Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Non ce la contano giusta ...

Giorgio Vitali


Il Golpe Borghese
 

Considerazioni personali ancorchè condivise/approvate da molti.


Da circa mezzo secolo andiamo ripetendo che le divisioni politiche di stampo manicheo sostenute dai Media italiani non corrispondono alla realtà geopolitica del XX Secolo, al reale svolgimento dei fatti e molto lontanamente prospettano uno scenario eloquente per il prossimo futuro.
Un pezzo di questo apparentemente indistricabile puzzle è stato sufficientemente ricostruito, a distanza di circa 40 anni dagli avvenimenti trattati, da due libri usciti quasi contemporaneamente: “Silenzi di Stato”, allegato all’Unità ed ancora reperibile dal giornalaio, e “Colpo di Stato” di Camillo Arcuri, BUR, € 8.00.
Non mi aspetto che la lettura dei due volumi (doverosa per chiunque si interessa realmente di politica nazionale ed internazionale), possa esaurire l’ansia di conoscenza che gli eventi descritti hanno a suo tempo suscitato e confesso che non è facile. Tuttavia al sottoscritto hanno permesso di chiarire fino in fondo non tanto i moventi di quei comportamenti (peraltro facilmente spiegabili col quadro internazionale: crisi in Vietnam, crisi della presidenza Nixon insidiata da Kissinger e dalla sua politica, Nixon verrà sostituito dall’ebreo Ford. Guerra Arabo-israeliana e crisi del petrolio), quanto la realtà del quadro d’insieme che ha fatto da sfondo a tutta una manovra, risultata poi superflua, e di cui la componente genericamente definita neofascista risultava essere una esigua minoranza.
Per riuscire a farci capire meglio, diciamo che un “Colpo di Stato” di quella portata, che coinvolgeva tutte o quasi le Forze armate, il Capo del Governo ed il Presidente della Repubblica, non può essere attribuito alle sole forze neofasciste anche se queste ci hanno fatto la parte delle solite “ teste di Turco“ (e chiamiamole Turco).
In sostanza: si è trattato del classico Colpo di Stato definibile “di destra” ma ove la componente neofascista, peraltro rappresentata da una esigua minoranza dei neofascisti e dei repubblichini, rappresentava soltanto una facciata.

 

Giorgio Vitali