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da napoLibera

 

RappreUSAglia contra Bertolasum

napoLibera      

 

Lettera a NapoLibera


D - Ma perché in anni e anni di tante crisi e crisi finanziarie, accavallantesi ormai l'una addosso all'altra come marosi in tempesta, non un solo PM -almeno nel Libero Occidente che così strenuamente difendiamo contro tanti cattivi- ha mai emesso nemmeno un francobollo di garanzia contro un qualunque "Oligarch" della finanza, sia esso Goldmann-Merril o J. P. Stanley ? - Candida Dell'Alma (Alba)
R - Per un'ottima ragione, gentile Signorina (signorina, vero?): l'Internazionale Mediatico-Giudiziaria che pilota i PM ormai palesemente verso quello o quell'altro bersaglio "strategico", è semplicemente la proiezione pubblica della superiore Internazionale Finanziaria che la promana: letteralmente, come suo "braccio violento", con soldi e privilegi per i membri della Casta!
Proprio come il potere Innominato "emanava" il Nibbio e il Griso nei "Promessi" di Manzoni! E che necessita di Stati deboli e indifesi, per l'ovvio scopo di saccheggiarli in santa pace. Delegittimandone la rappresentanza popolare… Come l'Italia dopo il lavaggio (anche del cervello) di "Mani Pulite"… Pensi se, nella Milano di Renzo e Lucia, quei "PM" dell'epoca, quando la cartapiombata non esisteva ancora, avessero pure goduto, chessò, di mille cantastorie a ogni angolo di strada, che cantassero le eroiche gesta di Don Rodrigo e tutta la sua banda di sbirri e di scagnozzi tipo odierna Procura! Manzoni non sarebbe mai neppure esistito….
napoLibera

(P.S. Come dimostra il seguente passaggio): il governatore USAC all'Italia occupata, David Thorne, chiede la testa di Guido Bertolaso - Procura esegue immantinente l'ordine, Bersani plaude, insieme a "Il Mani Foreign" e "RiForeignazione": era stata lady Hillary Macbeth a colpirlo per prima!

Se c'era una sola persona in Italia che lavorava nel vero senso della parola, era proprio Guido Bertolaso, il sottosegretario alla presidenza e capo del Dipartimento della Protezione Civile; oltre agli abitanti dell'Aquila, lo avevamo capito pure noi, dall'estero.
E lo avevamo capito anche quando il 24 gennaio, in quel fatale commento sull'intervento americano a Haiti, il sincero responsabile italiano aveva detto che «d Haiti gli USA confondono l'intervento militare con l'emergenza»
La frase, pura verità, già detta dai francesi Sarkozy e Fillon, visto che gli americani hanno letteralmente occupato militarmente il paese con qualcosa come 20mila soldati, intralciando i soccorsi umanitari giunti da ogni parte del mondo, aveva mandato su tutte le furie la Casa Bianca.
Lady Hillary Macbeth, che colà comanda veramente dietro lo schermo del Bovero Neghro, aveva subito aggredito l'incauto Bertolaso, NON POTENDO ATTACCARE DIRETTAMENTE LA FRANCIA, che è un Paese dove i PM dipendono strettamente dal governo, come è naturale.
Non a caso, come scrisse "la Repubblica" del 27 gennaio, l'ambasciatore USA a Roma, David Thorne, telefonò al sottosegretario Gianni Letta chiedendo le dimissioni di Guido Bertolaso. Come scrisse in quel giorno il quotidiano "la Repubblica", l'ambasciatore americano era arrivato a chiedere la testa di Bertolaso per quella affermazione.
E così lunedì il servizievole Frattini aveva chiesto ufficialmente scusa mentre si trovava a Strasburgo; ma non era ancora bastato; e l'ambasciatore Thorne, colui, come dimostra la vicenda, che dà gli ordini in Italia, aveva parlato direttamente anche con Frattini e persino con Berlusconi.
Il capo del DPC, informato intanto della questione, si era persino detto pronto alle dimissioni; pare che però Berlusconi, avesse insistito perchè lui rimanesse.
Alla Farnesina però alla fine avevano fatto anche un altro ragionamento: sacrificare Bertolaso sull'altare di una richiesta USA avrebbe dato un pauroso segnale di sudditanza italiana.
Purtroppo però la sudditanza italiana agli Stati Uniti non è cosa alla quale si possa scampare; è così da ieri vediamo che per "puro caso", Guido Bertolaso si trova invischiato in una questione che rivolge a lui le più pesanti accuse e bisogna dire che ce lo aspettavamo, perchè gli Stati Uniti, non accontentati dal governo italiano, avrebbero prima o poi fatto qualcosa.
Il bello è che a chiedere le dimissioni di Bertolaso è innanzitutto Di Pietro, il giudice che con "Mani pulite", dicono molti esperti politici italiani, spazzò via la vecchia classe politica italiana un po' più restia di quella odierna alla messa in atto dei diktat che arrivano da Washington.
Comunque, l'augurio è che il risveglio del popolo italiano, un giorno, ridia il potere di governare ai rappresentanti del popolo italiano togliendolo agli inquilini di Villa Taverna.


anonimo    
 

Il commento di Giorgio Vitali


Pubblichiamo con piacere la seguente presa di posizione da parte di NapoLibera che diffonde con dovizia di particolari i retroscena del caso Bertolaso.
Quanto scritto su NapoLibera è ampiamente sufficiente per far capire di che si tratta quando si parla di sudditanza ad un potere onnipervasivo come quello sionistico. Perchè il potere che promana dagli USA è in realtà un potere sionistico. (Leggere per l'occasione un libro molto importante, scritto dalla docente dell'Università di Lecce Giuliana Iurlano, Ed Le Lettere, 2004: "Sion in America. Idee, progetti, movimenti per uno Stato ebraico. 1654-1917").
Per quanto ci riguarda, vogliamo far presente cinque concetti:
1) Tutto quello che accade, specie se apparentemente appartenente alla sfera privata, ha precise valenza politiche. Di tutto quello che accade,ed al quale i Media danno un particolare risalto, la realtà ha ben poco a che fare.
2) La presa di posizione contro Bertolaso, da parte di elementi del PD come e soprattutto il suo Leader, dimostra senza equivoci la diretta dipendenza di questo partito, anche nel nome, dalla finanza ebraico/americana, Le presa di posizione di Di Pietro ci conferma senza ombra di dubbio la natura e la funzione del personaggio, del quale ormai tutta la vita è ben conosciuta, che a suo tempo con l'operazione "Mani Pulite" colpì solo i conati d'indipendenza di una parte del popolo italiano e dei suoi rappresentanti: CRAXI e GARDINI.
3) La denuncia da parte di Bertolaso della situazione creatasi ad Haiti, sicuramente NON è stata espressa di sua spontanea volontà. Noi siamo sicuri che Bertolaso abbia voluto richiamare l' attenzione, per conto del nostro Governo, sulla realtà di una occupazione militare di Haiti da parte degli USA con lo scopo di minacciare direttamente quei paesi del Centro-Sud America che non intendono soggiacere agli ordini degli USA.
4) Cogliamo l'occasione per affermare che noi siamo altresì convinti che, grazie a sofisticate tecnologie inventate a suo tempo da Nikola Tesla e del quale i brevetti sono oggi in possesso del Pentagono, il terremoto di Haiti sia stato sollecitato, se non direttamente provocato, dagli USA stessi per poterlo occupare militarmente. Ricordiamo che in analoga situazione, cioè dopo il devastante Tsunami che ha colpito l'Asia del Sud, gli USA intervennero con una flotta militare imponente chiedendo di poter approdare in India, ma che il Governo indiano, molto opportunamente, rifiutò la carità pelosa.
5) Risulta inoltre a Noi, come ad altri che conoscono fatti del tutto palesi, che Haiti poggia su un mare di gas e di petrolio.
Il resto è intuibile.


Giorgio Vitali