Contro le privatizzazioni
Giorgio Vitali
Anche militando in uno stesso fronte politico, (si sa quanto i fronti di lotta
siano oggi vasti e variopinti) spesso le differenti ideologie e motivazioni vi
si compenetrano e diluiscono nella necessaria coesione contro un nemico ritenuto
comune. Tuttavia ci sono, almeno per noi, punti inequivocabili.
Intanto occorre precisare che l'unica forma di socialismo realizzabile è quello
nazionale, concreto, limitato al tessuto nazionale e istituzionalizzabile in
quella forma moderna di Stato che è lo Stato nazionale.
Inutile, in queste brevi note, elencarne le prove storicamente certe. Una fra
tutte, però va ricordata e tenuta sempre presente, contro le falsificazioni
ideologiche. Durante tutta la seconda metà del novecento, ma tutt'oggi il quadro
è identico, le lotte di liberazione nazionale sono state combattute in nome del
socialismo. Reciprocamente, non è stato possibile coinvolgere le masse in
processi di socializzazione senza fare leva su sentimenti nazionalistici.
Parimenti, la nostra partecipazione al secondo conflitto mondiale deve
ascriversi alla lotta di liberazione nazionale, quindi Guerra di indipendenza
contro il Regno Unito. Guerra rivoluzionaria in quanto «Guerra del sangue contro
l'oro».
Fino a poco tempo fa, da parte di studiosi di area internazionalista, la linea
imperialista dell'URSS, che era una forma di egemonia della Russia, lo
stalinismo stesso, le guerre di liberazione nazionale, venivano interpretati
come uno scantonamento casuale (e spesso eretizzante) del marxismo. In realtà
come dimostra la Geopolitica del primo quinquennio del 2000, il socialismo non
può affermarsi altrimenti che in ambito nazionale, e basterebbero le critiche
staliniste al trotzchismo per confermarlo.
A tal fine è interessante un prezioso volumetto scritto da Palmiro Togliatti,
che ho recentemente recuperato: "Antonio Gramsci. Capo della classe operaia
italiana" APB, 1945. In questo volumetto, Togliatti attribuisce a Gramsci questa
frase: «Troski è la puttana del fascismo». Il che non è poca cosa.
L'ambito internazionale, globale, è invece il regno del potere finanziario,
apolide, nemico per definizione e per sostanziale avversione ideologica dei
popoli e delle loro specificità. Inutile motivarne le cause. Basti qui ricordare
che il fatto stesso dell'insediarsi dei propugnatori delle strategie di dominio
finanziario nei luoghi ritenuti centro del mondo (USA oggi, ma Roma
nell'antichità, la Spagna post-colombiana, la Londra del 700-800) dimostra che
un progetto di dominio ha sempre accompagnato strategie apparentemente
economiche. Ulteriore dimostrazione il fatto che il gruppo dei Teocons è
costituito da persone in precedenza unite da un progetto trotzchista.
Le privatizzazioni fanno parte di un progetto
Non è vero che la privatizzazione di Enti pubblici corrisponde ad un principio
di razionalizzazione economica e di funzionalità pratica. Al contrario, si
tratta soltanto di una presa di possesso da parte di privati di strutture
economiche già ampiamente distribuite sul territorio (nazionale o di paesi
limitrofi), sulle quali è possibile imbastire una speculazione con il concorso
dei vecchi gestori (apparentemente pubblici), il cui compito è quello di
garantire ai privati la libertà di speculazione, assicurandoli nel contempo che
sono in grado di far assumere alla parte pubblica i costi ed i rischi. (Noam
Chomsky, "Due ore di lucidità", a cura di D. Robert e W. Zarachowics, Baldini,
Castoldi Dalai, seconda ed. 2005).
Questo è il ruolo dell'attuale governo Prodi, a lungo preparato ed attuato con
lungimiranza, come dimostra l'operazione che ha portato alla defenestrazione del
precedente governatore di Bankitalia, Fazio, il quale si è difeso ad oltranza,
aiutato da coloro che rappresentavano una certa linea politica oggi in parte
sconfitta, ed all'insediamento dell'attuale, Draghi, noto come «Britannia Boy»,
del quale vedremo esplicare l'azione fra breve. (Ci permettiamo una previsione:
fra poco partirà un'operazione di terrorismo mediatico finalizzata a spaventare
le persone sui rischi di una bancarotta, per cui si sosterrà la necessità di
vendere qualcosa per pareggiare i conti. Quel qualcosa sarà l'ENI).
Noam Chomsky scrive alcuni concetti essenziali nelle frasi di seguito riportate:
«Un libro intitolato "Panic First" (di R. Hahnel, South End Press, Cambridge,
Mass. 1999), afferma che esistono due regole in materia di investimento. La
prima è: niente panico e la seconda, farsi cogliere dal panico innanzitutto.
Internet, questo bene collettivo, una proprietà pubblica creata con fondi
pubblici e per iniziativa del settore pubblico, è stato ceduto ad imprese
private come la Microsoft. L'attuale sistema è composto da entità private che
concentrano immensi poteri, legate reciprocamente da alleanze strategiche e che
dipendono da Stati potenti per socializzare i rischi ed i costi. Ancora non ha
un nome vero e proprio, anche se qualcuno lo chiama: Alliance of State and
Capitalism, o Corporate Mercantilism. Ma farebbe inorridire Adam Smith e tutti
quelli che credevano nel libero mercato».
Falsità dei richiami alla tradizione legislativa degli USA
L'articolo fondamentale che attribuisce a tutti gli uomini la titolarità di
certi diritti naturali innati essenziali e inalienabili è ispirato ai princìpi
giusnaturalistici. Tali diritti sono finalizzati al godimento ed alla tutela
della libertà e della vita, al guadagno, al possesso, alla difesa della
proprietà alla ricerca ed al mantenimento di felicità e sicurezza. Tutti i
poteri appartengono al popolo e pertanto da questo derivano. I funzionari
pubblici sono suoi fiduciari e servitori responsabili al suo cospetto, in
qualsiasi momento. Si tratta, come logico, di princìpi che salvaguardano
l'integrità e la libertà individuali, delle singole persone, contro lo
strapotere degli Stati. Esattamente il contrario di quanto pretendono coloro che
vogliono privatizzare, cedendolo ad entità a volte più grandi degli Stati
stessi, proprietà che sono del popolo intero, di quel popolo che i "Bill of
Rights" statunitensi a parole tutelano. Questi meccanismi, con fine astuzia,
vengono affidati a personaggi come Prodi, il quale assomma in se stesso alcune
prerogative utili al marchingegno globalista. È l'ultimo esponente di quella
categoria di Boiardi di Stato democristiani che hanno sempre gestito in maniera
clientelare i Beni Pubblici. Fa parte di quei centri di cultura bolognesi nei
quali si fondono cattocomunisti e filo americanisti del "Mulino".
Esempi di privatizzazioni
Di recente, è stato pubblicato un documento sullo stato delle ferrovie,
ex-Ferrovie dello Stato. È del tutto incredibile il livello di degrado cui sono
giunte, livello che chiunque può constatare, ma è assurdo, comparando le nostre
tempistiche con quelle di qualsiasi altro paese al nostro livello tecnico, che
l'84% dei treni viaggi in ritardo e che un terzo di questi giunga a destinazione
con un ritardo che supera la mezzora. Ci sembra che questi dati, non venendo
enfatizzati dai Media che tengono conto del fatto che il popolo italiano è
oltremodo passivo nei confronti di questi comportamenti, dimostrino una sottile
strategia che verificheremo in seguito.
Le vere forze in gioco
Quando diciamo che gli uomini politici che governano il nostro paese sono al
servizio di potentati globalisti intendiamo esprimere concetti precisi. Perchè è
assolutamente necessario che quando si parla o scrive di politica si abbiano
sempre presenti alcune realtà, altrimenti si cade nel vago e nell'impreciso:
queste sono il possesso USA delle basi militari italiane, i dati statistici
delle morti cruente nelle guerre imperiali americane e le forze segrete che
sottintendono le attività economiche, politiche e culturali nei rapporti fra gli
Stati.
Per fare un esempio, riportiamo da scritti di Maurizio Blondet, sempre bene
informato, alcune informazioni relative al WTO dal quale dipende tutto quanto
riguarda una merce essenziale all'intera umanità: gli alimenti. L'UE sta pagando
da anni ben 130 milioni di euro l'anno per mantenere il suo divieto sui vitelli
americani, ingrassati con l'ormone della crescita. Il WTO, contrariamente a
quanto si possa pensare, non è un Ente pubblico internazionale, ma un ente
privato all'interno del quale non è rispettato il principio del conflitto di
interesse. Gli stessi giudici, che decidono del commercio internazionale, sono
spesso avvocati delle Multinazionali. Perciò un avvocato della Monsanto può
giudicare una causa di interesse della Monsanto. Poichè restare fuori del WTO è
un rischio, non solo economico, per tutti i paesi, soprattutto quelli del terzo
mondo la cui economia è prevalentemente agricola, oggi sono dentro il WTO ben
134 paesi, e questo Organismo pseudo "pubblico" impone a tutti e 134
l'accettazione delle sue regole che sono privatistiche, come il fatto di essere
giudicati da giudici che sono in realtà avvocati delle parti avverse. In genere,
Multinazionali.
Il Fondo Monetario e la Banca Mondiale sono anch'essi privati. Nel Fondo
Monetario, giova ricordarlo sempre, il peso di ogni Paese è misurato dalle quote
azionarie, come un condominio di abitazione. USA e Gran Bretagna hanno il 60%
delle quote e perciò comandano in assoluto e guadagnano in proporzione. Stessa
cosa dicasi per le banche centrali. Di fatto, sono due entità private, il
Cartello del grano, strettamente collegato con le multinazionali degli OGM:
Monsanto, Syngenta, DuPont, e queste ed altre multinazionali a dominare il
mercato del grano che vale mille miliardi di dollari annui. Questa alleanza ha
ovviamente un'influenza dominante sulle linee politiche degli USA. Ad esempio,
l'Accordo sull'Agricoltura, che considera il cibo una merce come i dvd o le
auto, e vieta ai paesi di opporre considerazioni di sanità alle importazioni di
alimenti, è stato voluto e portato a termine da Daniel Amstutz, già vice
presidente della Cargill, che a quel tempo rivestiva la carica di Capo dell'US
Trade Office, il ministero Americano del commercio agricolo.
Altro esempio è quello delle ONG come la IPC, sigla che sta per "Consiglio per
il commercio internazionale alimentare ed agricolo" i cui membri, che figurano
come semplici cittadini, sono: Bernard Auxenfans, ex-presidente della Monsanto
Europe, Allen Andrea, della Archer Daniel Midland, Hein Imhof, presidente della
Syngenta, Hans Joehr, capo del settore agricolo Nestlè, Donald Nelson, della
Kraft, Rob Johnson, della Cargill. Ogni ONG è piena di presidenti ed azionisti
di Multinazionali. Per i cittadini e per gli Stati non esiste alcuna tutela.
Questo è un aspetto particolare di un quadro generale. La lotta che va
combattuta è aspra, ma deve essere portata avanti nell'interesse di tutti.
Giorgio Vitali
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