Progetto androide
L'ultimo assalto, in ordine di tempo, all'integrità biologica:
la droga ufficiale ai bambini
Ci sarà un'ultima spiaggia?
Giorgio Vitali
«Esaminiamo la realtà dei fatti:
cito a caso uno dei "big five" nel settore del giornalismo
scientifico, il "New England Journal", è finanziato per il 74%
dall'industria farmaceutica. Ecco allora il vero problema: l'etica
nelle ricerche. Perché non iniziamo a pubblicare anche le ricerche
che hanno dato esito negativo, che sono la stragrande maggioranza?»
(dottor Paolo Roberti, primario di Psichiatria, coordinatore delle
Comitato Medicine Non Convenzionali).
«Ho la netta
sensazione che non ci si renda pienamente conto di cosa implica
somministrare psicofarmaci stimolanti ad un bambino di 5 o 10 anni,
del tipo d'impatto sul suo metabolismo, sul sistema ormonale, sul
suo sistema nervoso in via di sviluppo»
(Luigi Cancrini, psichiatra, Commissione Parlamentare
sull'infanzia). |
Dobbiamo dire subito che il
programma, partito segretamente dalle centrali multinazionali, è stato
prontamente individuato in tutto il mondo, specie negli USA, dalle forze di
resistenza contro la globalizzazione. Sono stati scritti molti libri e
moltissimi articoli. Si sono costituite molte associazioni. Genitori associati,
in America, in Europa ed anche in Italia, sono riusciti a bloccare medici
scolastici, assistenti sociali, insegnanti vari, che tentavano di imporre la
«droga ufficiale» ai bambini. Tuttavia, il progetto prosegue in tutto il mondo
senza la possibilità di un contrasto capace di fermarlo.
La dimostrazione è stata data proprio dal convegno svoltosi nell'aula Giulio
Cesare del Campidoglio, peraltro gremita di pubblico, nel convegno di martedì 20
novembre. Ciò che a noi interessa evidenziare, per lettori che presumibilmente
conoscono il problema perché se ne è a lungo discusso, è proprio la forza
coercitiva che un progetto elaborato dietro le quinte del potere finanziario
globalista riesce ad esercitare nelle società cosiddette civili.
In realtà le società sottomesse al sistema mondialista non riescono a trovare in
se stesse la forza di reagire, perché la frammentazione delle professionalità
coinvolte, con i loro interessi individuali e corporativi, non consente l'unione
necessaria e sufficiente per contrastare questi progetti di dominio globale che
sono stati programmati in sedi ove si conosce e prevede a menadito lo sviluppo
«automatico nelle società complesse» dei semi gettati in terreni
disgraziatamente molto fertili.
Com'è dimostrato dalle due dichiarazioni molto chiare che ho riportato sotto il
titolo di quest'articolo, rilasciate da personalità scientifiche note ed
influenti presenti nel Parlamento, le quali però non vanno oltre l'esternazione
di un formale e verbale "dissenso" nei confronti di un progetto già da qualche
tempo operativo e come dimostrato anche dal fatto che, mentre per altre e
frequenti manifestazioni che dovrebbero interessare la sanità è da sempre in
vigore il sistema del rinvio e della dilazione, per quest'argomento sono stati
previsti dei "protocolli" che devono essere utilizzati per censire e schedare i
bambini «bisognosi di cure». Questi Centri di smistamento dovrebbero essere 120
e ne sono in funzione già quaranta. Tant'è che nella sola Lombardia sono a
«rischio di cura» ben 10.000 bambini.
Inutile ricordare i trattamenti forzati a base d'iniezioni d'amfetamine
praticati nell'Unione Sovietica di buona memoria contro i dissidenti politici.
Il principio è sempre lo stesso, e riguarda le ideologie e le religioni. (La
psichiatria è un'ideologia)
Identificata una categoria di possibili eretici, questi sono selezionati su una
base di "protocolli ideologici" ed affidati ad "esperti" che possono essere
teologi, ideologi o psichiatri, i quali, per il semplice fatto di essere posti
in condizione di giudicare altre persone secondo gli schemi istitutivi dei
"protocolli" non possono che inserire le vittime all'interno di una logica che
ne seziona la personalità in tanti frammenti. Ovvio aggiungere che nel caso dei
bambini, si tratta di un "prelavaggio" selettivo che non ammette dubbi: chi
dimostra agilità mentale, vivacità di pensiero, capacità creative, deve essere
subito "lobotomizzato".
Il convegno di cui diamo notizia si è svolto in occasione della Giornata
Mondiale dell'Infanzia, in collaborazione col Comune di Roma la Prima Cattedra
di Psichiatria della Sapienza diretta dalla prof. Emilia Costa,
dall'associazione "Giù le mani dai bambini" (www.giulemanidaibambini.org),
consorzio per la Farmacovigilanza in età pediatrica, composto di 170 fra enti ed
associazioni, fra cui 10 Università, (oltre 250.000 addetti ai lavori concordano
con le linee d'azione dell'associazione e tuttavia… le cose restano come sono)
Il Comunicato stampa
Bambini iperattivi, psicofarmaci con estrema disinvoltura; Italia: tra i bimbi
diagnosticati, 83% in terapia con psicofarmaco (fonte Istituto Superiore di
Sanità), Inghilterra, 18%, USA 32%. Da 81.000 a 162.000 bambini a rischio (1-2%
della popolazione fra 0 e 14 anni). + 17 volte la produzione industriale di
molecole psicoattive per infanzia nel mondo negli ultimi 15 anni. + 100% di
prescrizione in 50 paesi, tra cui Belgio, Germania, Inghilterra, Irlanda,
Olanda, Norvegia, Spagna (fonte: International Narcotic Control Board dell'ONU).
L'allarme è stato lanciato da William Carey, Cattedra di Pediatria Clinica
Università Pennsylvania, Accademia delle Scienze USA, nel convegno "Bambini
diversamente vivaci", organizzato sotto l'alto patrocinio del Presidente del
Parlamento Europeo.
«Negli ultimi quindici anni -dichiara il prof. William Carey- la produzione di "Ritalin",
l'amfetamina che è data ai bambini "troppo agitati" è aumentata di ben 17 volte.
Da noi, negli USA, solo per l'iperattività sono somministrati questi
psicofarmaci ad oltre quattro milioni di bambini e ragazzi. I criteri
diagnostici per definire l'iperattività sono a tal punto vaghi ed inesatti che
molti bambini normali sono inclusi nelle diagnosi e messi in cura con
psicofarmaci: il problema è che questi criteri sono esattamente quelli che voi
riprendete ed utilizzate in Italia».
Ma non è tutto. In un altro comunicato stampa del 15 novembre scorso, sempre
inviato da "Giù le mani dai bambini", è documentato che il convegno svoltosi
nello stesso 15 novembre presso l'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione
con l'associazione che promuove l'uso di psicofarmaci sui bambini, l'ufficio
stampa che ha promosso l'evento è l'agenzia di pubbliche relazioni di Novartis e
di Pfizer, la due aziende che hanno il brevetto dei prodotti in questione.
Fortunatamente ci sono state per questo fatto dure prese di posizione dalle
Commissioni Sanità di Camera e Senato, che hanno chiesto una verifica sull'ISS.
Si tratta d'inchieste aggiungiamo noi, che cadranno nel vuoto, perché sappiamo
bene dove vanno a finire i soldi delle multinazionali del farmaco.
Conclusioni
Se ad un convegno di questo tipo partecipano professionisti integrati nel
sistema sanitario, pubblico o privato che sia, il discorso cade sempre dentro il
gran calderone della consulenza professionale. Si discute dei dati della
cosiddetta letteratura, si contestano le cifre (in questo caso si tratta di
cifre d'abominio), si portano esperienze professionali private o degli Istituti
d'appartenenza. Ma non si denuncia mai l'origine del fenomeno. Questo non deve
apparire. Stonerebbe in un quadro apparentemente idilliaco nel quale alcuni
"esperti" discutono amabilmente di questioni tecniche.
Invece in questo, come in altri casi, dietro c'è un progetto. C'è il progetto
intossicativo delle multinazionali dietro alle quali, come sappiamo, c'è un
programma di dominio globale sui corpi, sulle menti e sulle coscienze. Il
Marketing delle multinazionali è la forma, (un'estetica, se vogliamo) con cui si
esprime e si plasma la società. Il marketing è un sistema complesso per cui, ad
esempio, i bambini che noi prendiamo in considerazione vengono ipernutriti con
prodotti dell'industria alimentare reclamizzata ossessivamente attraverso i
Media. La prima conseguenza di quest'ipernutrizione è proprio un'iperattività
spiegabilissima non solo con la sedentarietà forzata, ma anche con le
suggestioni televisive che senza posa sono propinate ai bambini.
L'esempio del Lago Vittoria
Negli anni sessanta, nel lago Vittoria fu introdotta a scopo di studio
"scientifico" una nuova specie ittica. Il risultato fu che il pesce persico del
Nilo, oggi esportato in tutto il mondo, in breve tempo provocò l'estinzione di
quasi tutte le razze ittiche locali. Enormi cargo ex sovietici atterrano ogni
giorno nella zona per caricare il pescato e scaricare kalashnikov e munizioni
per le innumerevoli guerre dimenticate che si combattono nel cuore del
continente nero. Anche in questo caso, le multinazionali del cibo e quelle delle
armi si sono dimostrate alleate (in realtà hanno la
Giorgio
Vitali
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