Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Teoria del complotto

La manipolazione e la sua dialettica.


Giorgio Vitali



"Il Domenicale" è un pregevole settimanale cattolico di destra. In uno dei numeri precedenti, Marco Respinti, il direttore, attaccava frontalmente coloro che NON CREDONO alla spiegazione dell’amministrazione Bush sulle circostanze che hanno portato all’11 settembre 2001 ed il crollo di tre, dicasi tre, enormi palazzi siti nel cuore di New York. Respinti scriveva espressamente di «vizio della mente» per definire le vittime della «sindrome del complotto».
Nel numero attualmente in edicola, è leggibile un altro articolo sull’argomento, scritto da un certo Emilio Mordini, psicoanalista. Questo argomento è di grande importanza per molte ragioni, non ultima quella geopolitica, e con questo mio intervento intendo solo accennare ad un possibile ma doveroso studio sulla manipolazione sottintesa all’operazione “teoria del complotto”, perché indicativo di un procedimento dialettico di tipo infantile, ma proprio per questo fondamentale nell’approccio manipolativo. La questione è maggiormente interessante se si considera che il settimanale sotto attenzione abitualmente “smaschera” operazioni di bassa lega portate avanti dalla sinistra in campo culturale. (Ad esempio, in questo stesso numero, viene commentato il comportamento dell’ambasciatore italiano in Germania, tale Puri Purini, il quale ha fatto sospendere una Conferenza organizzata dal locale Istituto Italiano di Cultura per la presentazione di un nuovo DVD dell’Istituto Luce, dedicato alla visita del Fuhrer in Italia e curato dal noto storico Pietro Melograni. E se questo non è un complotto! …).
Tuttavia, quando si tratta di mettere in cattiva luce chi minaccia, anche solo culturalmente, l’«Occidente», ma potrebbe trattarsi della Religione cattolica, del santo Padre o di quant’altro, la faccenda si sposta su un altro territorio ed entrano in gioco operazioni di carattere intellettuale che, VEDI CASO, finiscono per smascherare non solo le persone o gli organismi che si volevano difendere, ma per una forma elementare di estensione di prese di coscienza, anche a favorire la messa in dubbio di altre VERITÀ ASSIOMATICHE sostenute ed imposte con l’uso della forza e dell’intimidazione se non del terrorismo ideologico.

Le verità dello psicanalista
L’articolista, per restringere il complottismo nell’ambito della patologia mentale, ricorda il caso di una sua paziente che, dopo la morte del marito, era caduta preda di ossessioni. Si trattava di una donna che aveva rinunciato alla carriera per dedicarsi al marito. Ma essa aveva riservato solo per sé un vizietto: l’interesse per l’esoterismo. Fin da ragazza, la bricconcella aveva divorato libri sui Templari, Rosacroce, Extraterrestri, new Age e Reincarnazione! Un incredibile guazzabuglio, scrive Mordini, di x-files, buddismo, teosofia, complotti mondiali, una specie di mondo parallelo. E conclude, l’articolista: «Dietro alla donna opaca e silenziosa, c’era una persona che viveva in un mondo degno de "Il Codice da Vinci" o "Il pendolo di Foucault"» (Ahi!! Stavolta t’ho beccato bella mia!!).
La questione, come si può chiaramente capire, è stata posta. Chi vede complotti è un ossesso complessato depresso per un’esistenza che ha ferito ed umiliato il suo superio o quant’altro. La qualcosa può anche essere. Ma NON abitualmente. Chi vede complotti è oggi, nella società della complessità, una persona che, venuta a conoscenza di tanti avvenimenti, molti dei quali legati da strane coincidenze, se ne chiede la ragione. Proprio alla luce della “ragione”, quella ragione che non piace per nulla ai teorici del complottismo. Perché il bello è proprio questo: sono proprio coloro che ragionano che si chiedono come sia stato possibile, tanto per fare un paio d’esempi, di credere alle dichiarazioni di Maria Maddalena, (si! Proprio lei!) sulla resurrezione di Cristo, oppure alle dichiarazioni di Bush o chi per lui secondo i quali l’attacco alle torri è stato portato da un gruppo di islamici armati di temperini e privi di conoscenze adeguate per la guida di aerei di tal fatta, e di tale portata da far crollare, contro ogni spiegazione scientifica, strutture di quella portata similmente a come potrebbero cadere solo palazzi in precedenza “lavorati” per lungo tempo e con grande perizia da esperti di alto livello in demolizioni controllate.
Ma: la prima è una verità della fede e l’altra è una dichiarazione di Bush. Diamine! Vuoi metter in dubbio la dichiarazione di Bush?

L’equivoco continua
Prosegue l’articolista ricordandoci che la storia più recente delle Teorie del Complotto può esser fatta risalire al Settecento, a trame che vedono di volta in volta responsabili: gesuiti, massoni, ebrei, priorati di Sion, templari ed altre società segrete di varia ispirazione. L’autore cita anche il sito del gruppo di lavoro di Massimo Introvigne. Ma scrive di più: cita i due testi che è necessario leggere per cogliere la dimensione della cultura del complotto: uno è del 1965 ed ha dato il via agli studi moderni sullo stile paranoico in politica: "The paranoid style in American Politics an other Essays", di Richard Hofstadter, e quello più recente di Daniel Pipes: "Conspiracy: How the paranoid Style Flourishes and Where It Comes from", del 1997.
Il termine: teoria del Complotto (conspiracy theory) fu usato per la prima volta da Karl Popper ne "La Società aperta ed i suoi nemici". Secondo Popper, «tutti i totalitarismi si fondano su una qualche teoria del complotto che permette loro di inventare trame giustificanti scenari paranoici ...». Ma Popper, che non è uno stupido, ammette che considera i complotti un tipico fenomeno sociale «… ma l’evidenza plateale è che, malgrado avvengano poche di questa cospirazioni, alla resa dei conti, hanno successo. Di rado i cospiratori mettono a segno le loro cospirazioni».
Fermiamoci un momento per ragionare: se non tutti i complotti hanno successo ciò significa che qualcuno di essi ha successo. E quel qualcuno non è, per caso, proprio quello che avverandosi, NON HA PERMESSO al complotto avversario di concretarsi?
Secondo questi esegeti della trasparenza a comando, la candidatura, chessò, di Bush è stato un fatto spontaneo, di una bravo giovanotto che ha deciso autonomamente di candidarsi alle elezioni negli USA, paese notoriamente in mano a poche migliaia di persone, per cui i poveracci non vanno nemmeno a votare… oppure quella di Prodi… e perché allora chi era a conoscenza dei presupposti di questo governo dava per sicuri certi posizionamenti, come quelli di Draghi e di Padoa Schioppa? Il mondo sarebbe in mano al caso, anzi, al Caos…
Ma allora non posso nemmeno riflettere. Non posso nemmeno annotare la strana coincidenza della morte di un certo Necci, investito da un’auto purchessia. mentre andava in bicicletta. La coincidenza dell’ennesimo ex-faccendiere, a conoscenza di “troppi” segreti di questo Sistema. Oppure il caso della morte piuttosto strana, in ogni caso violenta, di due personaggi che gestivano le finanze dell’Opus… un caso! Sono io che immagino troppo perché… ossessionato dalla mancanza di potere. Ed infatti quelli che hanno il potere effettivo se la ridono delle mie nevrosi e delle mie ossessioni. E smentiscono… «LORO»… quello che io penso di loro.
Ma per quanto tempo siamo stati ossessionati dal complottismo per la morte di Mattei e poi la verità è venuta alla luce… quando cioè la sua conoscenza non avrebbe avuto quell’impatto emotivo che invece ci si poteva attendere in quegli anni di grandi tensioni internazionali??

Siamo tutti ignoranti…
Prosegue l’articolista: negli anni novanta sono stati condotti vari studi empirici sulla teoria del complotto e tutti hanno dimostrato che i gruppi sociali più direttamente colpiti dal complottiamo sono gli strati più culturalmente svantaggiati e coloro che posseggono una minora abitudine alla politica (negli Stati Uniti, ad esempio, i neri e la destra rurale). Richard Grenier, critico cinematografico del "New York Times", una volta espresse lo stesso concetto con questa frase «Conspiracy theory is the sofistication of the ignorant»... Quindi, per concludere, «tutti alla ricerca di un complotto che dia loro di riflesso un qualche potere -fosse anche solo quello di sapere che c’è un complotto- che dia senso ad una vita inutile».

Un momento! Chiedo la parola…
A parte il fatto che in America quelli esclusi dalla politica sono la quasi totalità della popolazione, sono poi proprio i neri e la destra rurale che danno credito alle idiozie propalate dai predicatori del fondamentalismo ebraico-cristiano, gli stessi che hanno convinto milioni di gonzi che Israele li salverà dall’Anticristo, cui chiedono insistentemente fondi per armare Israele… (il quale si sdebita regalando elicotteri… per facilitare l’apostolato); quelli che hanno colto l’occasione dell’attacco alle torri per predicare la Crociata contro i musulmani, accusati delle peggiori nefandezze. Senza voler citare il caso veramente patologico di milioni di persone in tutto il mondo che credono veramente alla COSPIRAZIONE ISLAMICA contro l’Occidente, notoriamente inventata a comando per giustificare l’attacco della potenza atlantica alle fonti energetiche. Idiozia criminale non solo propalata tutti i giorni dai Media del Regime Occidentalista ma sottintesa nelle dichiarazioni di uomini politici e giornalisti, compresi -e ci mancava!- esimii uomini di Chiesa! Ignorando con gentile efferatezza l’evidenza del genocidio giornaliero di Palestinesi, Libanesi, Afgani, Iracheni perpetrato da occidentalisti ed ebrei.
Il meccanismo è perverso, ne abbiamo avuto la prova solo qualche secolo fa, quando… ma sempre loro!… propalarono la notizia del complotto delle STREGHE e sacrificarono c’è chi dice fino a nove milioni di donne all’altare di una pseudo-religione compulsava, creatrice di autentici ossessi (del sesso e del sadismo, di cui risparmio i dettagli fin troppo noti). Quando si incomincia ad accusare di paranoia chi si forza di conoscere associando evidenze e tenendo conto di coincidenze (è il metodo scientifico, dottore!) siamo al delirio... Ed il delirio è provocato, questo sì! Dalla paura.
 

Giorgio Vitali