Solitudine del testimone di verità
La strage di Gaza
Giorgio Vitali
Citazioni citabili
(nei momenti di crisi e delle scelte, forse estreme, è utile confrontarsi con il
pensiero altrui)
«In un periodo come il nostro, caratterizzato dalla frammentarietà della verità,
diventa quanto mai difficile cogliere il senso reale ed il movimento verso cui
tendere per poter inserirsi nella verità piena; eppure, la strada che si deve
percorrere è solo questa. Solo un’apertura perenne verso la verità, a cui si è
condotti, permette di comprendere che essa può essere data sempre e solo come
dono e grazia e non come una mera conquista, frutto esclusivo della ragione».
Mons. Rino Fisichella,
Vice presidente della Commissione Teologica del Grande Giubileo del 2000
«Nel nostro tempo, che è privo di forma perché vorrebbe trasformare la vita in
una forza attiva, e perciò non ama ciò che è simbolico, inizia a venire in uso
un costume che non è di certo privo di un significato simbolico profondo. In
questo tempo in cui il ritmo della vita aumenta quasi di minuto in minuto, tanto
che, se ancora si vuole credere ad una volontà del volere, (ma in verità le
nostre esperienze sono ben poco inclini ad alimentare una simile fede) ci si
potrebbe concedere al massimo la libertà dell’"apprendista stregone", in questo
tempo in cui sui calendari le date che segnano in rosso i giorni del destino
appaiono l’una dietro l’altra allineate in sequenza tanto fitta che gli eventi
di cui le generazioni future porteranno le conseguenze, si decidono quasi senza
rendersene conto, c’è ben poco spazio per la riflessione»
E. Jünger, "Arminius", 20/02/1927. Oggi su: "Scritti politici e di
guerra".
(Lib. Ed. Goriziana, 2004)
«Ma non lo comprendete? Non avete occhi per questa cosa alla quale sono stati
necessari due millenni per giungere alla vittoria? (...) Non c’è motivo di
stupirsene: tutte le cose lunghe sono difficili da vedere, da abbracciare con lo
sguardo… Ci avviciniamo alla conclusione…»
F. Nietzsche, "Genealogia della morale", 18
«A me non fa gioia che la mia stirpe muoia
Infangata dalla vergogna, governata dalla carogna
E spergiurata.
Roosevelt, Churchill, ed Eden
Bastardi ed ebreucci
Lurchi e bugiardi tutti
E il popolo spremuto in tutto
Ed idiota !»
Ezra Pound, Cantos, LXXIII
«Esploratori polari ci descrivono la fiducia senza timore di pinguini, renne,
leoni marini, foche, perfino di gabbiani, alla prima comparsa dell’uomo.
Pionieri dei tropici non si stancano di illustrarci con meraviglia le immagini
di steppe selvagge, dove in socievole compagnia pullulano oche selvatiche, gru,
ibis, fenicotteri, aironi, cicogne, marabù, giraffe, zebre, gnu, antilopi,
gazzelle. Conosciamo benissimo autentiche simbiosi diffuse in tutto il mondo
animale e sull’ intera Terra. Ma dove l’uomo del progresso ha assunto il DOMINIO
di cui si vanta, ha seminato attorno a sé soltanto assassinio, terrore e MORTE»
L. Klages, "L’uomo e la terra", Mimesis
«Negli USA più dell’80% dei cittadini ritiene che il sistema politico sia una
frode, utile solo agli "interessi particolari", non al "popolo". La maggioranza
schiacciante pensa che la classe operaia abbia poca voce in capitolo negli
affari pubblici (lo stesso vale anche in GB), che il governo abbia la
responsabilità di aiutare le persone bisognose, che la sanità e l’istruzione
dovrebbero essere escluse quando si tratta di tagliare le spese e ridurre le
tasse, che le proposte repubblicane siano a vantaggio dei ricchi e danneggino la
povera gente e così via. Forse gli intellettuali raccontano una storia diversa,
ma non è tanto difficile svelare i fatti»
Noam Chomsky
«Nella vita dello Stato e degli Stati la forza è l’essenziale, come nell’ambito
della famiglia è essenziale l’amore, nell’ambito della Chiesa la fede,
nell’ambito dell’arte il bello… nel mondo politico vale la legge della forza,
come nel mondo dei corpi fisici vale la legge di gravità. "Un carro lungo una
spanna non è un carro". (Aristotele, "Politica")»
J. G. Droysen, "Sommario di Storica"
«La liberalizzazione finanziaria è stata uno sviluppo tardivo nel più ampio
processo con cui le colonie di un tempo, ed in generale i territori del Sud,
sono stati incorporati, in posizione subordinata, nella comunità del capitalismo
mondiale»
Walden Bello, "Domination"
«Solo la suggestione indotta dalla fantasmatica arma psico-politica (il cinema
ebraico-hollywoodiano) prima per la criminalizzazione dei vinti di allora e dei
dissenzienti di oggi, difesa con la più feroce repressione del pensiero dai
Regimi di Occupazione Democratica -"La cosiddetta protezione giuridica che la
democrazia garantisce ai dissenzienti rassicura soltanto finché non la si
chieda" commenta il politologo Gerd Schmalbrock- ha reso possibile l’oblio del
passato, l’indottrinamento delle generazioni, la paralisi delle intelligenze, lo
spregio di ogni ansia di verità, la metastatizzazione planetaria
dell’americanismo e del giudaismo»
Gianantonio Valli, "I Complici di Dio", Effepi ed.
Jacques Attali, nel noto "Dizionario del XXI secolo", Armando ed. 1999, alla
voce Israele,scrive: «Luogo di conflitti e Terra di speranza. Se decidesse di
annettersi i territori palestinesi il cui tasso demografico potrebbe
rappresentare una minaccia, o si rifiutasse di riconoscerne l’identità
nazionale, Israele potrebbe scomparire, ingaggiando con i suoi vicini uno
scontro questa volta suicida e perdendo una parte della diaspora. Se, in
compenso, riuscisse a stabilire dei rapporti pacifici con i suoi vicini -prima
di tutto riconoscendo la Palestina come Entità nazionale- ed a sostenere il loro
sviluppo, il Medio oriente diverrebbe luogo di incroci fruttuosi, ponte tra
l’Europa e l’Asia, e tra i tre Monoteismi, culla di esperienze nomadi, da cui la
future civiltà avrebbero molto da imparare»
[Nota: è interessante quanto la realtà sia differente dalla ipotesi
razionalmente auspicata. E questo è proprio il punto essenziale del problema.
Dove ci dovrebbe essere pace, lì c’è la guerra. È proprio questa la logica che
sottintende il controllo della Palestina da parte dell’Inghilterra prima e degli
USA dopo, attraverso l’uso indiscriminato dell’ideologia fondamentalista del
Sionismo. La guerra perpetua è condizione essenziale per il controllo del
Mediterraneo e l’esclusione di un possibile accordo UE-Islam che
inevitabilmente, con la intermediazione a questo punto ineluttabile di Eurasia,
darebbe il colpo finale all’Impero USA, già ora messo in grave crisi proprio
dalle speculazioni finanziarie del potere ebraico]
Jacques Attali, "Dizionario del XXI secolo", Armando ed. 1999
(Vedi anche: Fabio Giovannini, "L’imperialismo democratico", Datanews; Rita Di
Leo, "Strappo atlantico", Laterza; H. De Grossouvre, "Parigi, Berlino, Mosca",
Fazi ed; Luca Lauriola, "Scacco matto all’America ed a Israele", Palomar ed;
James Petras: "USA: padroni o servi del Sionismo?", Prefazione di Israel Shamir,
Zambon ed. 2007).
«L’ascesi, la lotta contro la natura interna, richiedono all’individuo quelle
virtù di sacrificio, di fortezza e di audacia, che costituiscono il fondo del
combattente, e che fanno dell’uomo di guerra, con tutti i suoi eccessi e le sue
brutalità, un tipo infinitamente superiore a quello dell’accorto sibarita che
trova nel culto della pace la migliore espressione della sua concezione
voluttuaria della vita»
Filippo Tommaso Martinetti
«Come negare infatti l’esistenza, in tutto il mondo, di un forte sentimento
antisraeliano, che facilmente può trasformarsi in antisemitismo? Questa volta il
movimento comincerebbe a sinistra, e curiosamente si troverebbe autorizzato da
tesi marxiste. Non già che Marx sia mai stato antisemita, come erroneamente è
già stato detto qualche volta. È però vero che, nella giovanile ed
importantissima "questione ebraica" ha scritto che l’emancipazione degli ebrei è
possibile soltanto attraverso la distruzione della società borghese, perché
questa società dà occasione agli ebrei di potenziare e di esprimere le loro
peggiori qualità e la loro volontà di predominio»
Augusto del Noce, "Le due vie contro il terrorismo", in "L’Europa", n.
15/16,
15-30 settembre 1972, direttore: Angelo Magliano
«Ogni satira è cieca verso le forze che si liberano nello sfacelo»
T. L. W. Adorno
«Una delle lezioni più chiare della Storia è che nessun diritto è garantito. I
diritti sono sempre conquistati»
Noam Chomsky, da" Interventi", ed. Fandango
«Il giorno della fine non ti servirà l’inglese»
Franco Battiato
«Et l’un des derniers dieux, l’un des derniers suprèmes
Ne doit plus se sentir tellement bien lui-mème.
Un beau jour on va voir le Christ
Descendre du Calvaire en disant dans sa lippe:
"Merde! Je ne jou’ plus pour tous ces pauvres types
J’ai bien peur que la fin du monde soit bien triste!»
Georges Brassens, 1965
«Avere conoscenza ma non far niente equivale a non avere conoscenza. Avere
capacità ma non utilizzarle equivale a non avere capacità»
Wen-tzu, testo taoista
«Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è Spirito»
F. Nietzsche, "Così parlò Zaratustra" |
Solitudine del testimone di verità
La strage di Gaza
Le menzogne programmate svelano la verità.
Certamente, come svelato da una comunicazione del portavoce della comunità
ebraica romana, Riccardo Pacifici e pubblicato sul quotidiano "il Manifesto",
tutto quanto appare sui Media italiani (controllati per un buon 90% da finanze e
giornalisti ebraici) è stato programmato per tempo dalle centrali di
disinformazione e di psicocontrollo che si avvalgono di consulenti
(psicoanalisti, psicologi e personale hollywoodiano) di sicura fede sionista.
Possiamo anche ipotizzare, ma sarebbe difficile smentirlo, che sia stata
programmata una gradualità di comunicati, in modo da colpire diversi e
differenti livelli sociali e differenti gradualità di comprensione degli eventi
e di interpretazione delle parole utilizzate.
Sfugge comunque a questi signori, abituati come sono al lavaggio dei cervelli
altrui, che le vere "masse", (oggi si parla di sei miliardi di individui), sono
raggiungibili molto difficilmente dai messaggi propagandistici, soprattutto se
si tratta di trasmissioni occulte o peggio subliminali, cui non possono essere
sottoposte per la mancanza di sistemi di ricezione (giornali, TV, internet e
quant’altro). Inoltre, più la propaganda è spinta verso il subconscio, più entra
in funzione il sistema di reazione naturale (feed-back) che in questi casi si
chiama eterogenesi dei fini (citata da Evola e Del Noce). A dimostrazione di
questa verità, lo striscione esposto mercoledì 14 gennaio allo stadio Olimpico
durante una partita della Roma: «GAZA! RESISTI!».
Insomma le masse, volenti o nolenti i sionisti, si stanno ribellando al loro
dominio, manifestato come sempre dal massimo disprezzo verso chi NON è dei LORO,
tanto da indurre nientemeno che Gandhi, il Mahatma, a pronunciare una frase
indelebile per il Mondo, quando ha preannunciato che la libertà potrà essere
acquisita dall’Umanità soltanto dopo la morte dell’ultimo ebreo.
In un recente intervento pubblico, il ministro dell’interno Maroni, proveniente
dall’ambiente più grezzo dell’isolazionismo del nord-est, faceva una
dichiarazione sorprendente. Partendo dall’assunto che gli immigrati islamici si
raccolgono in preghiera ingombrando le strade, arrivava alla conclusione che
Israele, attaccando Gaza, difende la civiltà occidentale.
Grazie a questa impeccabile deduzione, possiamo anche noi avere la conferma di
quanto da tempo andiamo rimuginando, cioè della funzionalità "occidentalista"
dell’immigrazione selvaggia. Questa immigrazione irregolare che facilita il
lavoro delle cooperative cattoliche, la mescolanza di razze e religioni, nuova
per la società italiana rimasta fino a poco tempo fa immune dalla
"multiculturalità" a differenza di Francia, Inghilterra e Germania, è servita a
creare disorientamento e sconcerto, sufficiente per determinare la credula
propensione verso il mito del tutto inventato dello "scontro di civiltà", ed a
facilitare la vittoria elettorale del centro destra a livello nazionale ed a
Roma, da sempre retaggio delle sinistre.
Il fatto che tanto in Italia che a Roma le cose siano rimaste così com’erano è
la lampante riprova della funzionalità politica e geopolitica di questa
impostazione, che Noi abbiamo ipotizzato, partendo dalla semplice constatazione
della posizione geografica d’Italia, fin dagli anni settanta.
In un articolo pubblicato su "Panorama", periodico mondadoriano indirizzato ad
un ceto borghese medio-alto, la nota "opinionista" Fiamma Nirenstein, deputata,
vedi il caso, del PdL, dichiara: «Riscatto dopo il flop in Libano». In sostanza,
la nota deputatessa, esponente di punta del sionismo ortodosso, è costretta a
dichiarare per un pubblico che presumibilmente NON HA l’anello al naso, che lo
Stato di Israele è costretto ad uccidere a tradimento dei bambini per rifarsi
dall’averle buscate in Libano. E questo sarebbe l’avamposto dell’Occidente!
E bravo il ministro Maroni, (da non confondere con omonimo personaggio dello
sceneggiato televisivo: Beautiful) che conta su Israele e sugli intellettuali
sionisti per la difesa della Padania.
Solitudine del Testimone di Verità.
Il fatto che i Palestinesi di Gaza difendano con le unghie e coi denti un lembo
di terreno che è la loro Terra da sempre, contro le menzogne, ormai dimostrate,
del mito biblico, e con essa i propri LARI, ma nel silenzio glaciale del resto
del Mondo, non è una novità. Semmai è la norma.
Esemplificata, tra l’altro, anche nel mito evangelico che vede il Cristo sulla
strada del martirio incedere fra due ali di popolo crudele che lo ingiuria e
gode nel vederlo soffrire. Il Vangelo, come sappiamo, è espressione dello
sviluppo di una tendenza culturale che partendo dal platonismo, si trasforma
lentamente in religione. Cristo è la proiezione di Socrate nel mondo tardo
ellenistico, che comprende anche la Palestina romana. Il "paradigma" (apologia)
di Platone è, infatti, Socrate.
Socrate è, per il platonismo, diffusosi come Weltanschauung del Mediterraneo
civilizzato, e persistente anche oggi tramite il cristianesimo, un "paradigma"
di cui il Dio si è servito per indicare come sapientissimo chi, come Socrate, si
è reso conto che il suo sapere individuale non vale nulla. Pertanto Socrate si
sacrifica coscientemente, così come il Cristo che viene divinizzato proprio per
la coscienza di questo sacrificio. Ma cristo, agnello sacrificale, non è il
solo. Lo seguono tanti e tanti testimoni, uccisi fra atroci dolori proprio in
forza delle loro veridiche attestazioni. Come ci ricorda Benito Mussolini nel
suo libro " Huss il veridico". Il testimone di verità, nel momento del
sacrificio è sempre solo. Soli sono tanto per fare alcuni nomi: Arnaldo da
Brescia, Michele Serveto, Giulio Cesare Vanini, Giordano Bruno. E mentre costoro
muoiono a fuoco lento il sentimento degli astanti è, quando va bene, di pura
curiosità.
E nondimeno, il progresso dell’Umanità, per quel poco che si può registrare
senza tema di smentita, è dovuto proprio a queste personalità Gli altri non
contano nulla. Il vuoto pneumatico li accoglie per l’eternità. Se infatti esiste
un’eternità, questa si sostanzia proprio nella memoria.
Memoria vigile, solerte, soprattutto grata.
La libertà nasce dalla memoria. (Quella vera, non quella inventata ad uso di
potere).
Giorgio Vitali
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