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La pace terrificante della destra che vince

 

Francesco Mancinelli   

 

In questo apatico agosto, rifletto e cogito sul termine "PACE TERRICANTE", ereditato dalla bellissima canzone di Fabrizio De André intitolata "La Domenica della Salme". Era un brano dei primi anni '90 di denuncia dei pentitismi, dei trasformismi, delle liquidazioni a bassa costo, degli entrismi ipocriti e rancorosi, della noia oscena e prevaricatrice. De André metteva in luce che, con la caduta del muro di berlino e la messa al bando del Comunismo come «altro male del secolo» (1) si sarebbe per l'appunto giunti ad una "Pace Terrificante", totale e definitiva. De André non era mai stato comunista ma, come Pasolini, temeva il nuovo che avanzava, come la peste.

E lo spettacolo, lo show e sotto i nostri occhi tutti i giorni. Nessuno si illuda sui teatrini, che vedono i camerieri del Cavaliere Papi in rivolta, e alcune ex-oche aennine non più al passo come dovrebbero aver dovuto fare. Oggi, dalle pagine del "Secolo" e di "Fare Futuro", rivendicano addirittura la propria libertà, la propria originalità, la propria verginità primordiale già dagli anni 70-80; ma se ne vogliamo parlare, per chi ha un minimo di memoria ed onestà storica, Fini ed i finiani, hanno rappresentato per tutti gli anni 70 e 80 la peggio ottusità nostalgica, il solito anelito questurino e baronale, iper-legalista, pedante. L'iper-istituzionalismo peloso e ipocrita. Insomma, il DNA della Destra classica, storica, nazionale è stato questo da sempre, dai tempi di Teano, Aspromonte e Mentana, dai tempi del massacratore Cialdini e di Bava Beccaris. La Fedelissima, i carabbbinieri, lo Stato. Che poi guarda caso sono gli stessi di Caporetto, del 25 luglio, dell'8 di settembre, quelli presi in ostaggio dagli americani liberatori della patria nel 1946.

È vero tuttavia che dai rautiani poi è arrivato anche di peggio. Tanto è vero che, questa Destra di Futuro e Libertà mi sembra la perfetta sintesi del peggior "Almirantismo" con il peggior "Rautismo".

Ma poi, non è la destra che alla fine ha vinto (purtroppo …) proprio grazie all'ideologia liquida del Cavaliere e delle sue "piroette personali" tutt'altro che "legal", e con l'apporto non secondario del localismo della Lega, ben attenta alla rivendicazioni della propria produzione del PIL? Quindi ancora non si capisce cosa altro vanno cercando. Cosa vogliono ancora? Cosa cercano ancora Italo Bocchino, il figlioccio del prode Tatarella, l'ex-rautiano di ferro Fabio Granata? Sinceramente sto perdendo il filo di ogni loro specifica rivendicazione… Eppure non fa nemmeno tanto caldo.

Sta di fatto, signori miei, che dal 1992, il panorama a destra è iper-popolato. E come in tutti i sistemi iper-popolati periodicamente scoppiano guerricciole interne tra le varie "species" di destra. Almeno tre destre maggioritarie mal-convivono (destra populista-mediatica, destra localista, destra istituzionalista-legalista) più altre destre minoritarie (nazional-populiste e terminali). Poi c'è un'altra destra che sta addirittura posizionata a sinistra. Perché non si può negare che l'immaginario del questurino-magistrato Di Pietro e della sua Italia dei Valori non abbia un connotato di Destra.

Dunque "iper-popolazione a destra" e spopolamento a sinistra, con una sinistra che addirittura anela incessantemente ad avere come partner una destra "liberal e moderna" (2), che venga a liberarla finalmente da quello che rimane di "se stessa". I richiami e le richieste di aiuto che arrivano dal PD di Bersani verso Casini, Fini e Rutelli, ma perfino i Vendoliani che sognano addirittura un asse con i rivoltosi finiani: come dobbiamo definire tutto questo?

Ultimamente ci si mette anche la CEI, che rimpiange i bei tempi della DC al 40% dei voti, dove però c'era un ordine, tra le varie correnti dell'apparato mafioso e levantino della balena bianca, che funzionava da camera di compensazione. In quel tempo neanche tanto lontano «le vie del signore erano veramente infinite». E non è detto che presto non ci si ritorni.

Insomma per ora tutti contro tutti, nonostante che abbiano tutti stravinto, e godano, grazie a chi veramente lavora, di una assicurazione permanente sulla vita. Insomma alla fine "Fanno tutti Futuro". Ma questo non doveva essere il secolo delle Élite? Ma non doveva esserci una classe dirigente votata alla responsabilità? Ma non doveva essere questo il migliore dei mondi possibili, quello che ha sconfitto i cattivi totalitarismi del 900 e marciava spedito verso la pace ed il progresso post-moderno?

Questa tendenza ottimistica italica, Leopardi la chiamò a fine '800 «le magnifiche sorti e progressive». De André l'ha ancora più argutamente chiamata «pace terrificante». Diffidate sempre dagli ottimisti di professione, perché al peggio non c'è mai fine.

 

Francesco Mancinelli

 

Note

1) Per fortuna, il primato del "Male Assoluto in Assoluto", grazie a Fini, compete sempre e solo al Fascismo, altrimenti ci saremmo persi anche questo ultimo magnifico grande primato!!!

2) La radical-destra dell'ultimo Fini: chissà quante giravolte dovremmo ancora aspettarci dall'attuale Presidente della camera.