Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Sogno una "destra" che destra non è…

 

Giuliano Castellino      

 

la NOTA di Maurizio Barozzi

 

Il "sogno" dell'amico o camerata che ha vergato queste righe, è purtroppo veramente un sogno e del resto se ne rende conto lui stesso quando chiude dicendo: «Ma sai che vi dico? Che forse anche lo spazio politico e l'etichetta "Destra" non ci serve più, perché forse la gente oggi è più avanti della politica e non ne può più di etichette, di destre e di sinistre».

Ha pienamente ragione ed infatti proprio da qui dobbiamo partire, che poi non sarebbe altro che un tornare a quelli che furono i presupposti ideali del fascismo un movimento che, dopo il ciclo delle sue contingenze storiche, ha finito per porsi al di là e al di sopra dell'antitesi hegeliana destra-sinistra.

Ma c'è un altra ragione, molto più  seria e profonda per accantonare per sempre e con ribrezzo il termine Destra.

Dal dopoguerra ad oggi, in Italia, tutto ciò che    ha assunto forme, simboli e sembianze di destra, è stato un putrido ambiente, fatti salvi molti che vi militavano in buona fede, che ha venduto gli interessi nazionali all'occupante: il colonialismo americano. A questo si aggiunga che il mondo di destra, con il passare degli anni ha sempre più mutuato peculiarità, tendenze e forma mentis dell'americano conservatore. Ecco che allora il "destrista", con le sue attitudini reazionarie, falsamente nazionaliste, individualiste e forcaiole ha finito per rappresentare l'antitesi più netta a quanto rappresentava il fascismo che nella sua concezione della società aveva al primo posto la politica e non l'economia, e coltivava forte il concetto di mutualità e socialità.

Maurizio Barozzi

 

Sogno una "Destra" ribelle, anti-sistema, nazional-popolare, capace di guidare una lotta di liberazione nazionale contro la dittatura di Maastricht, contro la BCE e le sue politiche economiche!

 

Sogno una "Destra" che avanza contro il libero mercato e la finanza, pronta ad essere forza comunitarista e solidari sta contro la tirannia del pensiero unico e dell'Unione sovietica europea!

 

Sogno una "Destra" sociale e antagonista, più Tute blu meno divise blu, a difesa dello Stato Sociale contro gli sciacalli liberisti capitanati da Monti e ABC!

 

Sogno una destra identitaria, avanguardia di una lotta di liberazione culturale contro il mondo degli uguali, il conformismo e l'omologazione progressista e radical-chic!

 

Sogno una "Destra" futurista e movimentista, pronta ad affrontare le sfide del presente

e capace di essere l'alternativa rivoluzionaria alla partitocrazia corrotta, ladrona e venduta!

 

Sogno una "Destra" ribelle meno "ordine e disciplina" più strade, piazze, scuole e fabbriche!

 

Sogno una "Destra" unita, che la smetta di litigare su Fiuggi, sul Predellino, su chi deve dare o non dare patenti di cameratismo, ma che superi ogni divisione per l'amor patrio e diventi movimento politico in marcia verso il domani che ci appartiene!

 

Sogno una "Destra" che la smetta con "via Almirante", fiamme e fiammelle, che non rompa con i "Marò" e nostalgie da osteria.

 

Sogno una "Destra" fatta da camerati, persone unite da un vincolo più profondo, un'unione superiore ad una semplice comune adesione ad un progetto politico, ma legate in maniera fraterna, perché ognuno copra le spalle all'altro e lo tiri su nel momento delle difficoltà. Camerati uniti nella lotta, nel bene e nel male, nelle vittorie e nelle sconfitte, nelle conquiste e negli errori.

 

Sogno una "Destra" con meno movimenti giovanili e più giovani in movimento, dove la giovinezza non sia un fatto anagrafico, ma uno stile di vita.

 

Sogno una "Destra" militante, dove le elezioni e le candidature siano solo un momento della lotta politica e non un fine, dove i posti istituzionali siano solo uno strumento per l’affermazione di un’Idea, dove gli eletti rispondano ai Dirigenti e ai Quadri di Partito.

 

Sogno una "Destra" che forse di destra ha solo lo spazio politico e un'etichetta di riconoscibilità, perché  è una destra che va oltre la destra e la sinistra, perché sociale e nazionale!

Perché è politicamente e culturalmente di destra, ma socialmente ed economicamente è di sinistra; perché è socialista, ma nazionale, perché è per la lotta sociale, ma non solo per una classe, ma per il popolo tutto; perché è contro il capitalismo, ma quello internazionale;

perché è per il lavoro, ma inteso come bene e missione nazionale; perché è per la socializzazione e la partecipazione!

Perché è in primis anti-liberista!

S

ogno una "Destra"... che non è destra!

Che va oltre la destra e la sinistra!

È quella contro la BCE, Monti ed ABC!

Ed è una "Destra" viva in gran parte del popolo italiano, questa "Destra" è nel cuore di moltissimi connazionali.

La mia "Destra" deve arrivare tra questo sentire comune e risvegliare la voglia di rivolta, di rinascita e di riconquista.

Ma sai che vi dico? Che forse anche lo spazio politico e l’etichetta "Destra" non ci serve più, perché forse la gente oggi è più avanti della politica e non ne può più di etichette, di destre e di sinistre.

Il Popolo italiano cerca basi antagoniste.


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