La presa di posizione del portavoce di Alleanza nazionale, Fini, è finita, come previsto e prevedibile, con una serie di bofonchiamenti fra gli iscritti di quel partito ed una manifestazione di alcuni partiti dell'estrema destra, senza con questo scalfire le linee guida della politica nazionale, gestita al contempo fra centro destra e centro sinistra.

La scelta filo-atlantica infatti, è una scelta strategica di tutto l'arco politico nazionale, fin dal tempo in cui l'Italia fu invasa dalle truppe multicolori atlantiche. Un movimento antiatlantico, pertanto, potrà avere un significato nel nostro paese soltanto dopo che i paesi che costituiscono il nucleo dell'Europa avranno preso una posizione più decisa nella conduzione geopolitica delle alleanze. per il resto, ogni velleitarismo è destinato ad acquietarsi in un quadro come quello nazionale, che vede AN al governo con molte possibilità di accontentare economicamente qualche iscritto particolarmente turbolento. Restano peraltro in piedi alleanze trasversali fra Regione Lazio e Comune di Roma, destinate sicuramente a dare risultati in un prossimo futuro, ma sempre sul piano di un sostanziale moderatismo filo-atlantico. Il tutto perchè il vero quesito della lotta politica in corso è uno solo: con gli atlantici o contro di essi? Ricordando che la crisi palestinese non è destinata a finire per la semplice ragione che interessa agli USA il mantenimento della tensione per favorire i suoi rapporti con i paesi fornitori di petrolio, e quindi auspicare la pace nella zona è illusorio e denota o falsità o incapacità politica, la FNCRSI continua a definirsi, come sempre, su posizioni antiatlantiche.

Giorgio Vitali