (di “sinistra”, di “centro”, di “destra”,
“tecnici”) che hanno dovuto modificare il senso e il dettato di alcuni articoli
del codice civile per dare una parvenza di legalità e costituzionalità ad un
simile immondo parto.
Le banche italiane nel loro complesso avevano migliaia di miliardi di lire di
crediti ipotecari e chirografari di difficile se non impossibile esigibilità.
Con la legge 130/1999 gli si è consentito di vendere questi crediti a terzi e di
mettere in perdita la differenza fra il credito vantato (ad esempio 100.000€) e
il prezzo di cessione del credito (ad esempio 40.000€), defalcando
dall’imponibile fiscale i 60.000€.
E a chi li vendevano questi crediti “certi e liberi” le banche? A se stesse.
Tutte le banche crearono delle Srl con capitale di venti milioni di lire alle
quali vendettero crediti per migliaia di miliardi di lire, gli ipotecari al 40%
del loro valore nominale, i chirografari al 10% del loro valore nominale, che
pagarono con delle “obbligazioni”, cioè con delle “cambiali” (nobilitate anche
col nome di Derivati ed Hedge Fund). Cambiali che erano garantite dal credito
acquistato e che rimaneva al 100% nei riguardi dell’ignaro debitore.
Insomma le banche vendettero a se stesse i crediti sottraendo al fisco tra il
40% o il 90% dell’imponibile, ma il credito rimaneva al 100% “certo e libero” in
quota a una società di proprietà della stessa banca, che però non ci pagava le
tasse perchè nella messa a bilancio a questo “attivo” si sottraeva il “passivo”
delle obbligazioni emesse, e per di più le banche avevano già recuperato
fiscalmente questi crediti poiché avevano già conseguito il beneficio degli
ammortamenti attraverso il dispositivo degli accantonamenti annuali al fondo di
svalutazione crediti ed al fondo di rischio, mediamente del 70% (accantonamento
del 5% annuo sul Fondo Svalutazione Crediti (FSV) e di un altro 5% annuo sul
Fondo Rischio Crediti (FRC).
Le operazioni di cartolarizzazione a partire dal 1999 sono state attuate dalle
maggiori banche nazionali, per un ammontare stimato di oltre 300 miliardi di
euro, pari a circa 580.000 miliardi di lire, con elusione fiscale derivata che
ha aperto una voragine nei conti pubblici di almeno 150 miliardi di euro, pari a
290.000 miliardi di lire.
Crediti “incagliati”, già portati in ammortamento per il 70/80% (e quindi
sottratti al fisco), sono ridiventati “veri e liberi”, cioè esigibili e al 100%
del loro valore iniziale, più ovviamente gli interessi, le spese, etc., e
contemporaneamente sottraendo al fisco la stratosferica cifra di altri 150
miliardi di €, che per “risanare i conti pubblici” lo Stato deve richiedere ai
cittadini. Oltre che cornuti pure maziati.
La Legge Bancaria del 1936 aveva messo vincoli severissimi alle Banche,
regolandone l’attività fin nei più minimi dettagli, necessità derivata dal
disastro del dopo I Guerra Mondiale ed il successivo crack del 1929, e quindi ci
aveva messo al sicuro da scandali e malversazioni per circa sessanta anni,
addirittura le sei maggiori banche italiane erano state salvate dall’intervento
dello Stato, nazionalizzate (e quindi di proprietà del Tesoro, cioè degli
italiani), insomma diventarono le B.I.N. - Banche di Interesse Nazionale che
fecero più che onestamente il loro mestiere finanziando lo sviluppo del paese,
sia le grandi opere pubbliche del regime sia la ricostruzione e il miracolo
economico del dopoguerra.
Questa condizione diciamo così “social-fascista” non poteva star bene a chi
aspirava a ritornarne padrone.
Tutta questa serie di violazioni, strategicamente, organicamente e
funzionalmente strutturate per la loro stessa natura e per l’alto livello di
consapevolezza, informazione e potere di chi l’ha compiuta, non possono che
essere intenzionali e pianificate, a danno dello Stato e a beneficio dei privati
finanzieri.
Va inoltre valutata la ravvisabilità dei reati di falso in bilancio e di false
comunicazioni sociali nelle operazioni suddescritte circa il reddito da
signoraggio non dichiarato e la abusiva appostazione nella situazione
patrimoniale di passività inesistenti.
In relazione al comportamento associato dei soggetti autori e beneficiari dei
reati succitati, si può ipotizzare il reato di associazione per delinquere e
anche l’applicabilità dell’art. 416 bis del Codice
Penale, sul reato di Associazione di tipo mafioso 416 bis CP. -
È vero che, in ambito bancario e monetario e istituzionale, i predetti
comportamenti di reato vengono compiuti da molti anni senza che vengano
perseguiti, ma ciò non impedisce di perseguirli ora, perché in materia penale
non esiste la desuetudine delle norme, e quantomeno questa procura dovrebbe
ragguagliarcene.
E) IMMOBILI, ATTIVITA’ TURISTICHE E COMMERCIALI DI ENTI ED ISTITUZIONI
RICONDUCIBILI ALLA CHIESA CATTOLICA.
Che dire…. È sotto gli occhi di tutti l’immenso patrimonio immobiliare nelle
disponibilità della chiesa cattolica, che giustamente (dal suo punto di vista)
cerca di far rendere al massimo. Convertendo così
da decenni abazie, conventi, eremi, ospitaletti, e quant’altro in agriturismi,
bed and breakfast, ostelli, pensioni, e alberghi di varia natura e livello
qualitativo.
Parrebbe che circa il 30% di tutto il patrimonio immobiliare italiano sia
riferibile alla chiesa cattolica …. Se così fosse circa il 30% dell’ I.C.I.
sarebbe evaso e soprattutto è certamente evasa la dichiarazione I.V.A. ed
ovviamente anche la dichiarazione dei relativi redditi …. Nonché sull’omissione
di fatturazione …. Che metodicamente avviene… come può testimoniare chi ha avuto
modo di soggiornare nei luoghi qui elencati.
F) EVASIONE A CARICO DEI GESTORI DELLE SALE BINGO E "GIOCHI”
In questo caso c’è ancora meno da elucubrare….. c’è una serie di sentenze
passate in giudicato…. Per ina truffa allo Stato…. E si deve recuperare il
maltolto ….. 98 milione di euro…..
G) EVASIONE A CARICO DELLO STATO PER MANCATO PAGAMENTO CANONE R.A.I.
Lo Stato evade a se stesso il canone R.A.I. sulla tassa di possesso di qualunque
apparecchio dotato di schermo video… fra cui ovviamente i PC i notebook, i
palmari. I videocitofoni, i monitor dei circuiti di sorveglianza, etc., etc.
H) EVASIONE AD OPERA DEI GESTORI AUTOSTRADALI
Qui non c’è nulla da disquisire… basta soltanto dichiarare che a fronte di circa
trenta milioni di transiti annui vengono emesse qualche centinaio di migliaia di
fatture e qualche milione di scontrini fiscali…. Una minima parte del volume
degli introiti….. ed il resto??
Tutto ciò premesso, e con riserva di fornire ulteriori chiarimenti, se del caso.
CHIEDIAMO
A codesto PM di acquisire i bilanci tutti della BCE e della Banca d’Italia al
fine di verificare, secondo quanto sopra esposto, se essi siano o non siano
falsi e se ricorrano omissioni di appostazioni di profitti e/o attivi
patrimoniali occultati mediante false appostazioni di passività inesistent, di
valutare se si configurino le ipotesi di reato in in calce evidenziate e finora
descritte, e di procedere per la penale punizione dei colpevoli, nonché
preliminarmente, richiedere gli opportuni sequestri di documenti cartacei e
telematici, azioni, partecipazioni, valori mobiliari e immobiliari, nonché
crediti, ai fini di:
a) assicurare la prova dei reati;
b) impedirne la soppressione e l’inquinamento;
c) impedire la continuazione dei reati;
d) assicurare la solvibilità dei responsabili nei confronti dello Stato e dei
cittadini cui deve essere risarcito l’ingente ed immane danno cagionato con i
comportamenti che si descrivono.
Sollecito pure l’esecuzione di opportune perizie per la conferma della qui
fornita ricostruzione.
i dirigenti delle banche e dei ministeri, i governatori, i finanzieri, i
direttori generali, i ministri, i presidenti della Camera, del Senato, il
Presidente del consiglio, il Presidente della Repubblica ed i loro esperti e
consiglieri, non possono pretendere essere considerati inconsapevoli di ciò che
stanno facendo, perché è il loro mestiere.
Ricordiamo, sottolineiamo ed enfatizziamo ad
uso di chi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di
evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di
flagranza di reato, e qui se ne sono verificate a josa, ricordo altresì il
giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della
Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di
questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta
saremo severi giudici.
Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra
contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti
dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe
sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.
Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento
penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di
richiesta di archiviazione.
IN FEDE.
Orazio Fergnani
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