Rivelazione choc di don Abrahamowicz:
la FSSPX aveva previsto la
mia espulsione l'anno prima della
"questione camere a gas"
don Floriano Abrahamowicz
(25 gennaio 2011)
25
Gennaio 2009 - 25 gennaio 2011: a due anni dall'omelia che denunciò
di tradimento i vertici della Fraternità San Pio X
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A due anni di distanza riconfermo l'omelia del 25 gennaio 2009. Dopo la mia
espulsione fisica del 2009 seppi che fu questa omelia e cioè l'accusa di
tradimento che feci ai vertici della FSSPX la vera ragione della mia espulsione
decretata già nel 2008. Dunque, ben un anno prima della storia delle camere a
gas. Qualche sacerdote e fedele in Germania già sapeva, un anno prima di me, che
dovevo essere espulso.
Se oggi non fossi espulso protesterei contro il modo 'politico' con il quale la
FSSPX critica Ratzinger: «Ci stai deludendo! Noi pensavamo che fossi un Papa
conservatore invece fai Assisi2, dunque sei un progressista. Ma, insomma, stiamo
con Te lo stesso» NO! Eccellenza reverendissima, Monsignore Bernard Fellay,
sappi che la differenza tra fare e non fare Assisi è essere o non essere
cattolico. Rifare Assisi è riconfermare l'apostasia. Lei non può accettare
nessun statuto canonico, neanche uno 'unilaterale' da una gerarchia apostata. La
pace del silenzio che Lei si impone verso la gerarchia 'propter metum mediaticum'
è prudenza della carne. È una indiretta collaborazione col nemico! Segua il
suggerimento di Mgr Lefebvre di spiegare gradualmente e con tatto ai sacerdoti e
fedeli che cosa è la sede vacante. Altrimenti «anche i nostri tradizionalisti
perderanno la fede»!
In caritate.
Omelia pronunciata da don Floriano domenica 25 gennaio 2009 a
Treviso e a Trento
Rifiuto della "revoca" delle pseudo-scomuniche.
Con il decreto della Congregazione per i
vescovi del 21 gennaio 2009 firmato dal Cardinale Giovanni Battista Re si
pretende il falso: la revoca di una censura ecclesiastica mai esistita. Membri e
fedeli della Fraternità San Pio X rimangono scandalizzati già dalla prima frase
del decreto: "Con lettera del 15 dicembre 2008 indirizzata a Sua Em.za il Sig.
Cardinale Dario Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione
Ecclesia Dei, Mons. Bernard Fellay, anche a nome degli altri tre Vescovi
consacrati il giorno 30 giugno 1988, sollecitava nuovamente la rimozione della
scomunica latae sententiae formalmente dichiarata con Decreto del Prefetto di
questa Congregazione per i Vescovi in data 1° luglio 1988".
Questo significa richiedere la dichiarazione di un falso: la revoca di censure
mai esistite perché il 30 giugno del 1988 Monsignor Marcel Lefebvre consacrando
quattro vescovi ha compiuto un atto meritorio e non un delitto. Le sue
consacrazioni episcopali hanno rappresentato la continuità della Chiesa
Cattolica Apostolica e Romana. È questa Sua fedeltà alla Chiesa Cattolica che
gli valse le persecuzioni e le ingiuste e invalide censure da parte della Chiesa
Conciliare; quella del Concilio Vaticano II che disconoscendo a Gesù Cristo la
Sua regalità sociale e umiliando la sua divina sposa, la Chiesa Cattolica, fece
riecheggiare l'urlo deicida: crucifige, crucifige!
Dato che il decreto chiama in causa oltre ai quattro vescovi anche tutta la
Fraternità («Si auspica … la piena comunione con la Chiesa di tutta la
Fraternità San Pio X»), ricordiamo le parole del venerato fondatore Mons. Marcel
Lefebvre pronunciate il 10 luglio 1988 a pochi giorni dalla pseudo-scomunica:
«Nostro Signore Gesù Cristo ci mette in guardia contro i cattivi pastori,
guardatevi dai pastori che vengono verso di voi, lupi rapaci travestiti da
agnelli… Dicono di noi che siamo scomunicati e scismatici. Chiediamoci chi è che
ci accusa in questo modo e perchè ci scomunica. Coloro che ci scomunicano sono
già scomunicati da tanto tempo. Perchè? Perché sono modernisti! Di spirito
modernista, hanno fatto una chiesa conforme allo spirito del mondo. Ed è questo
modernismo che è stato condannato da San Pio X, patrono della Fraternità. Questo
ultimo santo Papa ha condannato i modernisti e li ha scomunicati. Tutti questi
spiriti che sono modernisti sono scomunicati da San Pio X. Sono queste persone
imbevute di principi modernisti che ci hanno scomunicati, mentre loro stessi
sono scomunicati da san Pio X»
Coloro che oggi "revocano" la pseudo-scomunica sono «ià scomunicati da tanto
tempo. Perchè? Perchè sono modernisti! Di spirito modernista hanno fatto una
chiesa conforme allo spirito del mondo»
Infatti il mandante dell'ingiurioso decreto di "revoca" è Joseph Ratzinger, il
quale continua imperterrito nell'ecumenismo modernista del Concilio Vaticano II,
da lui definito un «aro irrinunciabile» incorrendo nella scomunica di San Pio X
riservata ai modernisti. Uno scomunicato revoca una censura inesistente!
Considerato tutto ciò, il sottoscritto, membro a vita della Fraternità
Sacerdotale San Pio X, rifiuta sia la richiesta che l'accettazione di tale
decreto che inevitabilmente porta all'unione di fatto con la Chiesa Conciliare
condannata dalla Chiesa Cattolica. Un cattolico tradizionalista NON PUO' né
richiedere né accogliere un tale decreto, ancora meno abbracciare e baciare gli
autori, facendo credere che tale atto sia un dono della Madonna.
Preghiamo per Joseph Ratzinger affinchè abiuri il modernismo e abbracci la fede
cattolica e per la Fraternità San Pio X affinchè resti fedele all'opera di Mons.
Lefebvre.
la NOTA di Giorgio Vitali
Pubblichiamo un documento
interessante col quale si dimostra che certe accuse sono spesso un
pretesto per mettere a tacere personaggi non graditi. Quasi sempre
questi personaggi sono individui che parlano apertamente dicendo le
cose come stanno. Quando avvengono fatti di un certo rilevo politico
e storico, spesso sono il punto di arrivo di un processo portato
avanti per anni o per decenni. Il problema delle cosiddette "camere
a gas", discussione interminabile che coinvolge il mondo intero da
tempo immemorabile (i precedenti esistono da tempi ben antecedenti
al secondo conflitto mondiale ..) dovrebbe essere esaminato alla
luce della concretezza contemporanea. Escludendo i fatti storici in
sè stessi, e la speculazione politica e geopolitica conseguente,
bisognerebbe chiedersi quale sia il ruolo attuale di Israele nel
mondo, nel Mediterraneo, per la politica egemonica statunitense e
per l'Europa Continentale (nonché Eurasia). Quale la prospettiva
attuale di Israele col nascere, [peraltro inevitabile conclusione
della fine del tentativo di leadership uniglobale statunitense], del
polo Turco-Iranico (la Turchia controlla le acque di TUTTO il Vicino
e Medio Oriente), con le rivolte (più o meno programmate) di tutta
l'area nordafricana-mediterranea, del fatto incontrovertibile che
dal punto di vista etnogenetico, esiste una "vicinanza" dei popoli
turchi e russi. (Questa etnogenesi slavo-turca della civiltà
grande-russa ha trovato la sua realizzazione sul piano geografico in
quella che Gumilev chiama «alleanza fra la foresta e la steppa». La
dialettica, al livello della Geopolitica fra queste due fondamentali
componenti del paesaggio eurasiatico, costituisce l'essenza storica
della Russia. [M. Conserva, V. Levant] )
Aggiungiamo di nostro che l'affacciarsi sul Corno d'Africa della
Cina, in una zona che controlla, controllando i grandi corsi
d'acqua, l'intera Africa, avrà rilevanti conseguenze per tutta
l'Area Mediterranea. Va aggiunto, a scanso di equivoci, che la CINA
utilizza questo sistema per costruire (se non l'ha ancora fatto ...)
la sua egemonia reale. Il controllo dell'Acqua. Infatti il possesso
del Tibet significa solo ed unicamente il controllo del Grandi Fiumi
che scorrono per tutta l'Asia. Scusate se è poco!
G.V. |
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