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Tiriamo le somme da queste elezioni

 

Maurizio Barozzi (27 febbraio 2013)   

 

Dunque, da quello che si può capire dovremmo avere una Camera con maggioranza della sinistra di Bersani, un Senato in equilibrio di numeri, e in entrambi i rami del Parlamento, una forte presenza del Movimento 5 Stelle (M5S) di Grillo.

Con queste proporzioni, a bocce ferme, sarebbe impossibile varare un governo stabile. Se consideriamo che "stabilità" vuol dire scempio della Nazione e depauperamento di quel poco, quasi niente, di Stato sociale che è rimasto, la mancanza di questa "stabilità" non può che essere positiva, perchè i rischi della ingovernabilità sono più che compensati dalle difficoltà e impedimenti che troverebbero gli Organismi mondialisti e le Istituzioni europee, a perpetuare, attraverso i loro "tecnici" e i partiti tradizionali, il massacro del nostro popolo. Chissà se poi si possa anche aprire la strada a qualche speranza di riscossa nazionale.

Non a caso la stampa estera ha subito espresso preoccupazioni per la situazione italiana. Le loro preoccupazioni, ovviamente, costituiscono le nostre minime speranze di riscossa.

 

Stabilito questo, facciamo una semplice considerazione: è evidente che se non ci fosse stato il "fenomeno Grillo" ora avremmo il "governo dell'alternanza" ovvero di Centro Sinistra guidato da Bersani il quale avrebbe poi sicuramente chiuso il cerchio con una alleanza con Casini e Monti.

Questa prospettiva, ma del resto sarebbe stata deleteria anche una difficile affermazione di Berlusconi il quale, in ogni caso avrebbe anche lui chiuso il cerchio con una alleanza con il centro di Casini e Monti, questa prospettiva, dicevamo, conseguenza di una vittoria di Bersani, avrebbe anche portato alla elezione di un Presidente ella Repubblica, di un finto "sinistro", in realtà un uomo dei Banksters, probabilmente Prodi o Amato.

Quello che chiamano lo "tzunami Grillo" ha invece scombinato le carte già assegnate ed ora si apre un periodo alquanto difficile da prospettare. Ma in buona parte almeno positivo se si considera lo scampato pericolo di un altro quinquennio "tradizionale" con governi a forte maggioranza di centro sinistra o, più improbabile, se fosse stato di centro destra.

 

Il Centro parassitario dei Casini e di Monti, escluso il gradito flop di Fini, è riuscito ad ottenere quel minimo bastante per portare Monti alla Camera. Questo consulente dei banksters, portato al governo per fare carne di porco dello Stato Sociale, avrebbe dovuto essere ridicolizzato ed espulso definitivamente dalla politica attiva, ma vuoi l'alleanza con il Vaticano, vuoi lo spazio politico che gli ha concesso il centro di Casini, ambiente da sempre pendolante nelle orbite governative nazionali o locali, dove la "raccomandazione", l'"inciucio" e il parassitismo sono la il loro brodo ci coltura, hanno permesso la sua elezione. Una vergogna per tutto il popolo italiano.

Quanto sia spudorato quest'uomo e quanto si senta portato e protetto da certi "poteri forti", lo possiamo vedere dalle sue indecenti dichiarazioni post elezioni, nelle quali ha affermato, senza una minimo di vergogna, che ora lui, di fatto ripudiato dall'elettorato, è "l'ago della bilancia".

 

Restano le valutazione positive, sia sull'Astensionismo, arrivato a cifra da record, che sul successo del M5S di Grillo, che dimostrano come il popolo italiano si sia veramente stancato di queste cariatidi della politica di questi parassiti di destra, di centro e di sinistra. L'ideale sarebbe stato quello di rottamarli tutti, ma per ora accontentiamoci.

Basti pensare, che questi furfanti dei partiti tradizionali, negli ultimi 25 anni hanno distrutto interamente lo Stato Sociale: garanzie sul lavoro, pensioni, sanità, scuola, ecc., proiettando i cittadini nella indigenza e privandoli di ogni sostegno sociale; hanno disintegrato tutto quel tessuto di piccole imprese, ditte e managerialità che erano il vanto e la forza della nostra economia; hanno riportato gli anziani e non solo a raccattare avanzi nei mercati rionali; hanno liquidato tutto quel poco che era rimasto delle partecipazioni pubbliche che almeno garantiva, grazie al principio del non profitto, una distribuzione delle risorse e delle infrastrutture dei servizi ai cittadini, liberalizzando tutto quello che era possibile privatizzare, mettendolo così sotto la logica del profitto con gravi ripercussioni per la popolazione. E tutto questo per impinguare e garantire all'usura internazionale, ai banksters, altissimi profitti.

Ma bastasse questo, no per carità, hanno anche svenduto ogni minimo residuo di sovranità nazionale, riempiendo il paese di basi militari Nato sotto controllo atlantico, basi anche atomiche esponendoci a rischi gravissimi; ci hanno portato in guerre assurde e indecenti per gli interessi atlantici.

E per ultimo, grazie ad un mezzo colpo di Stato silenzioso, operato con la collaborazione di Napolitano, sono riusciti ad imporre, direttamente alla guida del governo del paese, un consulente delle grandi banche di affari, che in men che non si dica ha varato decreti, disposizioni e leggi atte, non solo ad adeguare tutta il tessuto economico e sociale agli interessi del sistema bancario, ma soprattutto ad ingabbiare e ammanettare i futuri governi del paese in modo che ottemperino, a prescindere di ogni altra sacrosanta necessità nazionale, al saldo dei debiti (la famosa "truffa" del debito pubblico) provocati dall'usura bancaria internazionale.

 

E di questo scempio della Nazione, in questi 25 anni sono stati tutti responsabili: la sinistra ex-PCI ed oramai "liberal", compresi i residuati di Rifondazione Comunista che hanno liquidato un patrimonio quasi secolare di ideali, trasformandosi in una viscida tendenza politica di stampo neoradicale; il centro destra di Berlusconi, un coacervo di interessi privati, permeati dal più infame ideale liberista e consumista retaggio dell'americanismo, indecentemente asceso alla guida governativa del paese.

Delle forze di Centro meglio non parlarne, sono lì, questi escrementi ex-DC, da sempre presenti, dove c'è la "pappatoia" l'inciucio.

E tutti questi partiti tradizionali, giocando sullo "scambio delle consegne del Parlamento", determinato dall'alternanza politica, comunque determinata, continuavano ad andare avanti come se nulla fosse, grazie allo "spauracchio" che gli consentiva di turlupinare gli elettori: «votate Bersani, altrimenti avremo ancora il "nano di Arcore"!» «No, votate Berlusconi, altrimenti vincono i comunisti!» E giù idiozie di questo genere.

Ora, di fronte allo scempio dello Stato sociale, alla dissoluzione totale della Nazione, una buona parte della popolazione, quella più intelligente, più colpita, più sensibile, si è ribellata e nonostante un certo "terrorismo" profuso a piene mani dai mass media, tutti di proprietà di gruppi finanziari interessati al Sistema ("la Repubblica" della finanza che ha in tasca il PD, è Sistema; "il Messaggero" dell'impero dei Caltagirone, sponsor di Casini, è Sistema: "il Giornale" e le Reti Mediaset sono Sistema, e così via), si è Astenuto o ha votato per Grillo.

Se si considerano gli spauracchi e il lavaggi dei cervelli che il Sistema può e ha messo in atto, per sostenere i partiti tradizionali, non è poco.

Sarà possibile, visto il successo elettorale ottenuto, trasformare questa affermazione in elementi positivi atti a impedire il proseguimento del massacro del popolo italiano?

La domanda è alquanto problematica, perchè state pur certi che già da subito si sono messe in moto le tecniche infami del Sistema: primo, il ricatto della ingovernabilità agitato dai mass media e da tutti i partiti in via di rottamazione: spaventare il popolo per riesumare governi tradizionali; secondo la caccia, ed hanno anche avuto il coraggio di dirlo in televisione, a singoli elementi o gruppi di parlamentari del M5S che andranno al parlamento.

Si cercherà di comprarli, di corromperli di determinare qualche opportuna scissione. Conoscendo la nostra società occidentale, consumista, corrotta e corruttibile, abbiamo serie preoccupazione che queste manovre, in qualche modo, possano andare in porto. La storia ci insegna che come si mette piede nel Parlamento, nei consigli Regionali e Comunali, subito si è avviluppati in certe consuetudini, in certe "regola", in un certo andazzo fatto di inciuci, allettamenti, possibilità di gestire e quindi ricavarne beni e potere, l'amministrazione pubblica. Sono sirene difficili da non ascoltare. Lo abbiamo visto con Rifondazione Comunista, di cui abbiamo parlato, o anche con la Lega che da «Roma ladrona», ci ha poi mostrato un sua perfetto calarsi nello stesso squallido andazzo per la cui denuncia aveva ottenuto tanti consensi.

Staremo a vedere.

 

Un ultima osservazione: il flop clamoroso di alcuni gruppi come Casapound, Forza Nuova o della Sinistra antagonista. Ma possibile che ancora non si è capito che i ludi cartacei, le tornate elettorali, sono regolate da certe regole non scritte, da certe consuetudini consolidate, per superare le quale servono o gli appoggi dei mass media, che ovviamente in questi casi non ci possono essere, oppure un fenomeno particolare di "entusiasmo" collettivo, come è stato il caso di Grillo. Altrimenti non si supera la soglia della eleggibilità.

Che almeno imparino, questi gruppi minoritari che vogliono professare antagonismo, una volta per tutte, che non è possibile "giocare" alle elezioni: non bastano le sacrosante ragioni di un certo antagonismo per avere il consenso popolare che necessiterebbe. La stragrande maggioranza delle persone che vanno a votare, sono gente semplice, facilmente influenzabile, sprovveduti che fanno oscillare le loro preferenze in base ad una infinità di fattori emotivi e ad una certa dose di interessi personali. Oltretutto il nostro paese è un paese di "vecchi" e quindi le forze giovanili scarseggiano, minimizzando la possibilità di ottenere voti di "rottura".

È così e basta, ce se ne faccia una ragione.

Maurizio Barozzi 

         

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