Italia - Repubblica - Socializzazione

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Il disastro di una nazione
 

Antonio Venier
(da "ItaliaSociale: 
http://www.italiasociale.org/Libri/libri080106-1.html)


Di seguito sono elencate le più importanti privatizzazioni operate nel periodo 1992-1998. Quando è possibile sono indicati il ricavo, i beneficiari dell’operazione, le dimensioni delle aziende privatizzate, etc.
Per la compilazione dell’elenco, che non ha pretese di completezza né di assoluta precisione, sono state consultate documentazioni di varia fonte (principalmente la "Relazione sulle privatizzazioni" del Ministero del Tesoro e notizie di stampa). Tuttavia dobbiamo rilevare come fino ad oggi manchi una documentazione, accessibile al pubblico, che fornisca l’elenco completo delle innumerevoli privatizzazioni grandi e piccole, indicandone ricavo effettivo, debiti trasferiti, etc.

a) Nell’anno 1992/93 (Governo Amato, poi Ciampi)

* ITALGEL (IRI-SME) - 1.600 dipendenti - quota ceduta 62% per 431 miliardi a Nestlè
* CIRIO-BERTOLLI-DE RICA (IRI-SME) - quota ceduta 62% per 310 miliardi a FISVI poi Unilever e Cragnotti
* CREDITO ITALIANO (IRI) - 15.800 dipendenti - quota ceduta 55% per 1801 miliardi - l’80% a piccoli azionisti, controllo Mediobanca ed altri.
* SIV (vetro EFIM) - 3.800 dipendenti - quota ceduta 100% per 210 miliardi all’inglese Pilkington
* NUOVIO PIGNONE (ENI) - 5100 dipendenti - quota ceduta 70% per 713 miliardi a GENERAL Electric (USA) - (ulteriore 9% ceduto a G.E. nel 1997)

b) Nel 1994 (Governo Ciampi, poi Berlusconi)

* IMI (Min. Tesoro) - 900 dipendenti - ceduta prima tranche 33% per 2.180 miliardi - controllo a banche (San Paolo, Cariplo, Montepaschi)
* BANCA COMMERCIALE ITALIANA (IRI) - 18.000 dipendenti quota ceduta 51% per 2891 miliardi - piccoli azionisti 85%, controllo a Mediobanca, Generali, Paribas, Commerzbank
* INA (Min. Tesoro) - 4.600 dipendenti - ceduta prima tranche 47% per 4.530 miliardi - controllo a banche (San Paolo, Cariplo)
* ACCIAI SPECIALI TERNI (IRI) - 24.300 dipendenti - quota ceduta 100% per 600 miliardi a KAI (Krupp, Falk, etc.)
* SME (IRI) 18.900 dipendenti - ceduta prima tranche 32% per 723 miliardi a Luxottica/Benetton

c) Nel 1995 (Governo Dini)

* ITALTEL (IRI-STET) - 15.000 dipendenti - quota ceduta 50% per 50% per 1.000 miliardi a Siemens (Germania)
* ILVA LAMINATI PIANI - 18.000 dipendenti - quota ceduta 100% per 1.929 miliardi a Gruppo Riva
* IMI (Min Tesoro) - ceduta seconda trance 19% per 1.200 miliardi
* SME (IRI) - ceduta seconda tranche 15% per 341 miliardi a Luxottica/Benetton
* ENI (Min. Tesoro) - 95.000 dipendenti - ceduta prima tranche 15% per 6.229 miliardi ad azionariato diffuso
* ISE (IRI settore energia) - 150 dipendenti - quota ceduta 74% per 370 miliardi a Edison-EDF (Francia)
* ENICHEM-AUGUSTA (ENI) - 1.100 dipendenti - quota ceduta 70% per 336 miliardi a cessionari non noti.
* INA (Ministero Tesoro) - ceduta seconda tranche 18,4% per 1.887 miliardi a banche

d) Nel 1996 (Governo Dini, poi Prodi)

* DALMINE (IRI) - 4.700 dipendenti - quota ceduta 84% per 301 miliardi a Technit/Rocca
* ITALIMPIANTI (IRI) - 1.200 dipendenti - quota ceduta 100% per 42 miliardi a cessionari non noti
* NUOVA TIRRENIA (CONSAP navigazione) - 900 dipendenti - quota ceduta 91% per 548 miliardi
* SME (IRI) - ceduta terza ed ultima tranche 15,2% per 121 miliardi
* INA (Min. Tesoro) - ceduta terza tranche 312% per 3.260 miliardi
* MAC - quota ceduta 50% per 247 miliardi a GEC-Marconi (GB)
* IMI (Min. Tesoro) - ceduta terza tranche 5,9% per 501 miliardi
* MONTEFIBRE - quota ceduta 65% per 183 miliardi
* ENI (Min. Tesoro) - quota ceduta seconda tranche 15,8% per 8.872 miliardi azionariato diffuso
* ALFA ROMEO AVIO (IRI-FINMECCANICA) - quota ceduta 75% per 200 miliardi a Fiat

e) Nel 1997 (Governo Prodi)

* ENI (Min Tesoro) - ceduta terza tranche 17,6% per 132.309 miliardi ad azionariato diffuso
* TELECOM (Min. Tesoro) - quota ceduta 92,5% per circa 26.000 miliardi ad azionariato diffuso - controllo a nucleo stabile (7,5% azioni) costituito da banche, FIAT/IFIL, soci stranieri
* FINCANTIERI (IRI) - ceduto 100% NEW SULZER AG per 151 miliardi a società finlandese
* SEAT (IRI) - ceduto 44,7% per 1.600 miliardi a Comit, De Agostini, etc.
* Banco di Napoli (Min Tesoro) 60% per 62 miliardi

f) Nel 1998 primo semestre (Governo Prodi)

* ENI (Min Tesoro) - ceduta quarta tranche 14,2% per 13.000 miliardi ad azionariato diffuso (con la quarta tranche ENI risulta privatizzato al 62% con 41.000 miliardi di incasso totale)
* ITALIA NAVIGAZIONE (IRI-Finmare) - quota ceduta 100% per 150 miliardi ad armatori privati italiani (D’Amico)
* AEM (Comune di Milano) - quota ceduta 49% per 1.400 miliardi ad azionariato diffuso
* ALITALIA (IRI) - cessione controllo alla olandese KLM (attraverso scambio azioni o cosiddetta “joint venture”)
* ELSAG-BAILEY (IRI-Finmeccanica) - quota ceduta 100% per cifra non nota ad acquirenti stranieri
* LLOYD TRIESTINO (IRI-Finmare) - quota ceduta 100% per cifra non nota a gruppo Evergreen (Taiwan)
* Banca Nazionale del Lavoro (Min Tesoro) - quota ceduta 67,8% per 6.707 miliardi ad acquirenti non noti

Successivamente sono state eseguite altre importanti operazioni di privatizzazione, fra cui quella della società AUTOSTRADE (IRI), conclusa nel 1999.

Tratto da: Antonio Venier, "Il disastro di una nazione. Saccheggio dell'Italia e globalizzazione", presentazione di Bettino Craxi, Padova, Edizioni di Ar ("Le due bestie 1") 1999, 157 pp.

NOTA

L'elenco delle rapine attuate impunemente ai danni del popolo italiano è indicativo della realtà politica nella quale siamo da lungo tempo immersi. Una realtà prevedibile in passato, talchè fu necessario, pur con mezzi molto ridotti, stabilire una linea di difesa attraverso la «Guerra rivoluzionaria del Sangue contro l'oro» o, a piacere, contro i padroni delle risorse mondiali. A guerra perduta, attraverso un sistema di dominio collaudato dalla storia della Terra, si sono evidenziate delle escrescenze in forma umana che hanno finto di "governare" questo paese per oltre mezzo secolo. E neppure le innumerevoli guerre di conquista hanno attuate dalle grandi potenze hanno aperto gli occhi ad una popolazione opportunamente addormentata, anche dalle "arti ipnotiche" messe in atto dalla politica vaticana di sostegno all' impero atlantico.
La storia d'Italia di quest'ultimo mezzo secolo si può ben riassumere nella sequenza di furti e ruberie ai danni del popolo italico qui sopra elencati.
In questo quadro dobbiamo aggiungere che il potere finanziario mondialista ebraico si è spartito il dominio sui vari paesi sottomessi. All'Italia è toccata la Goldman Sachs, la quale ha utilizzato fino ad ora i Prodi, i Draghi, i Padoa Schioppa, i Tononi, i Bonino e quanti altri Arlecchini e Pulcinella di questo sistema.
Adesso, la fresca nomina di Gianni Letta, mieloso alter-ego di Berlusconi, al non equivocabile incarico di numero uno di Goldman per l'Italia, nonchè membro del suo prestigioso "International advisory board", la poltrona che Prodi aveva «okkupato» una quindicina d'anni dopo aver lasciato la presidenza IRI, ci si presenta come preciso indizio del prossimo governo affidato al cosiddetto «popolo delle libertà».
Davvero un bel popolo.

Giorgio Vitali